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Lama Gangchen Tulku Rinpoche (1941-2020): una testimonianza

di Francesco Curto

Da una osservazione dell'intero percorso spirituale e culturale del Tibet, soprattutto all'interno del tantrismo buddista (dal sanscrito: tan – estesa/continua; tra – liberazione/protezione), appare fondamentare la figura del guru, il maestro, colui che comprende la psiche del discepolo, gli impartisce la necessaria iniziazione per risvegliare il potenziale illuminato e gli infonde le necessarie benedizioni atte ad eliminare qualsiasi ostacolo etico o cognitivo lungo il sentiero.

In questo sentiero, un grande uomo, un grande guru, ha accompagnato molti discepoli in tutto il mondo. Il suo nome era Lama Gangchen Tulku Rinpoche e il suo passaggio in questo mondo ha lasciato nei cuori di tutti una traccia indelebile.

Il suo esempio di Maestro Spirituale ha ispirato molti a una nuova vita, influenzando positivamente le esistenze di ognuno positivamente.

Nato nel 1941, a Dakshu, un piccolo villaggio del Tibet occidentale, viene chiamato Wangdu Gyelpo. Tre anni dopo viene riconosciuto quale rinascita di Kacen Sapenla, un celebre Lama guaritore appartenente al lignaggio dei “Maestri rinati” (tulku) – lignaggio originato con la figura di Darikapa (uno degli ottantaquattro Mahasiddha).

A cinque anni Wangdu Gyelpo entra nel Monastero di Gangchen, come novizio nella scuola dei Gelug, prendendo il nome di Thinley Yarpel Lama Shresta.

Da qui, un percorso intenso di studi portò Thinley Yarpel Lama Shresta a ricevere, all'età di dodici anni, il titolo medico e filosofico di Kachen (di norma conseguito dopo almeno venti anni di studi). Tra i tredici ed i diciotto anni, poi, i suoi gli studi proseguono presso le due più importanti università monastiche del Tibet, ossia Sera Me e Tashi Lhumpo, nonché nei monasteri di Tropu e Neutsong.

Con l'invasione del Tibet da parte della Repubblica Popolare Cinese, a cavallo degli anni cinquanta,  Thinley Yarpel Lama Shresta, insieme ad altri monaci, lama, nobili e gente comune, venne imprigionato e costretto ai lavori forzati.
Nel 1963, riuscì poi a raggiungere l'India (che già dava asilo al XIV Dalai Lama e al governo tibetano) dove completò i suoi studi e, nel 1970, ricevette il titolo di Geshe Rigram (presso la Sera Monastic Univeristy). In seguito, iniziò a lavorare come Lama guaritore presso le comunità tibetane presenti in Nepal e India, dedicandosi alla cura dei malati. Durante la sua permanenza nel Sikkim (India) divenne, inoltre, medico della famiglia reale.

Successivamente, nel 1981, Thinley Yarpel Lama Shresta iniziò a viaggiare per il mondo, insegnando varie pratiche di meditazione, oltre a concetti legati all'educazione alla pace interiore e la cura dell'ambiente.

Durante questi viaggi viene sempre promossa la cooperazione tra Oriente ed Occidente e la diffusione della cultura e della tradizione medica himalayana (in un progetto di integrazione della stessa con l'allopatia).

Thinley Yarpel Lama Shresta  (più noto come Lama Gangchen Tulku Rinpoche) ebbe modo di guidare vari pellegrinaggi nei luoghi sacri più importanti delle diverse religioni del mondo, promuovendo altresì il dialogo tra di esse.

Nel 1982, Lama Gangchen Tulku Rinpoche venne invitato sull'Isola di Lesbo (Grecia), dove inaugurò un giardino dedicato al Buddha, nonché il primo centro europeo di Buddha-Dharma.

In seguito visitò la Svizzera, la Germania e, nel 1985, l'Italia  (ottenendo la cittadinanza), ivi stabilendosi e insegnando presso vari istituti buddhisti. I suoi viaggi per il mondo non si fermarono, anzi, col tempo aumentarono e furono occasione di costruzione di comunità nuove, intorno a nuovi monasteri in diverse Nazioni, tutte ispirate dai suoi insegnamenti.

Gli insegnamenti di Lama Gangchen Tulku Rinpoche, in particolare, fanno tutti perno sulle concezioni della filosofia buddhista vajrayana e dell'antica tradizione medica e di guarigione himalayane basate sui Quattro Tantra Medici.

Nei centri di Lama Gangchen Tulku Rinpoche, però, sono insegnate anche altre pratiche della tradizione Gelug del Buddhismo Vajrayana da parte di molti ed importanti Maestri e Lama.

Lama Gangchen Tulku Rinpoche, nei suoi innumerevoli viaggi, ebbe modo di notare come nella società occidentale fossero venuti meno i valori tipicamente spirituali e come questi fossero stati gradualmente sostituiti dai valori del consumismo e della competizione. Di conseguenza elaborò il concetto di “educazione non-formale”, che identifica un insieme di insegnamenti rivolti alla corretta gestione delle emozioni, della psiche e delle capacità relazionali, contrapponendolo (o meglio, affiancandolo) a quello di “educazione formale” che, invece, identifica tutto ciò che viene insegnato dal sistema scolastico e universitario delle varie Nazioni.

In conformità con i suoi insegnamenti, in cui la pace è vista come una possibilità concreta che può emergere da una cultura basata sulla conoscenza e sulla positività, ma che deve essere basata (prima di tutto) sulla pace interiore, Lama Gangchen Tulku Rinpoche opera nel mondo cercando di realizzare un progetto culturale che non vuol dire (quindi) assenza di conflitto, ma manifestazione di capacità virtuose nell’essere umano, affinché ci si possa rapportare in modo positivo nelle relazioni personali e sociali.

Lama Gangchen Tulku Rinpoche, così, fonda nel 1992 la “Lama Gangchen World Peace Foundation”, affiliata all'ONU e operante in un centinaio di centri e gruppi locali sparsi in varie Nazioni nel mondo (e che coinvolge migliaia di persone).

Questa organizzazione promuove annuali convegni per favorire il confronto tra scienziati, terapisti, educatori e filosofi, permettendo scambi culturali e spirituali tra Oriente e Occidente, nonché rendendo disponibili i metodi di saggezza, di guarigione e di pace del Tibet. Vengono altresì organizzati eventi per rendere disponibili gli insegnamenti di varie tecniche di meditazione e iniziazioni, nonché resa possibile la conoscenza dell'arte sacra dei mandala di sabbia (costruiti dai monaci, spesso accompagnati dal gruppo musicale Lama Gangchen United Peace Voices).

La Lama Gangchen World Peace Foundation supporta, altresì, a livello economico, varie iniziative di carattere sociale e umanitario (in particolare, la Lama Gangchen Kiurok Tsochun - Help in Action, una ONLUS che si prende cura delle adozioni a distanza di bambini e anziani in India, Nepal e Tibet) e la costruzione di monasteri, scuole e dispensari medici in India, Nepal, Mongolia e Tibet.

Nel corso della sua vita Lama Gangchen Tulku Rinpoche ha, quindi, operato nel mondo facendo del bene e cercando di realizzare un disegno di pace ben definito, ambizioso, ma concretizzabile. Ha formato molti importanti Lama e Maestri, i quali con dedizione hanno portato e stanno portando avanti la concretizzazione di questo importante disegno.

I vari centri di Buddha-Dharma da lui ispirati e fondati hanno avuto un valido esempio di azione illuminata e i suoi discepoli ne hanno tratto grandi ed importanti insegnamenti.

Come Guru ha indicato a tutti la Luna, descrivendone le caratteristiche e il modo più agevole per guardarla direttamente, per poi accompagnare, se necessario (osservando la psiche di chi aveva di fronte), lo sguardo di ognuno verso di essa. Ha insegnato a cogliere la bellezza e le occasioni che il viaggio chiamato vita riserva, nonché l'importanza della condivisione delle virtù positive con il mondo.

È stato, per molti, un buon amico  sostenendo chi aveva bisogno ed era in difficoltà, sapendo regalare un sorriso e una nuova prospettiva.

Di sicuro non era un uomo comune.

Con profondità di sentimenti e saggezza Lama Gangchen Tulku Rinpoche è stato, infatti, un esempio di cura e di impegno verso il prossimo e l'ambiente, indicando la coltivazione della pace interiore come fondamento più solido per la pace nel mondo.

Ha insegnato a tutti i suoi discepoli ad essere come dei buoni pastori, ossia a sedere sulla collina e sorvegliare sul gregge (i pensieri), vigili ed attenti e a non correre, quindi, intorno ad esso spingendolo di qua e di là agitandosi e disperdendo le energie; perché il buon pastore può sedere e prendere il sole su di una roccia, mangiare lentamente, suonare uno strumento musicale e fare comunque il suo lavoro. Il buon pastore, infatti, è libero di fare ciò che vuole, poiché ha una mente calma che fa stare calmo anche il gregge (i pensieri). Tale condizione, ha insegnato, è capace di far riconoscere la naturale capacità conoscitiva della mente (la c.d. consapevolezza), capace di donare una stabile e duratura pace interiore, la base per la pace nel mondo.

Lama Gangchen Tulku Rinpoche ha lasciato il corpo il 18 aprile 2020, consegnando il testimone ai grandi Lama e Maestri (da lui formati e quelli che lo hanno accompagnato lungo il corso della sua vita) il compito di portare avanti il progetto ambizioso di concretizzazione di una cultura di pace, secondo i suoi insegnamenti.

Quindi, ai Lama Michel Tulku Rinpoche, Lama Caroline, Lama Dino Cianciub Ghyaltsen, Lama Tina Pema Dekhiela e a tutti i Lama e i Maestri che hanno accompagnato e sono stati ispirati da questo grande guru, quali validi depositari dei suoi insegnamenti, va l'augurio di proseguire con il percorso iniziato e, se possibile realizzarlo, ispirando e formando, altresì, le generazioni presenti e che verranno ad una cultura di pace.