Francia - "Soluzione finale" contro i "culti" e le "sette"?

Il Senato approva una legge draconiana (16 dicembre 1999)

di Massimo Introvigne

Cfr. il testo della legge (in francese) e il verbale della discussione in Senato (in francese)

Dopo i suoi rapporti parlamentari del 1996 e del 1999 contro le "sette", e l’istituzione, nel 1998, di una "Missione interministeriale di lotta contro le sette", la Francia si muove ora verso una "soluzione finale" del "problema". Il 16 dicembre 1999 il Senato francese ha approvato all’unanimità una bozza di legge proposta dal sen. About, che emenda la legge francese del 10 gennaio 1936 e diverse altre leggi. La legge del 10 gennaio 1936 fu introdotta per dissolvere o liquidare, e mettere al bando, le organizzazioni paramilitari antigovernative e le milizie private con un semplice decreto. Le "sette", saranno ora incluse. La discussione al Senato è stata introdotta sotto il titolo "Lotta contro le sette", e le "sette" sono appunto l’obiettivo della legge approvata il 16 dicembre 1999 (benché, alla fine, la parola "setta" non sia stata introdotta nella legge, e la stessa possa dunque essere usata ugualmente anche contro altri gruppi, per esempio di carattere politico).

L’articolo 1 permette di sciogliere organizzazioni e gruppi, che siano stati condannati per almeno due volte per una grande varietà di reati, e che siano "considerati un turbamento per l’ordine pubblico o un pericolo grave per la persona umana". La discussione del Senato ha reso chiaro che sia il "turbamento dell’ordine pubblico" sia il "pericolo per la persona umana" si riferiscono ai criteri per identificare le "sette pericolose" nel rapporto parlamentare del 1996 (in cui la "destabilizzazione mentale", nome che nasconde il "lavaggio del cervello", aveva un ruolo chiave), e che la lista delle "sette pericolose" in quel rapporto rimarrà un riferimento importante. L’articolo 2 si occupa del fatto che in processi recenti (riguardanti, in particolare, la Chiesa di Scientology) certi leader o membri di un movimento sono stati condannati per specifici reati, ma la condanna non si è estesa al movimento in sé,. Secondo l’articolo 2, le organizzazioni e i movimenti possono essere dichiarati colpevoli di un gran numero di crimini. in quanto persone giuridiche Anche se questo non si verifica, la seconda parte dell’articolo 1 prevede lo scioglimento e la messa al bando di gruppi i cui dirigenti o "leader di fatto" siano stati dichiarati colpevoli, almeno due volte, degli stessi reati di cui alla prima parte dell'articolo. Una norma speciale considera un presupposto particolarmente grave, in vista di una messa al bando, il fatto che il movimento o i suoi dirigenti siano stati dichiarati colpevoli di violazioni di alcuni articoli del Codice di Sanità Pubblica, e questo (come è stato chiarito nella discussione al Senato, ora pubblicata) ha come obbiettivo gruppi che praticano, in un modo considerato pericoloso per la salute pubblica, rituali di guarigione o altre pratiche alternative alla medicina ortodossa. Infine, l’articolo 3 modifica la legge del 1901 sulle associazioni, portando a tre anni di prigione, e a una multa di 300.000 franchi, la pena per coloro che cercano di ricostituire sotto altro nome un’associazione disciolta.

Come un membro del Senato (il senatore Foucaud, che pure ha votato a favore del testo) ha osservato, la legge del 1936 "fu usata dal regime [collaborazionista con il nazional-socialismo] di Vichy", e " movimenti di sinistra vennero banditi". Egli ha inoltre osservato che il riferimento ad almeno due condanne penali contro un movimento per una grandissima varietà di crimini e illeciti può avere effetti paradossali: "un movimento può essere sciolto perché un leader è stato dichiarato due volte colpevole d’aver emesso assegni a vuoto per dieci dollari" (colonna 40 della discussione al Senato come pubblicata). Tuttavia, l’isteria anti-sette è cosi diffusa in Francia che tutti i senatori hanno votato all’unanimità in favore della legge (che ora passa all’Assemblea Nazionale, la cui approvazione è pure richiesta).

I senatori hanno notato che il problema per la Francia è la situazione internazionale, e il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, "che comprende degli scientologi" (colonna 35 della discussione pubblicata) è stato specificamente criticato per il suo rapporto sulla libertà religiosa del 1999, che cita la Francia tra i paesi che non rispettano la libertà di religione. La Francia, tuttavia, avrà la prossima presidenza di turno dell’Unione Europea, ed è stato auspicato che si avvantaggi di questa circostanza per promuovere la lotta contro le sette. Movimenti privati anti-sette, come l’ADFI e il CCMM (i cui rappresentanti sedevano nella galleria del Senato e sono stati salutati da uno dei senatori, la senatrice socialista Derycke: colonna 36 del rapporto pubblicato) e certi paesi dell’Europa dell'Est sono stati indicati come possibili alleati.

A un osservatore esterno dovrebbe essere ovvio che la maggior parte delle organizzazioni e associazioni private in tutti i campi, e certamente la maggior parte delle organizzazioni religiose, hanno "leader di fatto" o comunque dirigenti che sono stati condannati per qualche reato di maggiore o minore gravità (questo è vero, in particolare, per la maggior parte dei partiti politici). La legge approvata dal Senato significa che il governo sarà completamente libero di sciogliere e bandire ogni associazione impopolare, o ogni associazione che il governo non approvi. Benché introdotta come una sorta di "soluzione finale" per liquidare le "sette', la legge va ben al di là della religione e - se approvata dall’Assemblea Nazionale - eliminerà del tutto la libertà di associazione in Francia. Ci si può legittimamente chiedere se il timore d’essere etichettati come "apologisti delle sette" (o di trovare su Internet siti ben finanziati messi su in breve tempo con lo scopo specifico di lanciare attacchi personali contro chi critica la Francia) tratterrà gli amici della libertà religiosa, e dei diritti umani in generale, dal levare la loro voce contro questa legge e contro l’uso che ne viene proposto nei confronti di dozzine di "sette", che ricorda - come anche uno dei senatori che l’ha votata ha lasciato intendere - i peggiori comportamenti di passati regimi totalitari.


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Sun, Jan 9, 2000