"Osama liquidato
in 65 pagine. Un saggio di Introvigne è più efficace di mille libri"
di Camillo Langone ("il Giornale", 23 dicembre 2001)
La verità è breve, e a Massimo Introvigne bastano 65 paginette per spiegarci tutto quello che cè da sapere sullestremismo islamico, dallAfghanistan a Viale Jenner. Una volta letto Osama bin Laden. Apocalisse sullOccidente (Elledici) possiamo tranquillamente cancellare dalla memoria le centinaia di articoli e le decine di trasmissioni televisive che ci siamo dovuti sciroppare sul fastidioso argomento. A questo punto non servono più, che vadano nel cestino e lascino spazio a qualcosa di più ameno, ad esempio i regali di Natale. Fra cui si spera non ci siano certi libroni sullislam, la cui pesantezza potrebbe complicare la digestione dello zampone, già laboriosa di per sé.
Gli studiosi seri ci sono apposta per questo, per studiare quello che noi non abbiamo né tempo né voglia di studiare, e per restituircelo in affidabile sintesi. Laggettivo è importante perché non tutte le sintesi riescono bene, specie quando cè di mezzo la fretta di uscire in libreria per battere il ferro finché è caldo. A Introvigne è riuscita perché non è dovuto partire da zero l11 settembre, lui di queste cose si occupa da sempre: dirige il Centro studi sulle nuove religioni e ha pubblicato lEnciclopedia delle religioni in Italia (opera per specialisti e giustamente per nulla sintetica, anzi molto molto analitica).
Tentare una sintesi della sintesi è impresa avventata, al massimo si può riportare qualche frase illuminante, in ordine sparso. "Lislamismo contemporaneo è unideologia rivoluzionaria assai poco rispettosa delle autorità tradizionali, dove si percepisce nettamente linfluenza del marxismo". Ecco perché gli sceicchi del Golfo, quelli delle Mercedes lunghe un chilometro e dei bagni con i rubinetti doro, hanno scelto di parteggiare per lAnticristo Bush contro il correligionario Bin Laden. "La prospettiva del fondamentalismo è quella della fine della divisione politica fra i tanti Stati del mondo islamico. Lo scontro tra fondamentalisti e nazionalisti è inevitabile, come mostra lassassinio di Sadat da parte di fondamentalisti radicali nel 1981". Ecco perché né lEgitto né la Siria, che ai loro confini tengono moltissimo, vedono di buon occhio i ladeniani.
"Il fondatore dei Fratelli Musulmani autori di vari attentati terroristici era un sufi". Ecco perché Franco Battiato non rende un buon servizio alla verità quando inneggia, per amore di esotismo, a questi pittoreschi monaci maomettani. "Il pensiero deobandi [seguito dai talebani] comporta la tesi secondo cui gli sciiti non sono musulmani. Di qui il tentativo talebano di pulizia etnica e di sterminio degli sciiti afgani". Ecco perché gli iraniani, appartenenti al filone sciita, odiano Bin Laden più o meno quanto gli abitanti di New York.
Piacerebbe continuare, ma non si può scrivere a lungo di un libro breve. Si ricorda soltanto che oltre alle 65 pagine scritte da Introvigne ci sono quelle redatte da Osama in persona (la Dichiarazione di guerra agli americani), e non mancano nemmeno brani di letteratura islamico-apocalittica. In un libro pubblicato nel 1997 un certo Muhammad Daud scrive frasi del seguente tenore: "Quando lIslam inizia il suo risveglio militare il Vaticano, dintesa con il governo italiano, invia sabotatori in terra islamica per distruggerne le infrastrutture. Quando le spie sono scoperte e si pentono, il governo italiano si vendica uccidendo i familiari dei pentiti". Questo pericoloso delirio sta avendo grande successo e viene continuamente ristampato. Ecco perché (amore di verità, forza di reciprocità) è importante che Osama bin Laden, libro due volte buono perché breve e perché buono, venda almeno altrettanto, e sia letto con la stessa attenzione.
Collana "Religioni e Movimenti"
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