Prima di entrare a far parte di una comunità religiosa alternativa, italiani e immigrati fanno bene i loro conti. A far concorrenza alla Chiesa cattolica, sono ben 836 religioni e denominazioni presenti sul territorio nazionale, ma per lo più si tratta di piccole nicchie, come nel caso dei 35 mila massoni, dei 10 mila aderenti a Scientology e degli appena mille devoti dei dischi volanti. Fra gli stranieri, qualche realtà, come le varie chiese ortodosse, totalizza un milione e 295 mila fedeli, poco meno del milione e 360 mila musulmani presenti nel nostro Paese censiti dal Centro Studi sulle Nuove Religioni, che li ha raccolti in un volume di 1.240 pagine, Enciclopedia delle religioni in Italia pubblicato dalla Elledici. La ricerca, diretta dal sociologo Massimo Introvigne e da PierLuigi Zoccatelli, rispettivamente direttore e vice-direttore del Cesnur, si discosta dai dati diffusi dalla Caritas/Migrantes, secondo i quali gli immigrati musulmani sono 1.651 mila e gli ortodossi 1.483 mila. Ma, spiega Introvigne, “la Caritas conta gli immigrati in base alla religione che avevano nel Paese di origine, noi l’effettivo contatto con un’organizzazione della loro religione in Italia”. Non è questione di cifre, ma di tendenze, da cui emerge una grande crescita degli immigrati ortodossi, soprattutto romeni, che ormai avvicinano per cifre assolute i musulmani e nei prossimi anni potrebbero superarli. C’è anche un mito da sfatare, secondo Introvigne e Zoccatelli: “Mentre in un certo immaginario collettivo un immigrato non cattolico è quasi per definizione un musulmano, in realtà tra gli immigrati appartenenti a minoranze religiose i musulmani non sono – o non sono più – in maggioranza né assoluta né relativa, e i cristiani non cattolici – sommando ortodossi e protestanti pentecostali – sono ora più numerosi degli islamici”. Così, i non cattolici in Italia risultano 4.635.400 se si considerano anche gli immigrati stranieri, 1.417.000 se si prendono in esame i soli italiani. Detto in altre parole, gli appartenenti a minoranze religiose sono il 2,5% degli italiani e il 7,6% delle persone presenti sul territorio italiano, immigrati non cittadini compresi.    

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