La costruzione sociale delle near-death experiences: il caso Betty Eadie

(articolo di Massimo Introvigne pubblicato su "La Critica Sociologica", n. 117-118, aprile-settembre 1996, pp. 78-88)

Nel 1975 lo psichiatra Raymond A. Moody introdusse il concetto di "near-death experience" (NDE, letteralmente "esperienza di prossimità alla morte") nel suo bestseller Life After Life. Già nel 1988 - senza considerare le traduzioni straniere - erano state vendute oltre tre milioni di copie dell'edizione inglese[1]. Seguendo le tracce del lavoro pionieristico della psichiatra svizzera Elisabeth Kübler-Ross (autrice dell'introduzione a Life After Life) sui pazienti terminali, Moody aveva raccolto centinaia di esperienze di persone che erano state dichiarate clinicamente "morte" per qualche minuto o per qualche ora, erano "ritornate" alla vita ed erano pronte a raccontare affascinanti storie di NDE. Secondo Moody, le NDE comprendono quindici elementi; nessuna NDE li presenta tutti, ma la maggioranza ne include almeno sette:

Le ricerche di Moody ebbero uno straordinario successo e attirarono l'attenzione di numerosi psicologi e psichiatri. Nel 1978 Moody e alcuni colleghi fondarono l'Association for the Scientific Study of Near-Death Phenomena. Nel 1980-1981 l'organizzazione si trasformò nella International Association for Near-Death Studies (IANDS). Grazie alle ricerche dei membri della IANDS - che comprende personalità molto note del mondo accademico - un'ampia letteratura sulle NDE si è sviluppata dalla fine degli anni 1970 agli anni 1990. Nell'anno 1990 erano già stati pubblicati oltre cinquecento volumi e articoli di carattere medico e psicologico, senza menzionare i resoconti giornalistici e la letteratura ostile[3].

Le controversie hanno circondato le ricerche sulle NDE fin dai loro primordi. In particolare due aspetti di queste ricerche sono stati criticati. In primo luogo gli specialisti delle NDE - pur presentandosi inizialmente come aperti a diverse soluzioni del problema dell'aldilà, se non totalmente scettici - hanno cominciato ben presto a sostenere che le NDE costituiscono la prova (o almeno un forte indizio) dell'esistenza di una vita dopo la morte, e forse anche della possibilità di entrare in contatto con gli spiriti dei defunti. Lo stesso Moody iniziò a condurre esperimenti di contatto con i morti attraverso l'antica tecnica di fissare uno specchio in condizioni particolari. A questo scopo Moody fondò il Theatre of the Mind ad Anniston, nell'Alabama[4]. Nel campo opposto gli scettici di professione cercavano di squalificare l'intera letteratura sulle NDE, spiegando le esperienze come allucinazioni indotte da processi chimici o farmacologici, quando non come semplici frodi[5]. L'ingresso nella controversia - nella posizione di sostenitori entusiastici delle NDE - di personaggi legati al New Age come Stanislav e Christina Grof[6], e l'uso del gergo caratteristico del New Age da parte di esponenti importanti della ricerca sulle NDE - come il co-fondatore della IANDS Kenneth Ring (professore di psicologia alla University of Connecticut)[7] e P.M.H. Atwater, le cui ricerche partono da un'esperienza personale di NDE[8] - hanno reso le controversie, se possibile, più incandescenti.

Una seconda pretesa controversa dei ricercatori specializzati nelle NDE è che questo tipo di esperienze offrano un paradigma finale e definitivo per tutti i fenomeni paranormali, spirituali e visionari, e possano finalmente chiarire la dinamica di quanto nella letteratura mistica o religiosa precedente era descritto in un modo vago e non ancora "scientifico". Lo stesso Moody in Life After Life paragonava le NDE alle esperienze di Daniele, di Gesù e di san Paolo nell'Antico e nel Nuovo Testamento, alle visioni di Emanuel Swedenborg (1688-1772) e al Libro dei Morti tibetano[9], nonostante il fatto che naturalmente in queste esperienze non vi è traccia di una "morte" clinica seguita da un "ritorno alla vita". Nella letteratura più recente sulle NDE è evidente la tendenza a considerare analogo alle NDE ogni tipo di esperienze mistiche o paranormali. Così come gli antichi spiritisti consideravano Gesù Cristo un grande medium e, più recentemente, gli entusiasti del channeling hanno visto la Pentecoste come un esperimento particolarmente riuscito di channeling collettivo, oggi gli specialisti delle NDE dichiarano che molte visioni e miracoli descritti nella Bibbia e in altre scritture sacre delle religioni mondiali sono, in effetti, NDE che non si era ancora in grado di riconoscere come tali[10]. Non mancano autori secondo i quali una NDE può essere sperimentata anche senza malattia o "morte", ed esperienze almeno analoghe alle NDE si verificano in qualunque caso in cui "una persona entra in contatto con dimensioni ultramondane e assiste a scene che vanno al di là del suo quadro di riferimento individuale"[11].

Ma qual è, precisamente, il contenuto delle narrative di NDE? Nonostante il tentativo di Moody di ritrovare uno schema comune in molte NDE, sembrano esserci prove crescenti del fatto che il contenuto religioso (o non religioso) di queste narrative può essere di molti tipi diversi. Moody aveva già ammesso che l'identificazione dell'"Essere di Luce" nelle NDE può variare secondo il background religioso della persona intervistata[12]. Sarà più comune per un cattolico incontrare la Madonna o i santi, mentre i non cristiani incontreranno il Buddha o un "Oceano di Luce" non personale. Le variazioni, naturalmente, sono molto più ampie quando le persone che sperimentano una NDE ricevono insegnamenti articolati. Questi insegnamenti sono invariabilmente influenzati dalle esperienze religiose precedenti di ogni persona. Una delle più commoventi videocassette di NDE, relativa all'esperienza di Reinee Pasarow, che appartiene alla religione baha'i, presenta per esempio allusioni evidenti alla sua fede religiosa[13]. Giacché per molti anni le NDE sono state particolarmente popolari nella subcultura del New Age[14], è normale che molte delle più famose narrative di NDE presentino insegnamenti tipici del New Age, vagamente panteistici, sull'universo, il sacro e l'aldilà.

Il fatto che molte narrative di NDE abbiano un tono tipico del New Age spiega perché un certo numero di cristiani evangelici che animano negli Stati Uniti il movimento "contro le sette" si siano scagliati contro la letteratura delle NDE definendola "settaria", anticristiana o eretica. Le esperienze di Moody con gli specchi, e l'interesse di altri ricercatori delle NDE per esperienze di tipo esoterico, li hanno fatti facilmente considerare soggetti poco raccomandabili ai cristiani evangelici del movimento "contro le sette"[15]. Più recentemente, tuttavia, sono diventate comuni anche NDE "cristiane"; come conseguenza, gli esponenti del movimento "contro le sette" cristiano si sono fatti più cauti, osservando che "se il messaggio e l'esperienza di una NDE non negano gli insegnamenti biblici, dobbiamo essere attenti a non criticare qualcosa che può avere condotto a una conversione ed essere un'opera genuina di Dio". Nello stesso tempo, le NDE da cui sembrano trasparire concetti tipici del New Age continuano a essere liquidate con l'argomento che "si tratta evidentemente di opere del Diavolo"[16].

Betty Jean Eadie, che aveva allora 31 anni, ebbe la sua (seconda e più importante, dal momento che ne aveva avuta un'altra da adolescente) NDE il 20 novembre 1973 in un ospedale di Seattle. Betty Eadie e suo marito si erano da poco convertiti alla Chiesa mormone, in cui non erano peraltro particolarmente attivi. Sarebbero diventati più religiosi - e più praticanti nella Chiesa mormone - dopo la NDE di Betty, che avrebbe offerto spesso la sua testimonianza in congregazioni mormoni[17]. Betty ottenne anche una licenza come ipnoterapista e aprì uno studio a Seattle. Continuò a raccontare la sua storia a piccoli gruppi di amici finché un'ascoltatrice particolarmente entusiasta, Jane Barfuss, ne preparò una versione scritta di 16 pagine, messa in circolazione privatamente soprattutto nello Utah, culla della Chiesa mormone. Il dattiloscritto della Barfuss, intitolato Spirit Word, venne letto con occhio professionale da Curtis Taylor, che lavorava presso la Aspen Books, una casa editrice mormone con sede a Murray, nello Utah. Taylor si mostrò immediatamente interessato ad acquistare i diritti per una versione in forma di libro delle esperienze di Betty Eadie, ma scoprì che erano già stati venduti ad un'altra casa editrice dello Utah, la Cedar Fort di Springville. per la modesta somma di mille dollari[18]. Taylor e alcuni amici riacquistarono i diritti dalla Cedar Fort per cinquantamila dollari e "fondarono una nuova casa editrice, la Gold Leaf Press, in California specificamente per pubblicare il volume"[19]. In un articolo pubblicato nel febbraio 1994, The Wall Street Journal presentava la Gold Leaf come un tipico miracolo americano, capace di sbancare la lista dei bestseller con il suo primo volume[20]. In realtà la Gold Leaf è controllata dalla Aspen Books[21], una casa editrice con una solida reputazione nel mercato regionale dell'Intermountain West, particolarmente nella comunità mormone. E' vero, peraltro, che la stessa Aspen Books era una casa editrice regionale la cui fama divenne nazionale solo con il volume di Betty Eadie.

Il libro, Embraced By The Light - apparentemente tanto modificato e ampliato da Curtis Taylor da essere definito da alcuni "scritto da Taylor per conto di Betty Eadie"[22] -, venne lanciato nello Utah nel 1992 con una tiratura di ventimila copie, accompagnato da un volantino Of Special Interest to Members of The Church of Jesus Christ of Latter-day Saints, destinato al pubblico mormone, dove si spiegava che la Eadie era un membro fedele della Chiesa di Salt Lake City[23]. Successivamente - fuori dallo Utah - le successive edizioni vennero vendute non soltanto senza il volantino destinato ai mormoni, ma anche con una serie di modifiche: per esempio la condanna dell'aborto, espressa in termini categorici (secondo gli insegnamenti della Chiesa mormone) nella prima edizione, è molto più sfumata nelle successive, e alcuni termini tipici del gergo religioso mormone sono stati eliminati[24].

Il successo di Embraced By The Light è stato, in ogni caso, fenomenale. Nel settembre 1994 - secondo la copertina della traduzione italiana - aveva già venduto più di cinque milioni di copie; i diritti per l'edizione tascabile erano stati venduti per due milioni di dollari alla casa editrice Bantam[25], e il volume era rimasto per oltre settanta settimana nella lista dei bestseller del New York Times. Betty Eadie era diventata una celebrità internazionale, e un'ospite frequente dei più importanti talk shows americani.

Il successo si spiega con il fatto che quella di Betty Eadie non è semplicemente una rapida NDE che si risolve nel giro di qualche pagina. E' una visita completa nell'aldilà, di cui l'autrice offre una dettagliata descrizione. La Eadie afferma di avere incontrato - secondo la dottrina della preesistenza - spiriti che devono ancora nascere e che si preparano a farlo lavorando, nel ruolo di Cupido, per fare incontrare i loro futuri genitori. Alcuni scelgono volontariamente di nascere in famiglie povere per acquisire maggiori meriti. La Eadie si trova anche in presenza di Dio, di Gesù Cristo, di una grande "libreria" che contiene tutto il sapere dell'universo (simile alla nota "memoria akashica" dell'esoterismo) e a una sorta di consiglio di presidenza dell'aldilà composto da dodici uomini, probabilmente i dodici apostoli del Vangelo (senza dimenticare che anche l'attuale Chiesa mormone è retta da un "quorum" di dodici apostoli).

Uno dei più noti ricercatori nel settore delle NDE, Melvin Morse, scrive nella prefazione al libro della Eadie di avere "imparato di più sulle NDE dalla lettura di Embraced By The Light che da qualunque altra esperienza della mia vita, compresi dieci anni di studio sulle NDE e di interviste a bambini e adulti che sono sopravvissuti a una morte clinica"[26]. Nonostante questo entusiasmo, Embraced By The Light ha scatenato notevoli polemiche. Ben scritto, il volume è diventato un bestseller anche presso il pubblico delle librerie religiose cristiane. Ben presto, tuttavia, i cristiani evangelici attivi nel movimento "contro le sette" (che normalmente considerano il mormonismo una "setta" da combattere) hanno scoperto la fede mormone dell'autrice (che nel volume non è menzionata), e hanno identificato in Embraced By The Light una serie di temi tipici della dottrina mormone, a partire dalla preesistenza delle anime nel mondo degli spiriti. Questi elementi di origine mormone sono stati rapidamente "scoperti" da riviste evangeliche come il Christian Research Journal[27] (specializzato nella lotta "contro le sette" da un punto di vista cristiano) e Christianity Today[28], dove Betty Eadie è stata esplicitamente accusata di avere volontariamente occultato la sua appartenenza alla Chiesa mormone per "infiltrare" il circuito delle librerie cristiane negli Stati Uniti. Successivamente sono stati pubblicati interi volumi consacrati a una critica di Embraced By The Light (e talora di altri resoconti di NDE) da un punto di vista evangelico, alcuni ricchi di informazioni e di argomenti[29], altri più inclini a "teorie del complotto" estreme come avviene non di rado nel movimento evangelico e fondamentalista "contro le sette"[30]. Particolarmente violenta è stata la reazione della piccola ma attiva comunità evangelica che si dedica all'anti-mormonismo militante. Per esempio Dick Baer, fondatore dell'organizzazione anti-mormone Ex-Mormon and Christian Alliance di Orangevale, California, ha dichiarato a proposito del volume di Betty Eadie: "Questo libro è un inganno attentamente confezionato per denigrare il cristianesimo e promuovere dottrine che sono al centro alla visione del mondo mormone"[31].

Paradossalmente un altro gruppo di critici ha accusato Betty Eadie esattamente del contrario. Si tratta del mondo mormone americano più conservatore che vede in Embraced By The Light un tentativo di introdurre surrettiziamente temi tipici del New Age all'interno del mormonismo. Come esistono libri di autori evangelici per cui Embraced By The Light è il frutto di un complotto mormone per infiltrare gli ambienti cristiani, così esistono libri di autori mormoni per cui il volume di Betty Eadie è il veicolo di un complotto del New Age per infiltrare il mormonismo[32]. In modo meno virulento, ma più argomentato e quindi forse più pericoloso per l'autrice, le stesse critiche sono state espresse da Orson Scott Card, uno dei più noti scrittori di fantascienza e fantasy americani e un devoto mormone conservatore, che ha definito Embraced By The Light "un testamento del New Age"[33]. Secondo una giornalista dello Utah di solito bene informata sul mondo mormone, nel 1993 Boyd K. Packer, presidente del collegio o "quorum" dei dodici apostoli nella Chiesa mormone e noto per le sue posizioni conservatrici, avrebbe attaccato il volume di Betty Eadie in una riunione privata con argomenti consimili[34]. Quanto a Betty Eadie, in una delle sue prime interviste, concessa a un quotidiano di provincia dello Utah, lo Standard Examiner di Ogden, aveva dichiarato che "le era stato detto durante la sua esperienza dell'aldilà che la Chiesa mormone è la Chiesa più vera che ci sia sulla terra". Tuttavia, "non aveva incluso i riferimenti alla Chiesa mormone nel libro perché, dichiarava, `il libro è destinato a tutti, non soltanto ai mormoni'"[35]. La Eadie continua a parlare molto poco del suo retroterra mormone, ma dichiara di non avere avuto problemi con le autorità locali della sua Chiesa, che anzi "la sostengono al cento per cento"[36].

Le NDE non costituiscono il solo tipo di esperienze straordinarie che si presentano con un contenuto di verità religiosa. Uno specialista di NDE, Kenneth Ring, ha dedicato un intero libro al paragone fra le NDE e le esperienze di persone che dichiarano di avere incontrato UFO ed extraterrestri[37]. Più frequente, nella letteratura in materia, è il paragone con visioni del Cielo e dell'Inferno e che appartengono alla storia della mistica cristiana, dal Medioevo a Swedenborg. Considerando sia le somiglianze che le differenze tra resoconti medioevali dell'aldilà e NDE moderne, Carol Zaleski in un importante volume del 1987 ha concluso che "i visionari del nostro tempo non sono più liberi dalle influenze culturali di quelli di epoche meno pluralistiche". Le narrative di NDE - come le visioni medioevali del Cielo e dell'Inferno - sono opere "di un'immaginazione religiosa socialmente condizionata"; ciascuna di queste narrative "si forma in un dialogo con la società", anche se ogni esperienza "si verifica nella solitudine di un letto di morte o nella camera privata dell'esperienza interiore". Se accettiamo l'esistenza di un condizionamento sociale - che sembra ovvio - non possiamo più considerare i resoconti di NDE come "rappresentazioni `pittoriche' o `vere'" dell'aldilà. Tuttavia, la Zaleski intende evitare sia "l'affermazione ingenua" sia "il volgare relativismo". E' altrettanto scettica sugli scettici di professione che scompongono le narrative di NDE in "componenti singole", e le eliminano una per una attraverso un riduzionismo medico, farmacologico o psicologico. Le NDE - come altre esperienze umane fuori dall'ordinario - sono "insiemi significativi", che non possono essere interamente "ridotti alle loro origini o cause". Proprio quando vengono raccontate ripetutamente, "le NDE prendono forma come un tutto unificato e unificante. Quando questa integrità narrativa è stata raggiunta, non c'è dissezione analitica che possa distruggerla". La Zaleski, d'altra parte, non crede - contrariamente a Moody e altri ricercatori del settore - che le narrative di NDE possano essere depurate di tutte le "etichette" culturalmente condizionate e ridotte ad un "nucleo duro", che dovrebbe essere comune a tutte le NDE e corrispondere in modo più accurato a quello che è stato "veramente" sperimentato. "Noi - insiste la Zaleski - non concluderemo che il visionario che vede Cristo o Krishna sta semplicemente `etichettando' un'esperienza soggiacente che può essere descritta più accuratamente e direttamente come l'incontro con un `Essere di Luce' o con il `Sé più alto' (...). Queste espressioni moderne possono sembrare oggi più accettabili, ma non sono meno culturalmente determinate o mitologicamente costruite"[38]. L'idea che una narrativa "pura" dell'esperienza spirituale, libera dalla cultura circostante, possa essere ricostruita dall'interprete (il quale, però, opera a sua volta all'interno della cultura) non ha molto senso per la sociologia contemporanea. Ma questo non significa affatto che le narrative dell'aldilà siano anch'esse prive di senso. Secondo la Zaleski "possiamo appropriarci dei messaggi della letteratura delle NDE solo in un modo indiretto; e tuttavia questo risultato non si rivela affatto insignificante"[39].

Le NDE sono, anzitutto, chiamate alla conversione e offerte di un orientamento per questa vita: "Le mappe della morte e dell'aldilà che questi resoconti contengono intendono aiutarci perché possiamo situarci, qui e ora, in relazione al cosmos in cui ci muoviamo o vorremmo muoverci". Per quanto siano socialmente costruite, le narrative di NDE possono apportare un "contributo significativo", perché riassumono "in termini esperienziali questioni circa la vita e la morte che sono così urgenti da richiedere non discussioni ma risposte di vita". Le narrative di NDE possono perfino avere "un valore profetico" e "un peso di prova", nella misura in cui sono in grado di comunicare "intuizioni verificabili - non in diagrammi medici, ma nelle nostre esperienze". E questo è precisamente "il modo in cui l'immaginazione religiosa media la ricerca delle verità ultime"[40].

Sia i sostenitori più accesi di Betty Eadie (e di altri autori di resoconti di NDE), sia i critici sembrano partire da un punto di partenza comune: la funzione delle narrative di NDE sarebbe quella di trasmettere informazioni fattuali ed empiricamente verificabili sull'aldilà o sul "mondo degli spiriti", come se si trattasse di un racconto di viaggio. Naturalmente questa è l'interpretazione che molti visionari danno delle loro visioni. Ma non è l'unica interpretazione possibile. Già i teologi medioevali non avevano atteso le scienze sociali moderne per riconoscere che le narrative delle visioni, esperienze mistiche e rivelazioni private sono culturalmente condizionate (benché, naturalmente, non si servissero di questo termine) e riflettono le preferenze teologiche del visionario o della sua cerchia. Questi teologi - come la stessa Zaleski mostra nel suo volume - ritenevano che le esperienze mistiche fossero "vere", ma di una verità soggettiva da non confondere con la verità oggettiva delle Scritture convalidata dalla tradizione e dalla Chiesa.

Le NDE sono naturalmente diverse dalle rivelazioni private a cui si trova di fronte - ancora oggi, e spesso non senza problemi delicati e conflitti - la Chiesa cattolica. Queste ultime si verificano all'interno di un ambiente religioso definito, e danno per scontata la sua teologia. Le NDE - con l'eccezione di poche narrative che nascono all'interno di una comunità religiosa particolare - si presentano normalmente come non legate ad uno specifico contesto ecclesiastico, e gli autori o le autrici non sottolineano la loro affiliazione religiosa anche quando, come nel caso di Betty Eadie, un'affiliazione esiste. Questa circostanza conferisce alle narrative di NDE una certa ambiguità. L'esperienza di Betty Eadie, da questo punto di vista, non è eccezionale, così come non è eccezionale - per le visioni e "rivelazioni" in genere - che un resoconto originario evolva attraverso successive versioni a cui mettono mano persone diverse da chi ha "ricevuto" la prima esperienza.

Sulla base delle considerazioni precedenti, costituisce un esercizio futile sezionare il libro di Betty Eadie - o altri resoconti di NDE - cercando di distinguere il "nucleo duro" di quello che è stato "veramente" sperimentato da quanto è stato aggiunto da altri, o a uno stadio ulteriore, o ancora deriva dalle idee religiose pregresse della stessa Eadie. Queste distinzioni sono impossibili. Non si può cercare di togliere, quasi foglia dopo foglia, gli elementi di condizionamento culturale da una narrativa di NDE per arrivare a un presunto nucleo incontaminato e incorrotto. Se si compie questa operazione ci si accorge che, alla fine, non rimane nulla. Al contrario narrative come quelle della Eadie possono solo essere valutate come un tutto, come un prodotto socialmente costruito dell'immaginazione religiosa (dove "immaginazione", per le ragioni più sopra illustrate, non è sinonimo di "finzione narrativa" e meno ancora di "inganno"). Se pensiamo che la Eadie ci abbia dato una mappa definitiva e fattuale dell'aldilà o del "mondo degli spiriti", destinata a sostituire altre mappe che si trovano nelle tradizioni delle religioni, possiamo soltanto considerarla come la fondatrice potenziale di un nuovo movimento religioso. In questo senso sembrano andare i timori di certe autorità della Chiesa mormone, che si erano trovate del resto di fronte a un problema simile negli anni 1950 con gli scritti mistici di Annalee Skarin (1899-1988), scomunicata nel 1952[41]. E' possibile che nuovi networks religiosi basati sui resoconti delle NDE stiano nascendo o possano nascere in futuro[42]. Tuttavia non sembra che questo sia avvenuto per il caso di Betty Eadie, né per molti altri casi simili. La Eadie, dal canto suo, nega enfaticamente di volere fondare una nuova comunità o Chiesa.

Lo straordinario successo internazionale del volume di Betty Eadie - e della letteratura delle NDE in genere - ripropone così il problema (rilevante anche per le rivelazioni private e le visioni che si presentano in diversi ambiti religiosi) del genere letterario e dell'interpretazione sociologica dei resoconti relativi all'aldilà e al mondo che si incontra dopo la morte. Se si considerano questi resoconti come "nuove rivelazioni"[43], con un contenuto dottrinale che può essere valutato in termini di vero o di falso, narrative come quelle di Betty Eadie non possono essere accettate da un cristiano evangelico, da un cattolico (e per la verità neppure da un mormone, in quanto includono elementi tratti dalla visione del mondo del New Age che non sono accettabili per il mormonismo contemporaneo). Se, invece, ci si pone di fronte alla narrativa non come a una rivelazione, ma come a una semplice "visione", un appello espresso in simboli alla conversione e alla riflessione sulle realtà ultime della vita - un prodotto sociale dell'immaginazione religiosa nel ventesimo secolo - allora ciascuno potrà sentirsi meno minacciato nella sua ortodossia. Leggerà il testo di Betty Eadie come una parabola morale, e non penserà di ricavarne informazioni nuove sull'aldilà (che in molti casi finirebbero per contraddire la sua fede religiosa). Forse è una lettura che, rispetto alle pretese di certi ricercatori delle NDE e della stessa Betty Eadie, può essere considerata minimalista. Ma lo stesso successo di Embraced By The Light mostra che questo è l'atteggiamento prevalente con cui il volume è stato ricevuto da milioni di lettori in tutto il mondo.

Note

[1] Raymond A. Moody, Life After Life: The Investigation of a Phenomenon - Survival of Bodily Death, Mockingbird Books, St. Simonds Island (Georgia) 1975. Il riferimento ai tre milioni di copie venduti è nell'edizione paperback: Bantam Books, New York 1975.

[2]Ibid., pp. 19-109.

[3] Terry K. Basford, Near-Death Experiences: An Annotated Bibliography, Garland, New York-Londra 1990.

[4] Cfr.Raymond A. Moody con Paul Perry, Reunions: Visionary Encounters With Departed Loved Ones, Villard Books, New York 1993. Particolarmente controverso è stato un volume dove Moody prende sul serio i contatti con varie persone dello spirito di Elvis Presley: Raymond A. Moody, Elvis After Life: Unusual Psychic Experiences Surrounding the Death of a Superstar, Peachtree Publishers, Atlanta 1987.

[5] Per una sintesi della posizione degli scettici militanti cfr. Gerd H. Hövelmann, "Evidence for Survival from Near-Death Experiences: A Critical Appraisal", in Paul Kurz (a cura di), A Skeptic's Handbook of Parapsychology, Prometheus Books, Buffalo (New York) 1985, pp. 645-684.

[6] Stanislav e Christina Grof, Beyond Death, Thames and Hudson, Londra 1980.

[7] Kenneth Ring, Life at Death: A Scientific Investigation of the Near-Death Experience, Coward, McCann & Geoghegan, New York 1980; Id., Heading Toward Omega: In Search of the Meaning of the Near-Death Experience, Quill William Morrow, New York 1984; Id., The Omega Project: Near-Death Experiences, UFO Encounters, and Mind at Large, Quill William Morrow, New York 1992.

[8] Cfr. P.M.H. Atwater, Coming Back to Life: The After-Effects of the Near-Death Experience, Dodd, Mead & Co., New York 1988; Ead., Beyond the Light: What Isn't Being Said about Near-Death Experience, Birch Lane Press - Carol Publishing Group, New York 1994.

[9] R.A. Moody, Life After Life: The Investigation of a Phenomenon - Survival of Bodily Death, cit., pp. 109-128.

[10] Cfr. sul punto Carol Zaleski, Otherworld Journeys: Accounts of Near-Death Experiences in Medieval and Modern Times, Oxford University Press, New York-Oxford 1987.

[11] P.M.H. Atwater, Beyond The Light: What Isn't Being Said about Near-Death Experience, cit., p. 64.

[12] R.A. Moody, Life After Life: The Investigation of a Phenomenon - Survival of Bodily Death, cit., p. 46.

[13] Reinee Pasarow, Life After Death (video), New Age Industries, Monterey Park (California) s.d.

[14] Cfr. J. Gordon Melton - Jerome Clark - Aidan A. Kelly, New Age Almanac, Visible Ink Press, Detroit 1990.

[15] Cfr., per una tipica critica di questo tipo, J. Isamu Yamamoto, "The Near-Death Experience. Part One: The New Age Connection", Christian Research Journal, 14:4 (primavera 1992): 20-23, 30-32; "Part Two: Alternative Explanations", Christian Research Journal, 15:1 (estate 1992): 14-19, 29.

[16] Ibid., p. 29.

[17] Cfr. Karen Boren, "Is Death Merely The Precipice Of True Birth?", Deseret News, 17 gennaio 1993.

[18] Jim Jerome, "Heaven Can Wait", People, 10 novembre 1993, p. 83.

[19] Vanessa Ho, "Blush With Death Puts Her In The Publishing Spotlight", Seattle Times, 27 giugno 1993.

[20] Meg Cox, "Death Conquers Bestseller Lists As Boomers Age", The Wall Street Journal, 2 febbraio 1994.

[21] Cfr. Peggy Fletcher Stack, "Mormon's Book On Afterlife Gain National Response", Salt Lake Tribune, 23 ottobre 1993.

[22] Ibid.

[23] Betty Eadie con Curtis Taylor, Embraced By The Light, Gold Leaf Press, Placerville (California) 1992; tr. it.: Abbracciata dalla Luce, Sperling & Kupfer, Milano 1994.

[24] Sull'aborto cfr. p. 95 della prima edizione e p. 95 delle successive edizioni; a pag. 47 della prima edizione gli spiriti umani sono definiti - con una terminologia tipicamente mormone - "letteralmente i figli spirituali di Dio"; nelle successive edizioni alla stessa pagina 47 l'avverbio "letteralmente" (literally) sparisce e si parla solo dei "suoi propri figli".

[25] P. Fletcher Stack, art. cit.

[26] Melvin Morse, "Foreword", in Eadie, Embraced By The Light, cit., p. VII.

[27] Richard Abanes - Paul Carden, "A Special Report: What Is Betty Eadie Hiding?", Christian Research Journal, 16:3 (inverno 1994): 6, 40-41.

[28] Richard Abanes, "Readers Embrace The Light", Christianity Today, 38:3 (7 marzo 1994): 53.

[29] Cfr. Richard Abanes, "Embraced By The Light" and the Bible: Betty Eadie and Near-Death Experiences in the Light of Scriptures, Horizon Books, Camp Hill (Pennsylvania) 1994.

[30] Cfr. William L. Probasco, The Lie at the End of the Tunnel: A Critique of "Embraced By The Light", Church Ministry Resourches, Gadsden (Alabama) 1994; Phil Phillips, Angels Angels Angels: Embraced By The Light... Or... Embraced By The Darkness?, Starburst Publishers, Lancaster (Pennsylvania) 1995. L'opera di Doug Groothuis, Deceived By The Light, Harvest House Publishers, Eugene (Oregon) 1995 - benché presentata in un tono più moderato - utilizza largamente il volume di Probasco.

[31] Cit. in R. Abanes, "Readers Embrace The Light", cit.

[32] Particolarmente estremo è il volume di Douglas Beardall, Embarassed By The Light, LDS Book Publications, Provo (Utah) 1995.

[33] Orson Scott Card, "A New Age Testament: A Mormon Reader Looks at `Embraced by the Light'", Vigor: Advice & Commentary on Mormon Life, 6 (agosto 1994): 1, 4-12.

[34] P. Fletcher Stack, art. cit.

[35] Valerie Phillips, "Author Shares Life After Death In An Embrace", [Ogden] Standard Examiner, 6 marzo 1993.

[36] P. Fletcher Stack, art. cit.

[37] K. Ring, The Omega Project: Near-Death Experiences, UFO Encounters, and Mind at Large, cit.

[38] C. Zaleski, op. cit., pp. 190-195.

[39] Ibid., p. 199.

[40] Ibid., pp. 202-205. In questo contesto la Zaleski nota che non è particolarmente importante se chi ha fatto un'esperienza di NDE è veramente "morto" o utilizza semplicemente la morte come metafora.

[41] Sul caso Annalee Skarin cfr. Samuel W. Taylor, "The Puzzle of Annalee Skarin: Was She Translated Correctly?", Sunstone 15:1 (aprile 1991): 42-46.

[42] Cfr. sul punto Michael Grosso, Millennium Myth: Love and Death at the End of Time, Quest Books, Wheaton (Illinois) 1995.

[43] Sul concetto di nuove rivelazioni cfr. CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni), Le nuove rivelazioni, a cura di Massimo Introvigne, Elle Di Ci, Leumann (Torino) 1991.


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