Chi scorre questo volume enciclopedico che non è solo un aggiornamento dell’Enciclopedia delle religioni in Italia, pubblicata dalla Elledici nel 2001, ma è un’opera nuova, sia perché include molto materiale nuovo, sia perché lo dispone diversamente resta impressionato dall’immenso numero di «religioni» oggi presenti nel nostro Paese. Ma che cosa s’intende con il termine «religioni»? Questo interrogativo, che è senza una soluzione accettata da tutti gli studiosi o almeno dalla massima parte di essi, è affrontato nell’introduzione di M. Introvigne, il quale propone di intendere per «religioni» i «sistemi (che generano organizzazioni e strutture) di risposte non puramente fattuali né suscettibili di verifica empirica alle domande ultime sull’origine e sul destino della persona umana che ogni uomo e ogni donna si pongono. Descrizioni, come si vede, che non considerano decisiva l’auto-definizione, che escludono sia la necessità di un riferimento a Dio (personale o meno), sia la “benevolenza” e il contributo positivo al bene comune, e infine evitano di avventurarsi sul terreno di nozioni controverse come quelle di “rito” o di “comunità”» (p. 15).
L’opera è divisa in 39 capitoli, più due appendici, che riguardano le massonerie e il libero pensiero. Dopo il primo capitolo dedicato all’ebraismo seguono 15 capitoli dedicati al cristianesimo (Chiesa cattolica, Chiese ortodosse, Protestantesimo, Pentecostalismo, Parachiese, Avventisti, Testimoni di Geova, Mormoni, Movimenti profetici e messianici di origine cristiana), che occupano la maggior parte del volume. Seguono capitoli dedicati all’islam e ai movimenti di matrice islamica, all’eredità di Gurdjieff, ai gruppi di origine zoroastriana, all’induismo e ai movimenti di origine induista, ai gruppi di origine buddista, ai movimenti di origine giainista, ai gruppi di origine sikh, ai movimenti di origine cinese, alle nuove religioni giapponesi, al neo-paganesimo, alla neo-stregoneria e al neo-sciamanismo, alla tradizione rosacrociana, agli ordini martinisti, agli ordini neo-templari, ai gruppi teosofici e neo-teosofici, alle fraternità universali, alle Chiese e movimenti gnostici, ai gruppi di magia cerimoniale, allo spiritismo e alla parapsicologia, ai movimenti dei dischi volanti, al satanismo, alle religioni e movimenti del potenziale umano, al New Age e al Next Age.
Il semplice elenco delle «religioni» presentate in quest’opera mostra che nessun movimento, per quanto piccolo sia, che in qualche modo e in qual che misura si riferisca alla «religione», intesa in senso larghissimo, è stato trascurato: il solo «indice dei nomi» occupa 90 pagine. Ma quel che conta maggiormente è l’accuratezza con cui, tanto dal punto di vista storico quanto da quello dottrinale, ogni singolo movimento religioso è esaminato. Molto ben fatte sono le introduzioni premesse a ogni singolo capitolo, perché danno un’inquadratura storico-dottrinale dei movimenti religiosi di cui si parla nel capitolo e che, pur ispirandosi alla stessa matrice, sono molto differenti tra di loro e, spesso, hanno un legame assai tenue col movimento religioso a cui si rifanno.
Per quanto riguarda la Chiesa cattolica, si resta impressionati dal numero enorme di veggenti, profeti, guaritori che nascono nel mondo cattolico e che si tirano dietro gruppi talvolta consistenti di cattolici: si tratta di persone che si ritengono in contatto diretto con Dio, con Gesù, con la Madonna, dai quali riceverebbero messaggi di stile apocalittico da diffondere tra i cristiani e avrebbero doni di profezia e capacità di guarire ogni malattia. Si tratta, talvolta, di persone che si ritengono esseri divini, incarnazioni di Gesù e di Maria, oppure di persone che si sentono chiamate a prendere il posto del Papa. Un largo spazio è dato al movimento pentecostale, che oggi conta 470 milioni di aderenti, più di un quinto dei cristiani esistenti nel mondo: è presente in Italia con le Assemblee di Dio, che contano 140.000 aderenti, e con un pulviscolo di piccoli gruppi (ne abbiamo contati 92), che raccolgono in tutto 110.000 fedeli. Largo spazio è dato anche ai movimenti italiani di ispirazione induista e buddista, che insieme contano 108.000 aderenti: il numero è modesto, ma l’influsso che essi esercitano è abbastanza vasto, come nel caso degli Hare Krishna e del buddismo tibetano. Nuova nel nostro Paese è la diffusione del neo-paganesimo e del neo-sciamanismo, mentre esistono da molto tempo gruppi legati allo spiritismo, alla teosofia, al satanismo, al quale oggi si tende a dare un eccessivo rilievo, che invece non ha. Ampiamente trattato è il movimento New Age-Next Age.
In conclusione, ci sembra che l’enciclopedia si raccomandi, sia per la completezza, sia per l’alto livello scientifico con cui è redatta sia anche per la scorrevolezza del dettato, per cui è di gradevole lettura.