di Riccardo Cascioli ("Avvenire", 18 maggio 2001)
Torino. "La politica del regime cinese in fatto di religione è oggi esattamente identica a quella di 50 anni fa. Lo dimostra un documento del Partito del maggio 2000 che afferma ancora una volta che la politica di libertà di fede religiosa è finalizzata alla definitiva eliminazione della religione". E quanto ha affermato padre Giancarlo Politi, missionario del Pime e sinologo, intervenendo mercoledì sera a Torino al seminario organizzato dal CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni) per esaminare il fenomeno Falun Gong, a cui ha partecipato anche il portavoce internazionale del movimento Erping Zhang. Massimo Introvigne, direttore del CESNUR e massima autorità mondiale sul tema, ha ricordato le molte zone dombra sul movimento del Falun Gong e sui suoi rapporti con il regime cinese, cosa che peraltro non giustifica la repressione in atto. Secondo padre Politi lazione repressiva del governo contro il Falun Gong va inquadrata in una più ampia politica del governo contro ogni forma religiosa, in sintonia con i principi già fissati da Mao Zedong, secondo cui la religione - inutile e dannosa - va estirpata in ogni modo e a qualunque prezzo.
Vestito elegante, di bellaspetto e dai modi gentili, Erping Zhang è un classico esempio di cinese che ha fatto fortuna negli Stati Uniti. Come tanti suoi connazionali è andato negli USA per conseguire una specializzazione post laurea. Era il 1984, poi si è stabilito lì e oggi gestisce una società di consulenza daffari a New York. Una storia come tante, ma da un po di tempo - e suo malgrado - è assurto a uno dei peggiori nemici del regime di Pechino perché è anche il portavoce internazionale del Falun Gong, il movimento che il governo cinese ha deciso di reprimere senza pietà e ad ogni costo. I numeri parlano chiaro: da quando nel luglio 1999 il Falun Gong è stato messo fuorilegge più di 50mila aderenti sono stati mandati nei campi di lavoro senza processo, almeno mille sono stati rinchiusi negli ospedali psichiatrici, oltre 600 hanno subito pesanti condanne (fino a 18 anni di galera) e almeno 202 sono morti in stato di detenzione. Numeri da guerra totale a cui si devono sommare le indicibili torture a cui gli aderenti vengono sottoposti. Per il regime cinese la caccia al Falun Gong è diventata una sorta di ossessione, che fa da contrasto con laspetto apparentemente pacifico di tante persone, di ogni ceto, che praticano - normalmente nei parchi pubblici - quegli esercizi ginnici tradizionali nella cultura cinese.
Ma che il regime comunista tema il Falun Gong e ne segua ogni movimento non cè dubbio: lo dimostra il fatto che Erping Zhang è stato seguito fino a Torino, dove mercoledì sera ha partecipato a un seminario del CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni) dedicato proprio al Falun Gong. Così martedì pomeriggio alla porta del CESNUR ha bussato - venuto apposta da Milano - il console generale della Cina popolare, chiedendo che il seminario venisse annullato. Fortunatamente il CESNUR è meno ricattabile di alcuni governi, il seminario si è tenuto e noi abbiamo potuto parlare con Erping Zhang.
Perché il regime cinese ce lha tanto con voi?
Il governo ha cominciato ad avere paura quando verso la fine del 1998 si è reso conto che i praticanti del Falun Gon in Cina erano tra i 70 e i 100 milioni, molto più degli aderenti al Partito comunista
Veramente il governo dice che siete meno di due milioni.
Questo lo dice adesso per propaganda. Ma fino allinizio del 1999 era il governo a parlare di cento milioni di praticanti, e incoraggiava questa pratica.
Come? Lei vuol dire che fino al 1999 il regime era dalla vostra parte?
Certo. Lo dimostra un articolo dellautorevole giornale americano US News and World Report del febbraio 1999, dove si parla dei benefici della pratica del Falun Gong per la salute. Ebbene, un alto funzionario del governo dichiarò: "Il Falun Gong e altri tipi di qi gong possono far risparmiare annualmente in medicine mille yuan per persona. Se i praticanti sono cento milioni, vuol dire un risparmio annuo di 100 miliardi di yuan (20mila miliardi di lire, ndr). Il premier Zhu Rongji è molto contento di questo. Il Paese può usare questo denaro in altro modo.
Allora cosa è successo allinizio del 2000 per aver cambiato così radicalmente la politica del governo? Non credo che lalto numero di praticanti possa spiegare tutto.
Credo che il regime tema di non poter controllare persone che, grazie al Falun Gong, sperimentano la libertà interiore. I comunisti non credono in qualcosa di superiore, e chi ci crede - ai loro occhi - diventa incontrollabile.
Qualcuno sostiene che i timori del governo nascano anche dalle analogie del vostro movimento con le antiche società segrete cinesi che già in passato, vedi la Rivolta dei Boxer nel 1900, ha destabilizzato la Cina.
Ma la nostra non è una società segreta. Il qi gong è una disciplina antichissima e il Falun Gong è un movimento pubblico fin dal 1992.
Cosa vi differenzia dalle altre scuole di qi gong?
Al tradizionale esercizio fisico, il Falun Gong associa una dimensione più spirituale, basata su tre principi che secondo noi sono universali: verità, compassione, tolleranza. Sono principi che devono essere coltivati dentro di noi. In pratica, il fondatore del Falun Gong, il maestro Li Honzhi, dice che la dimensione fisica senza quella spirituale non è efficace.
Ce anche un altro aspetto del vostro movimento che fa paura al regime cinese. Caso unico nella Cina comunista, siete riusciti a mobilitare contemporaneamente persone da tutta la Cina per delle manifestazioni di protesta, a cominciare dal quel 25 aprile 1999 quando oltre diecimila di voi si sono ritrovani a Zhongnanhai, il quartier generale a Pechino dei leader del partito e del governo. Segno di una organizzazione molto efficiente.
Niente affatto. Il Falun Gong non ha organizzazione, la nostra è una pratica individuale. Quella del 25 aprile fu una manifestazione spontanea dopo che a Tianjin nei giorni precedenti cera stata una violenta repressione, la prima contro praticanti del Falun Gong. Erano persone arrivate lì per spiegare le loro ragioni, una reazione spontanea di gente che non capiva il perché di quella violenza. Erano diecimila, ci fosse stata una regia, unorganizzazione ci sarebbero state centomila persone, solo di Pechino.
Certo, che dopo quello che successe in piazza Tienanmen nel 1989, il governo si è preso una bella paura
Cè però una differenza. Allora a protestare erano soprattutto studenti, intellettuali, una fascia ben circoscritta della popolazione cinese. Ma i praticanti del Falun Gong sono contadini, operai, intellettuali, scienziati, accademici, perfino membri del Partito e dellesercito. Cè dentro tutta la popolazione. Se il governo attacca questa gente, allora attacca le radici stesse della nazione.
Il Falun Gong è un movimento che discende dallantica pratica cinese del qi gong, un insieme di tecniche che mirano al benessere psico-fisico senza particolari significati religiosi, e per questo inquadrato in Cina in Federazione nazionale del qi gong controllata dal regime. Il fondatore del Falun Gong è Li Hongzhi, 50 anni, che lavora nella polizia e in agenzie di sicurezza private prima di dedicarsi dal 1992 allinsegnamento a temo pieno del Falun Gong (o Falundafa). Negli anni successivi avvia lespansione internazionale del movimento, che è ora presente in circa 40 paesi, tra cui lItalia. Nel 1998, Li si trasferisce a New York dove risiede tuttora. I seguaci sarebbero cento milioni, secondo Li, due milioni secondo il regime cinese. Gli specialisti accademici parlano di circa 40 milioni di fedeli.
La parola falun indica la Ruota della Legge nel buddhismo cinese, ma Li la usa anche per indicare un centro di energia spirituale che è situato nel basso addome e che deve essere "risvegliato" tramite una serie di esercizi chiamati Xiu Lian. Gli esercizi fondamentali sono cinque e comprendono movimenti delle mani, delle gambe e della lingua. Secondo il Falun Gong gli esercizi non possono essere disgiunti da una disciplina spirituale, basata su valori mutuati da taoismo e dal confucianesimo, ma che accoglie anche elementi del new age occidentale.
What Is Falun Gong? See "Falun Gong 101", by Massimo Introvigne
"Falun Gong 101. Introduzione al Falun Gong e alla sua presenza in Italia" (in italiano), di Massimo Introvigne
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