Massimo Introvigne nasce a Roma il 14 giugno 1955. Dopo la maturità classica conseguita presso l’Istituto Sociale di Torino, frequenta - contemporaneamente - la facoltà di filosofia della Pontificia Università Gregoriana di Roma, dove consegue nel 1975 il baccelleriato summa cum laude e la facoltà di legge dell’Università di Torino, dove si laurea in giurisprudenza a pieni voti assoluti e con dignità di stampa, con una tesi - poi pubblicata da Giuffré, Milano - su I due principi di giustizia nella teoria di Rawls. Dal 1979 al 1985 collabora con la cattedra di filosofia del diritto dell’Università di Torino, nel contempo iniziando un’attività di consulenza alle industrie impegnate in attività di tipo internazionale. Nel 1986 diventa partner dello studio Jacobacci & Partners, il maggiore studio europeo di consulenza in proprietà industriale. Nel 1996 partecipa alla fondazione dello Studio Legale Jacobacci & Associati, di cui fa tuttora parte come “of counsel”. Fin da quando, nel 1989, partecipa alla commissione internazionale che elabora il nuovo testo di legge cinese sulla concorrenza sleale, si specializza sulle questioni di proprietà intellettuale e di concorrenza relative ai rapporti con la Repubblica Popolare Cinese. Negli anni i suoi interessi si concentrano sulle strategie di difesa dei marchi relativi al “made in Italy” e all’alta moda, e sui rapporti fra proprietà intellettuale e Internet. Diventa fra l’altro arbitro internazionale presso l’OMPI (Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale) per le controversie in materia di nomi a dominio su Internet, e presiede collegi arbitrali in casi-pilota - come quello relativo al marchio e relativo domain name dei campionati europei di calcio organizzati dall’UEFA - seguiti con interesse anche dalla stampa non specializzata.
La sua carriera accademica si orienta invece dalla filosofia all sociologia del diritto, e dai temi politici a quelli legati alla presenza di religioni minoritarie e nuovi movimenti religiosi, ai rapporti fra religione e società, alla violenza di matrice religiosa, ai movimenti fondamentalisti e ultra-fondamentalisti nati nell’ambito dell’islam. In questo settore pubblicherà in seguito una quarantina di volumi, e oltre cento articoli su riviste scientifiche internazionali, in diverse lingue ma principalmente in inglese. Un suo studio su Hamas, in particolare, basato su interviste condotte in Cisgiordania, è stato tradotto in forma totale o parziale in diverse lingue, compreso il cinese e il ceco. Con il sociologo americano Laurence Iannaccone, poi presidente dell’Associazione per la Sociologia della Religione (ASR), è co-autore dell’opera Il mercato dei martiri, un’analisi di tipo sociologico e socio-economico del terrorismo di matrice islamica. Con Rodney Stark, forse il più influente sociologo americano contemporaneo e che è stato a sua volta presidente della Società per lo Studio Scientifico della Religione (SSSR), ha pubblicato Dio è tornato, da molti recensita come una delle opere fondamentali del cosiddetto “nuovo paradigma” e della teoria dell’economia religiosa, che applica categorie socio-economiche allo studio delle religioni e in particolare dei fondamentalismi. E’ membro del gruppo “Religioni” dell’Associazione Italiana di Sociologia: AIS, e vice-presidente dell’Associazione Piemontese di Sociologia delle Religioni (APSoR).
Nel settore degli studi sulle religioni, nel 1988 fonda con altri il CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni), oggi la maggiore istituzione europea nel settore degli studi sulle minoranze religiose, di cui è tuttora direttore. Il CESNUR organizza ogni anno un convegno internazionale (quello del 2003 si è tenuto a Vilnius, in Lituania; quello del 2004 presso la Baylor University, in Texas, quello del 2005 a Palermo, quello del 2006 alla San Diego State University in California), e dispone a Torino di una biblioteca aperta al pubblico che comprende, tenendo conto anche della “special collection” del CESPOC che ospita (su cui vedi più oltre), circa cinquantamila volumi e fascicoli.. Il suo sito Internet accoglie ogni anno oltre un milione e mezzo di visitatori. Oltre alle numerosissime pubblicazioni, che si sostanziano in una quarantina di volumi e in oltre cento capitoli di opere collettive e articoli su riviste scientifiche di dodici diversi paesi, alla direzione di collane editoriali in Italia e negli Stati Uniti, e alla curatela, con PierLuigi Zoccatelli, la sociologa argentina Veronica Roldan e Nelly Ippolito Macrina, all’epoca direttrice della Divisione dei Culti diversi dal Cattolico presso la Direzione Generale degli Affari di culto del Ministero dell’Interno, di una monumentale Enciclopedia delle religioni in Italia (Elledici) - l’opera di saggistica italiana più recensita in assoluto dalla stampa nel 2001, rispetto alla quale Le religioni in Italia, curata con lo stesso PierLuigi Zoccatelli per la Ellenici nel 2006 costituisce sia una “seconda edizione” sia una versione ampiamente rivista e aggiornata -, Massimo Introvigne ha tenuto corsi in università italiane e straniere sulla sociologia e la storia dei movimenti religiosi, tra l’altro alla Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, al Pontificio Ateneo Regina Apostolorum di Roma, e alla Pontificia Università della Santa Croce, sempre a Roma. Attualmente tiene corsi di sociologia dell’immigrazione presso l’Università Europea di Roma.
E’ stato incaricato dall’Organizzazione per la Cooperazione e la Sicurezza in Europa di introdurre, con altri, i lavori della Conferenza diplomatica di Vienna “Supplemental Meeting on Freedom of Religion” (“Incontro supplementare sulla libertà di religione”) del 22 marzo 1999. Ha testimoniato di fronte a commissioni parlamentari, oltre che in Italia, al Parlamento Europeo, negli Stati Uniti, in Ungheria e in Germania sui temi del pluralismo religioso. Fa parte del comitato di redazione delle riviste Nova Religio, negli Stati Uniti, e Religion - Staat - Wissenschaft, in Germania, quest’ultima consacrata ai problemi della politica religiosa in Europa. E’ stato consulente della polizia svedese e ha tuttora un rapporto di consulenza con l’FBI (per cui ha organizzato due seminari internazionali con l’Accademia di Quantico) sui problemi di ordine pubblico posti da fenomeni religiosi e in particolare dal terrorismo di matrice religiosa. In particolare ha organizzato e presieduto il seminario “Law Enforcement and Religious Violence" (“Attività di polizia e violenza religiosa”) co-organizzato dal CESNUR e dal Critical Incident Response Group (“Gruppo di risposta agli incidenti critici”) dell’ FBI a Fredericksburg, in Virginia, il 7 giugno 1999, con la partecipazione di agenti dell’FBI di tutto il paese. Su invito della polizia di Stato israeliana e dei servizi per la sicurezza interna dello stesso paese, nel 1999 ha fatto parte della commissione di esperti che ha collaborato con le autorità israeliane nella prevenzione di possibili atti di terrorismo religioso legati all’anno 2000. Suoi scritti su temi di polizia e sicurezza in relazione a movimenti religiosi e al terrorismo a sfondo religioso sono apparsi, tra l’altro, su Terrorism and Political Violence (la più importante rivista accademica internazionale in tema di terrorismo) e sulla Rassegna dell’Arma dei Carabinieri. E’ stato pure consulente di numerose diocesi cattoliche, in Italia e all’estero, di diverse comunità e denominazioni protestanti e del Consiglio Ecumenico delle Chiese di Ginevra. Tra i numerosi temi di cui si è occupato meritano un cenno - per la grande risonanza internazionale - gli studi sul Priorato di Sion e gli Illuminati, occasionati dal successo dei romanzi di Dan Brown Il Codice da Vinci e Angeli e demoni ma frutto di osservazioni e ricerche pluridecennali, confluiti nel volume Gli Illuminati e il Priorato di Sion, pubblicato da Piemme nel 2005 e tradotto anche in francese e spagnolo.
Un altro centro di interesse è costituito dalla popular culture, intesa come insieme di quei materiali culturali solo apparentemente “poveri” basati sulla serialità quali il feuilleton, il fascicolo popolare, il fumetto, la serie televisiva. In questo settore ha pubblicato studi e curato mostre sul mito del vampiro e su Dracula, sulle origini del fascicolo popolare poliziesco e su serie televisive del genere chiamato in inglese metaphysical da Buffy the Vampire Stayer a Tru Calling e Point Pleasant. Nel 2005 ha fondato con altri il CESPOC (Centro Studi sulla Popular Culture), che si è rapidamente imposto come un punto di riferimento imprescindibile per gli studi nel settore, e che ha curato nel 2006 la maggiore mostra virtuale su Internet dedicata a temi di popular culture con il titolo Dai Beati Paoli al Codice da Vinci: il mito del complotto nel feuilleton, che ha attirato decine di migliaia di visitatori e ha ottenuto entusiastiche recensioni non solo in Italia.
Da molti anni si interessa di avvenimenti culturali italiani, tra l’altro con una collaborazione regolare al quotidiano il Giornale e al settimanale il Domenicale. Suoi scritti sono apparsi anche su Il Foglio, La Stampa e L’Indipendente. Fa parte del comitato scientifico della Fondazione Nova Res Publica di Milano, per conto della quale ha diretto il tavolo di lavoro dedicato ai problemi della libertà religiosa e dei rischi per la sicurezza derivanti dal fondamentalismo religioso. E’ presidente onorario dell’Associazione Per Torino, e presidente dell’Associazione Iniziativa Subalpina. E’ membro del consiglio direttivo della Associazione Torino Europa. Con altri, partendo dal restauro di uno storico appartamento che versava in condizioni purtroppo disastrate, restauro che ha permesso di salvare un importante ciclo di vetri liberty e Art Déco rappresentativo di una certa stagione delle arti minori torinesi, ha promosso il Centro Incontri Terrazza Solferino, che si vuole insieme iniziativa di carattere imprenditoriale come centro di uffici arredati e “casa” di iniziative culturali di diversa natura.
Dal 1971 Massimo Introvigne milita in Alleanza Cattolica, una “agenzia” (non un movimento) cattolica che ha il duplice scopo di studiare e diffondere il magistero pontificio e di applicarne gli insegnamenti, sotto la responsabilità dei laici che la dirigono e ovviamente senza impegnare la gerarchia, ai problemi religiosi, culturali e politici del nostro tempo. Benché, come dovrebbe essere ovvio a chiunque, le associazioni, iniziative e giornali con cui collabora nei più svariati settori Massimo Introvigne (del resto a fianco di persone delle più svariate convinzioni religiose e culturali) non siano emanazioni di Alleanza Cattolica - salvo l’organo ufficiale di quest’ultima, la rivista Cristianità -, non è meno vero che per chi volesse tracciare una sua biografia intellettuale il rapporto con Alleanza Cattolica e il riferimento vissuto nei modi e con lo stile di tale realtà al magistero pontificio non potrebbero non avere un ruolo centrale e imprescindibile. Su questi temi lo stesso Massimo Introvigne ha voluto riflettere nel 2006, in occasione dei suoi trentacinque anni di militanza in Alleanza Cattolica, nel volume Il dramma dell’Europa senza Cristo, così come - consapevole che la situazione in cui versano la Cristianità e l’Europa suggeriscono anche al cattolico che sia specialista di scienze sociali, certo senza confondere gli ambiti, un impegno personale nel campo dell’apologetica - ha partecipato con entusiasmo fin dalla fondazione alle attività della rivista di apologetica il Timone e dei collegati centri culturali. Massimo Introvigne è sposato con Silvia Scaranari Introvigne (nota specialista dell’islam, e a sua volta militante di Alleanza Cattolica fin dagli anni del liceo), e ha quattro figli; vive e lavora a Torino.