PierLuigi Zoccatelli (a cura di), La fatica della complessità. Pluralismo religioso nella Sicilia Centrale CESNUR-Sicilia, Caltanissetta 2008. |
La recente ricerca sociologica del Cesnur nella diocesi di Piazza Armerina, pubblicata nel volume La fatica della complessità, che mette in evidenza la presenza del pluralismo religioso non soltanto nelle grandi aree metropolitane ma anche nelle zone periferiche, ha per la nostra Chiesa un indubbio interesse pastorale riguardante non solo il dialogo ecumenico e interreligioso ma anche le prospettive di una nuova evangelizzazione. Il pluralismo religioso rappresenta assieme un’opportunità e una sfida. Se da una parte documenta la presenza del senso religioso nella maggior parte della popolazione e favorisce un confronto leale e franco, dall’altra ci spinge ad interrogarci sul perché persone provenienti dal cattolicesimo siano passate ad altre religioni o ad altre confessioni cristiane. Dobbiamo rispondere con onestà alla domanda posta da Massimo Introvigne se la forza delle minoranze religiose non dipenda dalle debolezze della nostra Chiesa. Noi cristiani siamo chiamati a comunicare a tutti che Gesù Cristo è il figlio unigenito di Dio e l’unico salvatore di tutta l’umanità. Il Natale ce ne offre l’opportunità nella misura in cui non ci lasciamo abbagliare dalle luci e dai regali dimenticando il festeggiato, che non è uno dei miliardi di bambini venuti al mondo nella più estrema povertà, ma è la rivelazione definitiva dell’amore gratuito di Dio. Solo chi lo accoglie con fede viva nel proprio cuore e lo riconosce nei piccoli, nei poveri, nei malati, negli emarginati, negli stranieri, potrà dare gloria a Dio e sperimentare la vera pace. In questo Natale, in un clima di crisi economica e di conflittualità politica e sociale, siamo chiamati a educarci al dialogo, all’accoglienza e alla condivisione, alla mondialità. Il Natale ha la pretesa di fare luce sulla verità dell’uomo a partire dalla Parola incarnata di Dio, sorgente di amore, di libertà, di giustizia e di pace.
In quest’anno pastorale che la diocesi ha dedicato alla Parola di Dio siamo invitati a nutrirci della Sacra Scrittura per sperimentare una nuova primavera di santità e un rinnovato dinamismo missionario che dia spazio alla comunicazione, nei nuovi aeropaghi, della buona notizia dell’avvenimento di Dio che si è fatto uomo. I vari mezzi di comunicazione sociale sono una preziosa risorsa per la missione della Chiesa in quanto ci aiutano a leggere con gli occhi della fede i “segni dei tempi”. Per questo abbiamo fondato il nostro settimanale diocesano Settegiorni dagli Erei al Golfo. Il quotidiano Avvenire da quarant’anni con la sua originale lettura dei fatti costituisce un importante strumento culturale e un apprezzato punto di riferimento, che tutti dobbiamo valorizzare.