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Point Pleasant: una serie per gli orfani di Buffy

di Massimo Introvigne

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Undici milioni di spettatori per la prima puntata di una serie nuova e sconosciuta, con protagonista un’attrice che finora ha avuto solo parti minori, Elisabeth Harnois. Il successo di Point Pleasant negli Stati Uniti dimostra, come tutti i critici hanno rilevato, che la Fox ha correttamente identificato l’esistenza di una categoria di spettatori piuttosto ampia: gli orfani di Buffy the Vampire Stayer, così come le orfane di Sex and the City ora hanno Desperate Housewives. Dopo che anche lo spin-off Angel è finito, e un film per le sale cinematografiche è per ora solo un vago progetto, il futuro della saga di Buffy rimane affidato ai romanzi, ai fumetti e a una più concreta prospettiva di una serie di cartoni animati. Point Pleasant non solo ha una protagonista che assomiglia a Buffy e che dichiara che Buffy the Vampire Stayer è la sua costante fonte di ispirazione. La serie è stata creata da Marti Noxon, la sceneggiatrice della maggior parte degli episodi di Buffy e di Angel.

Non senza un’eco dello stesso Disperate Housewives (e, beninteso, di un classico come Twin Peaks), all’improvviso la vita della tranquilla cittadina di Point Pleasant nel New Jersey (da non confondersi con Point Pleasant, West Virginia, nota da anni per i presunti avvistamenti della misteriosa creatura chiamata Mothman) cambia: coppie fedeli si sfasciano, pilastri della società rivelano tendenze omicide, strani fenomeni naturali seminano il panico. Tutto deriva dall’arrivo in città della diciassettenne Christina Nickson, salvata dalle acque dell’Oceano dalla guardia costiera Jesse e portata a casa del medico Ben Kramer, che insieme alla figlia Judy la aiuta a riprendersi e a cercare la madre, di cui si sa che è di Point Pleasant ma che Christina non ha mai conosciuto. La povera Christina non lo sa - e anzi frequenta la Chiesa cattolica (nella cui fede è stata educata anche l’attrice che la interpreta, Elisabeth Harnois) - ma è la figlia del Diavolo in persona. “Nickson” significa letteralmente “figlia di Nick” e “old Nick” è uno dei nomi del Diavolo nel folklore inglese, un legato secolare dalla fama sulfurea in Gran Bretagna di Nicolò (“Nick”, appunto) Machiavelli, ritenuto maestro di immoralità per i potenti. La presenza di Christina porta alla luce tutte le tensioni di Point Pleasant: fra Jesse, che è attratto dalla nuova arrivata, e la fidanzata Paula, a sua volta al centro di un triangolo che coinvolge il migliore amico di Jesse, Terry; fra il dottor Kramer e altri abitanti della città; fra il parroco (che finisce morto ammazzato) e il vice-parroco; fra il padre di Jesse, capitano della polizia, e la moglie. L’arrivo a Point Pleasant del ricco playboy Lucas Boyd, che vuole acquistare l’intero paese, sembra sapere tutto su Christina e deve avere qualche cosa a che fare con il Diavolo introduce un’ulteriore turbativa nella vita cittadina.

A poco a poco Christina si rende conto che le basta desiderare qualche disastro e questo si verifica, e - messa sulle tracce della verità dal vice-parroco Padre Thomas - scopre che suo padre è Satana. Come si è accennato, i critici hanno notato le somiglianze con Buffy, ma a Point Pleasant manca l’umorismo di Joss Whedon, il creatore della famosa ammazzavampiri, ma manca anche quello che Whedon chiama ateismo e che i critici preferiscono chiamare religiosità alternativa al cristianesimo. Benché ci sia chi ha parlato - a torto - di buddhismo, quella di Buffy è una religiosità pagana, dove esistono dei e “poteri superiori” che non sono però in grado di sconfiggere il male e devono accettare la presenza sulla Terra di forze malvagie più antiche della stessa cosiddetta creazione che ricordando vagamente gli “antichi” di Lovecraft. Si è detto spesso che Marti Noxon rappresentava in Buffy la “coscienza teologica” di Joss Whedon e, per quanto si capisce dalle prime puntate, Point Pleasant è una serie dichiaratamente cristiana. In Buffy ci sono molti demoni, ma non c’è il Satana della Bibbia, qui chiaramente presente. E il male - in un tipico contesto pagano - non può essere sconfitto. Alla fine dell’epica ultima stagione di Buffy, il Primo - la fonte di ogni male - non è vinto, ma solo messo temporaneamente in fuga, e tutti i protagonisti, Buffy compresa, comprendono e accettano che una componente del male vive dentro ciascuno di loro. Non così - per ora, almeno - Point Pleasant, dove Christina sembra lottare contro la sua natura e la sua eredità rivolgendosi al Dio della Chiesa cattolica, e Padre Thomas la rassicura affermando di percepire in lei, accanto alla presenza del Male più radicale, anche quella di una genuina aspirazione al Bene. Christina non può farcela da sola, conclude Padre Thomas, ma “la grazia può vincere”. Se vincerà, dopo lo splendido Joan of Arcadia (dove la figlia di un capo della polizia italo-americano, moderna Giovanna d’Arco dei licei americani, parla con Dio nelle circostanze più inaspettate), avremo un’altra serie dove la religiosità non è lovecraftiana, pagana o New Age ma cattolica: una novità per Hollywood, ma forse una prova che una rete politicamente conservatrice come Fox ha capito dove batte il cuore dei telespettatori di quell’America che ha rieletto trionfalmente Bush.