“Le religioni in Italia” è il titolo dell’opera pubblicata dalla casa editrice Elledici e presentata lunedì 11 dicembre scorso a Torino. Nel volume vengono censite oltre 600 realtà religiose e spirituali divise in 40 categorie, un dato minuziosamente monitorato dal Cesnur, il Centro Studi sulle Nuove Religioni che dal 1988 lavora alla costruzione di una mappa delle religioni e delle vie spirituali non religiose in Italia, il cui direttore è Massimo Introvigne. Il lavoro di oltre mille pagine, unico nel panorama europeo, risponde al bisogno di chiarezza sulle religioni monoteiste più antiche del mondo e dà anche informazioni su quei gruppi religiosi meno noti ma emergenti. “C’è un problema politico alla base di questo libro spiega il presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia Domenico Maselli . Il volume, infatti, evidenzia tante piccole realtà religiose e dà loro una identità che altrimenti non avrebbero. Non ci sarà mai una vera libertà religiosa finché non ci conosceremo”.
L’opera sfata l’idea del declino del sacro e del religioso nelle società postmoderne, affrontando due temi importanti in Italia: la tenuta della religione Cattolica e la presenza del pluralismo religioso. Oggi, infatti, il desiderio di sacralità sembra tornare, pur tra scismi e contraddizioni, alle grandi religioni tradizionali, prime fra tutte il cattolicesimo. “In tutto il mondo gli studiosi parlano apertamente di rivincita di Dio e di fine della secolarizzazione spiega Massimo Introvigne . Infatti, il dato di chi oggi si dichiara ateo non supera nel nostro paese il 6% della popolazione, contro il 33% dei cattolici praticanti e il 2% delle minoranze religiose. A questi numeri, però, bisogna aggiungere tutti coloro che dicono di credere senza appartenere (believing without belonging), persone inquiete che migrano di gruppo in gruppo, di confessione in confessione ed entrano ed escono dal mondo delle minoranze religiose”.
Sfogliando il volume si scopre che, se il numero di chi dichiara di appartenere al 2% delle minoranze religiose supera di poco il milione, il numero reale di simpatizzanti è ben più ampio. Inoltre, accanto alle minoranze religiose formate da cittadini italiani (1.124.300 secondo il Cesnur), ci sono gli immigrati (1.539.000), il cui numero porta a quasi tre milioni gli appartenenti a religioni non cattoliche.
Quali sono allora i gruppi emergenti? “Nel nostro Paese spiega Introvigne grazie agli immigrati hanno ripreso a crescere i Testimoni di Geova con 400 mila membri, mentre hanno registrato una forte crescita l’islam e l’ortodossia orientale, che non sono certo nuove religioni, ma sono relativamente nuove in Italia. È stato significativo, infatti, il viaggio del Papa in Turchia, sede storica della religione ortodossa”. Tra i gruppi religiosi che sembrano affascinare di più gli italiani ci sono i gruppi buddisti, che registrano un tasso di crescita elevatissimo negli ultimi 5 anni.