Dalla strage degli italiani a Nāsiriyya del 12 novembre 2003 alle elezioni irachene del 2005, passando per l’11 settembre dell’Europa a Madrid e per l’11 settembre dei bambini a Beslan, questo libro ripercorre una fase cruciale della Quarta guerra mondiale (la Terza è stata la guerra, cosiddetta «fredda», fra mondo libero e comunismo) che l’ultra-fondamentalismo islamico ha dichiarato all’Occidente. Un periodo in cui la nuova guerra mondiale si è precisata sempre di più anche come guerra civile all’interno dell’islam. Non fra due soli campi «moderati e «terroristi» ma tra una pluralità di soggetti fra cui s’intrecciano alleanze e rotture: progressisti laici (isolati e minoritari), nazionalisti, conservatori aperti alla democrazia, tradizionalisti puritani d’ispirazione saudita, fondamentalisti, ultra-fondamentalisti che organizzano o sostengono il terrorismo. Una sequela di eventi troppo numerosi per ricordarli tutti, che il testo si sforza di sottrarre alla cronaca e d’inserire in un quadro coerente. Dalle morti di ‘Arafāt e del fondatore di Hamās, Yāsīn, alle elezioni in Afghanistan, Algeria, India, Indonesia, Stati Uniti, dai conflitti fin troppo noti Palestina, Cecenia, Iraq alle guerre spesso dimenticate nel Sudan, nelle Filippine, in Uganda, in Congo. E sangue, tanto sangue: Fabrizio Quattrocchi, Enzo Baldoni, le teste mozzate, le autobomba, i razzi di Hamās sugli asili israeliani, la strage degli innocenti in Ossezia. È la guerra dei tre B Bush, Blair e Berlusconi contro Osama bin Laden, ma anche contro un pacifismo no global che sempre più spesso gioca il ruolo di alleato oggettivo del fondamentalismo islamico, sostenuto anche dalle ambiguità della Francia e delle sinistre europee. Una guerra che non registra solo sconfitte, ma anche importanti vittorie contro il terrorismo globale. Una guerra, soprattutto, che si può vincere: purché alla forza delle armi si accompagni una forza morale capace di condannare tutti i terrorismi, davvero «senza se e senza ma».
Massimo Introvigne è fondatore e direttore del CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni) e membro della sezione di Sociologia della Religione dell'Associazione Italiana di Sociologia. È autore di quaranta volumi e di oltre cento articoli in materia di religioni contemporanee, molti dei quali dedicati ai nuovi movimenti religiosi, al fondamentalismo e al terrorismo di matrice religiosa. Ha diretto la monumentale Enciclopedia delle religioni in Italia (Elledici, 2001) e fra i primi ha fatto conoscere in Italia la teoria sociologica dell’economia religiosa, insieme al padre della quale, Rodney Stark, ha pubblicato nel 2003 Dio è tornato, cui ha fatto seguito nel 2004 Fondamentalismi. Ha tenuto lezioni e coordinato corsi di formazione sulla violenza e i conflitti religiosi fra gli altri per il Critical Incidents Response Group dell’FBI e per esperti di sicurezza medio-orientali.
RECENSIONI
Recensione di Maurizio Stefanini (il Foglio, 21 maggio 2005)
Recensione-intervista di Aldo Novellini (Il Nostro Tempo, 22 maggio 2005)
La nuova guerra mondiale. Che si può vincere, di Marco Respinti (il Domenicale, 23 luglio 2005)
Islam: molte anime ma nessuna egemone, di Alfonso Piscitelli (L'Indipendente, 30 luglio 2005)
La nuova guerra mondiale. Scontro di civiltà o guerra civile islamica, di Francesco Pappalardo (Il Corriere del Sud, 15-30 settembre 2005)