Nell’attuale inarrestabile panorama della seconda rivoluzione informatica, che consente un contatto continuo e istantaneo con le informazioni mondiali più recenti, ogni notizia invecchia velocemente e si perde sempre più la voglia e la capacità di approfondire. È ciò che sembra accadere anche per quanto riguarda il Magistero ecclesiale. Da questo rischio prende le mosse il libro.
Secondo l’A. il Magistero pontificio deve essere reso oggetto di attenzione, soprattutto da parte dei credenti, e non non soltanto quando un Papa definisce ex cathedra verità dogmatiche. Negli ultimi tempi, infatti, i papi si pronunciano più frequentemente rispetto al passato, toccando anche tematiche sociali, offrendo suggerimenti sul modo di vivere la propria fede nella concretezza delle situazioni quotidiane. Ma anche i pronunciamenti papali possono velocemente essere assorbiti dal mare magnum delle informazioni da cui siamo bombardati ogni giorno, e di cui non riusciamo più a tener memoria.
Di qui il primo invito dell’A.: ritornare, almeno sui testi più magisteriali importanti, anche successivamente alla loro pubblicazione, farne oggetto di attenta riflessione personale e di confronto ecclesiale. In tale ottica l’A. si propone di facilitare lo studio del Magistero di Benedetto XVI, per il periodo che va dal 2007 al 2010. E così, davanti agli occhi del lettore, scorrono documenti importanti, di alcuni dei quali, forse, anche il credente non ha memoria se non, addirittura, alcuna conoscenza.
Tra quelli richiamati dall’A., che seguono un andamento cronologico e non tematico, ne citiamo soltanto alcuni, tutti importanti. Si parte dalla Spe salvi e si passa alla difesa della ragione all’Università «La Sapienza» e alla Lettera alla diocesi e alla città di Roma sull’emergenza educativa. Ci sono, quindi, i testi per i viaggi in America, Australia, Francia, Camerun e Angola, Terra Santa, Repubblica Ceca. Ci sono la Caritas in veritate e i testi per l’Anno Sacerdotale e per la Giornata Mondiale della Pace 2010. Seguono la Lettera ai cattolici dell’Irlanda, sul tema della pedofilia; il Messaggio per la XXVI Giornata Mondiale della Gioventù e i testi per la visita in Gran Bretagna. Il libro si chiude con la lettera Ubicumque et semper sulla «nuova evangelizzazione».
Secondo Introvigne, leggendo i testi in seguenza si percepisce la trama di un disegno unitario, che ha un obiettivo fondamentale: contrastare la «dittatura del relativismo», secondo cui la verità non esiste. È su questo obiettivo magisteriale che l’A. intende convogliare l’attenzione dei credenti.
Il nucleo di tutto il magistero di Benedetto XVI sembrerebbe proprio questo: affermare che la legge morale naturale possa essere conosciuta dalla sola ragione – quindi anche dai non credenti – e che l’aiuto della fede è indispensabile, ancor più in un’epoca in cui la ragione è attaccata fin nelle sue fondamenta dal relativismo.
Il libro merita attenzione, soprattutto per il richiamo al valore del Magistero e a quanto sia importante la lettura e lo studio approfondito dei suoi testi, a livello sia individuale sia ecclesiale. A questo si aggiungono altri due elementi utili: dei testi papali vengono riproposti numerosi e ampi stralci, e i commenti dell’A. sono estesi e particolareggiati.