Alla fine di uníaltra giornata di ordinaria follia, il terrorismo in realtý ha perso in Ossezia e ha vinto in Irak. Putin ñ che viene dal KGB, dove si seguiva il motto di Lenin secondo cui ìnon si puÚ fare una frittata senza rompere le uovaî ñ ha risolto la crisi di Beslan a modo suo: con un blitz ad altissimo costo in termini di morti e feriti, che ha salvato la maggioranza degli ostaggi sacrificandone una parte purtroppo non piccola. Eppure Ë difficile dargli torto. Una lunga cronologia dimostra che o si cede alle loro richieste o le terroriste cecene non perdonano, senza badare al numero dei morti. Le donne, come sempre in maggioranza nel commando quando si tratta di ceceni, si sono messe a falciare bambini in fuga senza scrupoli e senza misericordia; non avrebbero avuto esitazioni ad ammazzarli tutti. Se tutto questo ci sembra inverosimile ñ donne che sparano a raffica su bambini inermi ñ Ë perchÈ non abbiamo ancora capito il carattere ultimo, apocalittico della furia barbara e disumana dellíultra-fondamentalismo islamico. Ma la filiale cecena dellíinternazionale del terrore esce da Beslan con la convinzione che lo sforzo di trovare soluzioni politiche ai problemi del Caucaso non comporta da parte russa nessuna disponibilitý a trattare con il terrorismo.
Al Qaida ñ perchÈ di questa si tratta, e i contrasti fra Zarqawi e bin Laden sono interni alla stessa organizzazione ñ riceve invece un messaggio del tutto diverso da Parigi. Certo, abbiamo tutti trepidato per i due giornalisti francesi: eppure Ë Al Qaida che vince. » riuscita a mobilitare i suoi seguaci europei intorno alla questione della legge sul velo in Francia ñ che i terroristi non hanno mai pensato di poter fare veramente abrogare ñ e ha ricordato al governo francese che non si finisce mai di pagare i ricattatori. A differenza di un brigante di provincia come Muktada al-Sadr, i ricattatori della rete di Al Qaida sono professionisti. La Francia, che pensava di essersela cavata con il veto e líostilitý allíintervento in Irak, Ë stata chiamata a pagare ancora, ringraziando gli assassini di Hamas che hanno chiesto di liberare i giornalisti con le mani ancora sporche del sangue degli ultimi attentati, chiamando nei suoi comunicati ufficiali una masnada di assassini irakeni ìresistenzaî, e inchinandosi a predicatori fondamentalisti come al-Qaradawi che con le loro fatwa incitano ad ammazzare gli americani, anche civili, ma sconsigliano di uccidere gli amici francesi. Vedremo dalle prossime mosse della diplomazia francese a proposito del muro israeliano, dei finanziamenti europei che via Arafat arrivano ad Hamas, del Sudan, quanto alto Ë il prezzo che Chirac ha davvero pagato.
CíË il metodo Putin e il metodo Chirac: e il secondo purtroppo favorisce il terrorismo. CíË anche il metodo del governo italiano, che per gli ostaggi Stefio, Agliana e Cupertino, compagni di sventura dellíeroe per caso Quattrocchi, ha indagato e negoziato per scoprire dove erano tenuti prigionieri, ma li ha poi fatti liberare non da baratti inconfessabili ma da un blitz delle forze speciali della coalizione. Un tempo era il metodo dellíItalia, che di fronte al terrorismo delle Brigate Rosse si rifiutava di pagare il prezzo politico della trattativa e del riconoscimento, mentre altri davano asilo ai latitanti a Parigi. LíEuropa di fronte alle sfide del terrore non solo non Ë unita, non lo Ë mai stata. LíItalia, come dimostra la bassa cucina politica di chi applaude i mercati di Chirac, se Ë stata unita negli anni di piombo oggi non lo Ë pi˜.
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