Quarantasette studiosi di storia e sociologia delle religioni di tutto il mondo scrivono a Ciampi, Berlusconi e Fini invitandoli a fermare il disegno di legge approvato il 4 marzo dalla commissione Giustizia del Senato e che introduce il reato di manipolazione mentale per i gruppi accusati di creare dipendenza psicologica attraverso tecniche di condizionamento della personalità o di suggestione. Tra i firmatari spiccano gli attuali presidenti della Società internazionale di sociologia delle religioni, tra i quali Enzo Pace, e della Società per lo studio scientifico della religione, Rodney Stark, ma lelenco è un autentico whos who degli studiosi di scienze religiose a livello mondiale. Secondo Massimo Introvigne, direttore del Cesnur (Centro studi sulle nuove religioni), la comprensibile esigenza di lottare contro i maghi televisivi e altri truffatori, sempre perseguiti con successo sulla base delle leggi esistenti, ha partorito una legge speciale che ritorna non solo alla norma sul plagio eliminata nel 1981 dalla Corte Costituzionale ma alla sua formulazione nel primo progetto di Codice Rocco, che perfino il regime fascista scartò come troppo illiberale.
Si pensa a poche sette pericolose aggiunge il vice-direttore del Cesnur PierLuigi Zoccatelli ma, dal momento che nel mondo accademico non ci sono definizioni condivise di setta né di dipendenza psicologica si potrà colpire qualunque gruppo politico o religioso, cattolico o di minoranza impopolare presso lopinione pubblica o presso qualche magistrato accusato di avere idee così strane che le può abbracciare solo chi è vittima di tecniche di condizionamento.
Nella missiva gli studiosi scrivono: Sulla base della nostra esperienza riteniamo che il lavaggio del cervello o la manipolazione mentale la cui pratica è attribuita a certi movimenti religiosi non costituiscano categorie accettate o accettabili dalla comunità scientifica. Né crediamo che sia veramente possibile distinguere chiaramente fra un processo di conversione lecito e tecniche di suggestione illegali. Troppe volte abbiamo constatato come categorie spurie quali quelle di manipolazione mentale, plagio o lavaggio del cervello siano state usate per discriminare certi tipi di idee (
). La discriminazione contro le idee, non importa quanto bizzarre e impopolari, è una tentazione cui le nostre democrazie dovrebbero essere capaci di resistere. (ilv)
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