Rintracciare Massimo Introvigne è un'impresa non facile. Lo chiami e magari è in Texas; la sua segreteria telefonica è in tre lingue. Riprovi e risponde al cellulare da Pechino. È un tipo globalizzato, che dice spesso cose interessanti. Direttore del Centro studi sulle nuove religioni (Cesnur) di Torino, Introvigne studia le sette del mondo e tutte le forme di eccentricità religiosa.
Spesso le difende dalle generalizzazioni. Pubblica tantissimi libri e saggi con il tono laico dello studioso, anche se è un cattolico praticante. Oggi parliamo del satanismo. Di recente ci sono state vicende sanguinose nel Varesotto e a Somma Lombarda. "Credo che sia un fenomeno preoccupante. Va avanti da una quindicina d'anni. Dovremmo separare i veri satanisti adulti, organizzati con case editrici eccetera, dai giovani balordi, da quello che chiamo il 'satanismo fai-da-te'. Questi gruppi spontanei mescolano il culto con la droga e l'hard rock e sono più difficili da controllare. Non bisogna esagerare: i giovani coinvolti saranno qualche migliaio. Il problema è che i giornalisti sono assenti. Se ne occupano una volta all'anno. Non si creano degli specialisti per analizzare i fatti critici".
Introvigne scrive per il Giornale e ha partecipato varie volte alla trasmissione di Antonio Socci. Sembra molto inserito nella cultura di destra.
"Le dico subito che sono stato tra i fondatori dell'Udc, quindi mi considero di centro/centro-destra. Però quando si tratta della libertà di opinione c'è una concordia abbastanza trasversale, con sostegni da destra e sinistra. Per esempio, nel contestare la legge contro la manipolazione mentale proposta da Fi e An sono stato affiancato da tanti politici di sinistra".
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