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Luigi Berzano - PierLuigi Zoccatelli, Identità e identificazione. Il pluralismo religioso nell'entroterra palermitano, Salvatore Sciascia Editore, Caltanissetta - Roma 2005

Recensione di S. Proietti (La Civilità Cattolica, quaderno 3749, 2 settembre 2006, pp. 437-438)

Il volume presenta i risultati di una ricerca sul pluralismo religioso, realizzata dal Cesnur di Torino nei Comuni dell’arcidiocesi di Monreale, con una forte definizione delle situazioni entro la dialettica identità-identificazione. Con gli A.A. ha collaborato Pier Marco Ferraresi per l’aspetto metodologico. L’introduzione è di Alessandro Pagano e la prefazione di Massimo Introvigne. Secondo Pagano, “nel misconoscimento dei diritti della maggioranza c’è tutta la crisi culturale dell’Europa” (p. 11); sarebbe sbagliato pertanto attuare la difesa delle minoranze attraverso la negazione dei diritti della maggioranza; né sembra corretto il metodo statunitense di considerare tutte le religioni sullo stesso piano, specialmente dove tali religioni rappresentino le radici culturali di un popolo. La giusta via sarebbe quella italiana, che attraverso il Concordato riconosce i diritti delle maggioranze. Introvigne sottolinea l’utilità di questa ricerca rispetto a quella analoga, condotta nel 1994 nella diocesi di Caltanissetta, perché consente un raffronto diacronico, da cui emerge, dopo l’11 settembre 2001, l’aumentato interesse per la conoscenza delle religioni non cattoliche, soprattutto per l’islàm, e i suoi effetti sul pluralismo religioso. Infatti nei momenti di crisi si recupera il valore della propria identità, a scapito delle nuove religiosità e delle credenze alternative.

Tuttavia, identità non vuol dire identificazione, la quale risulta dalla compenetrazione armonica delle tre B di Grace Davie: believing (credenze), belonging (appartenenze), behaving (comportamenti). Berzano, in “Religione a Monreale: tra identità e identificazione”, definisce gli ambiti della ricerca, riporta e confuta analisi sociologiche complesse, da cui si rileva un risveglio del fenomeno religioso contraddittorio nell’atteggiamento della società attuale di condividere i valori cristiani portatori di socialità, unitamente all’affermazione del primato della realizzazione individuale. I caratteri e gli effetti di queste visioni – la segmentazione, la massificazione, l’individualizzazione e il pluralismo – in modo diverso manifestano la soggettivizzazione della religione, definita da Tomas Luckmann come affare privato. Per Berzano, tuttavia, tali descrizioni presentano limiti, perché in ogni caso “le identità individuali si formano all’interno di scambi […] costitutivi del legame sociale” (p. 28).

Per quanto concerne il riconoscimento del rapporto identità-trasformazione in Sicilia, Berzano nota una certa omogeneità della religiosità siciliana con il territorio nazionale, ma offre considerazioni più specifiche al contesto in esame, rilevando il fermento sociale suscitato dalla lotta alla mafia dopo il 1970 e il revival di tradizioni religiose protestanti. Comune orientamento delle ricerche presentate sono i rilievi di una certa concezione della vita, in cui il sentimento della sofferenza e del male in genere rende persistenti comportamenti e credenze magici. Si tratta, secondo Berzano, di un ritardo nella cultura siciliana di quel processo definito di razionalizzazione da E. Durkheim (1858-1917).

Oggi il pluralismo produce un processo di indebolimento relativo più all’identificazione che all’identità, “quasi che l’imprinting della socializzazione primaria abbia un influsso maggiore e più a lungo termine” (p. 39). Nel rapporto identità/identificazione Berzano parla dell’identità cattolica debole di “generazioni postideologiche”, capaci di scindere la religione dalla Chiesa, a cui non viene riconosciuto valore normativo; generazioni che, superata la parrocchia come luogo di socializzazione, si volgono a luoghi d’incontro, che richiamano orientamenti culturali diversi, tenuti insieme dall’attenzione ai problemi sociali e dell’ambiente. Per molti cattolici, secondo Berzano, il confine simbolico delle credenze può essere facilmente valicato e l’ultima parola su di esse sembra spettare all’individuo, poiché sistemi di credenze, compreso quello cattolico, non sono più in grado di presentarsi come sistema di verità assoluta. Inoltre, se un’appartenenza persiste è perché il sistema permette di entrare e uscire senza incorrere in alcuna disapprovazione.

Roland J. Campiche ha pensato a un modello di “religione duale”, quella istituzionale e quella globale della modernità: questa formula consentirebbe di superare l’impreciso concetto di secolarizzazione e di riportare la religione su un diverso livello di problematicità, da cui scaturiscono domande sul valore di un’esperienza religiosa soggettiva privata della funzione sociale; sulla sua capacità di dare solidità e sopravvivenza alla religione; o sul pericolo di una polverizzazione della religione in “una moltitudine anarchica e mobile di religiosità private”. Ne consegue la necessità, secondo Berzano, di un polo di aggregazione, che sia “luogo simbolico di una tradizione”, mentre qualcuno già vede i segni della costruzione di un nuovo ordine religioso ecumenico cristiano a sostituzione della Chiesa cattolica, che rappresenti l’unità di tutte le religioni.

In “Epidemiologia delle credenze” viene osservato che la secolarizzazione non cancella le credenze, ma le incrementa; che le credenze sono assunte attraverso il processo di socializzazione e soprattutto dai mass media e che esse consentono di affrontare sofferenze ecc. Pertanto non è importante il fondamento dogmatico, quanto l’esperienza personale del credere. Infine l’identità, afferma Berzano, costituisce il principale elemento di stabilità di una persona, in quanto offre coerenza alle molteplici esperienze, ma non sempre si opera una distinzione tra identità come dimensione dell’appartenenza e identificazione come insieme di atteggiamenti e stili di vita ad essa conseguenti.

Zoccatelli in “Forme del pluralismo religioso nell’entroterra palermitano” illustra le premesse metodologiche della ricerca, attraverso la quale è stata effettuata la ricostruzione degli elementi storici, dottrinali e sociografici delle minoranze presenti nel campo, la maggior parte appartenenti ai testimoni di Geova e ai pentecostali, in qualche modo in continuità con la religione cristiana; di ogni credenza viene offerta una scheda di presentazione e di approfondimento. Ferraresi illustra nella “Nota metodologica” le modalità dell’indagine, le caratteristiche del campione, le tabelle delle risposte sulla partecipazione e sulle credenze e infine i dati numerici relativi all’identità. Il volume è corredato da una ricca bibliografia. È uno strumento utile ai cattolici e ai non cattolici, alle stesse minoranze ivi descritte; e quanti esercitano attività pastorale saranno sensibili al problema della debole identificazione cattolica.

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Luigi Berzano - PierLuigi Zoccatelli
Identità e identificazione. Il pluralismo religioso nell'entroterra palermitano
Salvatore Sciascia Editore, Caltanissetta - Roma 2005