CESNUR - Centro Studi sulle Nuove Religioni diretto da Massimo Introvigne
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Oltre seicento religioni in Italia

di Marco Bossi e Gianni Dal Bello (Corriere di Novara, 4 gennaio 2007)

Partiamo dai numeri: in Italia esistono più di 600 realtà religiose e spirituali divise in 40 categorie. Oltre alla Chiesa cattolica di rito romano, si va dal Protestantesimo alla New Age, dalle nuove religioni giapponesi fino al neo paganesimo. Della loro presenza ci si accorge spesso per motivi legati alla cronaca, per iniziative, manifestazioni; il problema era di sistematizzare una miriade di informazioni che ne consentissero il censimento. A realizzare questo lavoro ci ha pensato il Cesnur, Centro studi sulle nuove religioni, attivo fin dal 1988 per la costruzione di una mappa delle credenze e delle “vie spirituali” nel nostro Paese.

Il monitoraggio è stato condensato in un volume dal titolo “Le religioni in Italia” edito dalla Elledici, che offre ampie introduzioni storiche, dati statistici, indirizzi, numeri di telefono, siti Internet e analisi dottrinali di quanto una serie di studiosi diretti da Massimo Introvigne e Pierluigi Zoccatelli ha rielaborato.

Ne è uscito uno strumento che si presenta con i crismi della completezza per chiunque volesse avvicinarsi alla incredibile varietà di proposta “spirituale” italiana, dove coloro che appartengono a minoranze religiose sono ben 1.124.300, ossia quasi il 2% dell’intera popolazione.

Ma come si è svolta la ricerca sul campo? A rispondere è lo stesso Introvigne, noto per la sua ricca produzione di saggi e articoli in materia di religioni contemporanee.

“Fra oltre 600 realtà – spiega – c’è sempre qualcuno che rifiuta di farsi conoscere, magari male interpretando le norme sulla privacy e pensando di poter impedire, a suon di lettere d’avvocato, la diffusione di dati che… ha già reso pubblici su Internet. Tuttavia la grande maggioranza conosce il Cesnur da vent’anni (anche se, a rigore, i vent’anni di attività li celebreremo nel 2008) come un centro serio, che si limita alla sociologia e alla storia, senza dare giudizi di valore né irridere all’esperienza di nessuno, e così si mostra disponibile a collaborare”.

Ineccepibile risposta per chi per motivi di studio si muove in un ambito delicato quale quello della fede.

Già nel 2001 era stato pubblicato un primo monitoraggio; con questa nuova seconda edizione quale quadro emerge dalla situazione attuale?

“Se ci riferissimo ai soli cittadini italiani – spiega Introvigne – il dato sarebbe sostanzialmente costante per le minoranze religiose in genere, con la sola eccezione di qualche gruppo buddhista, che ha registrato una notevole crescita. Se invece consideriamo anche gli immigrati, grazie a loro hanno ripreso a crescere i Testimoni di Geova, che hanno sale del regno specializzate in lingue come l’arabo, il romeno e così via, mentre hanno registrato una crescita spettacolare l’Islam e l’Ortodossia orientale, che non sono certo “nuove religioni”, ma sono relativamente nuove in Italia, specialmente in alcune varianti e forme che sono arrivate con gli immigrati negli ultimi anni”.

Oltre a tale realtà “istituzionalizzata”, ne esiste un’altra ovviamente non censibile altrettanto facilmente, che “secondo alcuni interesserebbe la metà degli italiani” e che Benedetto XVI ha stigmatizzato bollandola con l’espressione “religione fai da te”, principale “concorrente” della Chiesa oggi in Europa.

Il volume, nelle sue 1.152 pagine, dà informazioni su quanti sono i cattolici, i sacerdoti, i vescovi e le religiose in Italia. Offre un quadro di quali associazioni aspirano a rappresentare i musulmani che vivono nel nostro Paese; su come orientarsi nelle comunità delle chiese protestanti e nella galassia delle organizzazioni buddiste, induiste, sikh. Ma il lavoro coordinato da Introvigne e Zoccatelli informa anche su quali gruppi praticano l’occultismo, lo spiritismo, la magia cerimoniale, la neo-stregoneria o il neo-sciamanesimo.

E il nostro territorio come è rappresentato? Intanto occorre citare il dignitoso spazio riservato alla Società Teosofica italiana riguardo la quale l’antropologo Bernardino Del Boca (fondatore del Villaggio Verde di Cavallirio) è citato tra le personalità più carismatiche.

L’Istituto Zen (attivo a Novara alla Bottacchi) ha una segnalazione sebbene non venga citata proprio la nostra città.

Tra le pagine spunta il nome di quel Michel Collin (1905-1974) noto come l’antipapa Clemente XV, che ebbe un certo seguito nelle valli ossolane negli anni Sessanta-Settanta. Le sue vicende riempirono le cronache in modo quasi folcloristico in quanto, come ricorda anche Benito Mazzi nel suo ultimo libro “Amasgòrdi”, “la storia di questa setta lascia intravedere episodi sconcertanti, in un misto di fanatismo, orrore e superstizione”. Come alcuni ricorderanno, fu legato anche ad Alfonsina Cottini, ai tempi conosciuta come la “Santa di Craveggia”.

Il Cesnur ne sottolinea l’originalità perché negli ultimi anni della sua vita Collin faceva riferimento “agli extraterrestri e a un culto della Madonna spinto fino alla vera e propria mariolatria”.

Si rileva, nel volume “Le Religioni in Italia”, che il gruppo è ancora presente nella provincia bresciana per un totale stimato di circa 200 aderenti.

Il libro, in vendita a 75 euro, si presenta come opera di consultazione con un indice dei nomi particolarmente accurato che consente di penetrare le pieghe di un fenomeno che, in controtendenza con il materialismo della secolarizzazione, appare in evidente espansione.

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