CESNUR - Centro Studi sulle Nuove Religioni diretto da Massimo Introvigne
www.cesnur.org
www.cesnur.org
Si tratta di un testo che richiede indubbiamente una forte motivazione, un grande interesse di base verso le tematiche religiose per una sua lettura. Gli autori danno conto, infatti, di una ampia, attenta ricerca e analisi della pratica cattolica e più in generale cristiana (ma non solo) e, per quanto possibile, delle credenze in merito. Si tratta di una ricerca quantitativa condotta attraverso sondaggi nella diocesi di Piazza Armerina (la Prefazione è di Michele Pennisi, vescovo di Piazza Armerina, l’Introduzione dello stesso Introvigne), non da oggi oggetto di attenzione e indagini: basti ricordare il libro di Luigi Berzano e Massimo Introvigne, La sfida infinita. La nuova religiosità nella Sicilia centrale, del 1994, dello stesso editore, e quello uscito a cura di PierLuigi Zoccatelli, La fatica della complessità. Pluralismo religioso nella Sicilia Centrale, Caltanissetta, CESNUR Sicilia, 2008. I risultati presentano dati apparentemente discordanti tra le dichiarazioni degli intervistati circa la pratica religiosa (33,6%) e i frequentatori effettivamente rilevati dalla ricerca sul campo (18,5%).
Gli autori tuttavia scrivono che non si tratta di due visioni contrapposte, una (le dichiarazioni) falsa, l’altra (la pratica rilevata) vera. Interpretano infatti il primo dato come una sorta di “dichiarazione d’intenti”, di “identificazione religiosa chiara”.
Un ulteriore motivo di interesse è dato dalla puntuale ricerca concernente realtà altre rispetto a quella cristiana: esiste infatti, come era prevedibile, una certa presenza musulmana (ne dà conto Augusto Gamuzza), ma anche una ampia, variegata realtà protestante, soprattutto nella sua forma pentecostale (ma importante è altresì la Tavola Valdese); vi sono Testimoni di Geova ma anche buddhisti (buddhismo tibetano; gruppi Nichiren), induisti (o meglio, hinduisti). Sono presenti i Bahá’ì, ma vi sono altresì l’Associazione Reiki Amore Universale, la Chiesa di Scientology. Scopriamo così una forte inattesa, ampia presenza di credenze di vario tipo (3,5%). A questo punto, tenendo presenti anche categorie altre, ad esempio di credenti dalla presenza discontinua, presenze sporadiche ecc., diviene netta minoranza (3,3%) chi non crede.
Il testo presenta un ampio panorama di tavole statistiche, di grafici, di dati suddivisi per i vari comuni, tenendo conto dei consueti indicatori e a partire dai dati relativi al territorio, con riguardo all’inchiesta.
Ma dà conto altresì, movimento per movimento, delle credenze altre, della loro storia, delle ramificazioni ecc., il che rende da un lato estremamente documentato, utile ed interessante per i cultori della materia il testo; dall’altro, il discorso sulla pratica cattolica e sulle minoranze religiose risulta talmente articolato e complesso da scoraggiare forse il lettore comune (ammesso che questa supposta categoria esista).