L’apocalittica di Bin Laden spiegata da Massimo Introvigne

Il delirio di Bin Laden spiegato attraverso l’apocalittica. Si presenta con diversi, interessanti spunti di riflessione il libro che il direttore del Cesnur (Centro Studi sulle Nuove Religioni), Massimo Introvigne, ha scritto per interpretare il fenomeno al-Qàida e la cultura religiosa di Bin Laden. Il volume si intitola Osama Bin Laden. Apocalisse sull’Occidente, ed esce pubblicato dalla Elledici di Torino.
Introvigne si avvale di collaborazioni scientifiche in Europa, negli Stati Uniti e in Israele e presenta per la prima volta in italiano le cosiddette “epistole ladenesi”, gli scritti del miliardario saudita, diffuse anche attraverso il suo sito Internet, “distrutto” dopo l’11 settembre.
“Bin Laden – sostiene Introvigne – nel mondo fondamentalista è minoritario, ma non isolato. È, anzi, punto di riferimento per un’ala millenarista rivoluzionaria che considera imminente la lotta finale fra l’Anticristo (il Dajjal della tradizione islamica) e il mahdi, che guiderà i musulmani a sconfiggerlo, e intende partecipare a questa lotta, non limitarsi a fare da spettatrice”.
Le dottrine di al-Qàida, sempre secondo Introvigne, “si ricollegano a una tradizione, anch’essa minoritaria, ma antica e significativa nel mondo dell’Islam radicale, considerarle un semplice fenomeno criminale non aiuta a combatterle”.
La ricerca analizza anche il ruolo di Roma nei testi dell’Islam radicale e afferma che per il suo significato simbolico la sede del Papato è indicata da molti testi della letteratura popolare, insieme non a caso con New York, come obiettivo prioritario. “Naturalmente i libri non sono bombe – afferma Introvigne – l’allarmismo a proposito di Roma sarebbe ingiustificato, ma la vigilanza messa in opera dal governo è del tutto ragionevole”.
Come ha scritto l’altro giorno Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera, noi potremmo anche non sentirci in guerra di religione, ma chi ha sferrato l’attacco all’Occidente tale guerra l’ha dichiarata in pieno.