Solo gli eventi di queste ultime ore ci fanno capire quanti danni ha fatto Zapatero. Molti pensano che le multinazionali del terrorismo siano dirette da pazzi fanatici che hanno regolato i loro orologi sullora di unipotetica fine del mondo e ragionano in termini apocalittici. Non è affatto così. Le aziende del terrorismo internazionale sono imprese che operano secondo la normale logica dei costi e dei benefici. Quasi tutte le loro operazioni mirano a ottenere specifici risultati. Alcuni sono immediatamente ovvi, altri lo diventano dopo qualche anno o al momento della scoperta di qualche documento che fornisce le opportune spiegazioni.
Lo scopo delle reti del terrore islamico non è quello di scatenare lApocalisse universale o di affrettare la venuta della fine del mondo. Una retorica millenarista è presente nella loro propaganda, motiva i loro militanti, e può fungere da ispirazione profonda per la loro ideologia. Tuttavia, per il momento, esse perseguono un obiettivo molto concreto: rovesciare nei paesi a maggioranza islamica i regimi non fondamentalisti e sostituirli con regimi amici. Secondo i terroristi, tranne lAfghanistan dei Talebani e il Sudan di Hassan al-Turabi (ora in prigione), nessun regime veramente proibisce il male e impone il bene conformemente alla formula centrale del fondamentalismo. La stessa Arabia Saudita tollera sul suo sacro suolo la presenza di troppi occidentali, e non si tratta solo di militari. Tutti questi regimi sono quindi solo apparentemente musulmani, e devono essere rovesciati.
La storia ha insegnato agli ultra-fondamentalisti che prendere il potere è tuttaltro che facile. Ma essi pensano che i regimi empi dei loro paesi siano come manichini. Stanno in piedi perché qualcuno li tiene su, e questo qualcuno è lOccidente. Per abbattere il manichino occorre quindi colpire il braccio che lo sostiene, fino a che questo braccio si stanchi e lo lasci cadere nella polvere.
Solo così si capisce, nella sua tremenda razionalità, la strategia di Al Qaida. Fin da prima dell11 settembre, bin Laden e i suoi tempestano di colpi il braccio degli Stati Uniti perché questo si affatichi, tremi, e infine lasci cadere i governi non fondamentalisti che sostiene nei paesi a maggioranza musulmana. La pazienza di un popolo tenace come quello americano è lunga, ma i terroristi sperano che non sia infinita. Ci sono poi anche paesi che, per mentalità e tradizione, hanno braccia che si affaticano più rapidamente di quelle americane. Sono i paesi dellEuropa, e non sono irrilevanti. Dal punto di vista simbolico ed economico anche se non da quello militare è difficile che gli Stati Uniti riescano a sostenere da soli i governi dei paesi musulmani che non piacciono ai terroristi (compreso il futuro governo irakeno). Ecco allora Madrid, i rapimenti, i ricatti, le reti del terrore estese allEuropa.
Le strategie che i terroristi continuano ad adottare sono quelle che dimostrano di dare risultati. Se picchiando sul braccio spagnolo lo si è indotto rapidamente a lasciar cadere lamico che sosteneva il popolo irakeno, che nella sua grande maggioranza non vuole il terrorismo perché non continuare con i colpi contro altre braccia ritenute deboli, a partire da quelle italiane? Purtroppo la logica del terrore, e del ricatto, funziona così. Ogni braccio che cede conferma ai terroristi che la loro tattica è giusta, e li incita a cercare la prossima vittima. Solo la fermezza oppone ostacoli seri al terrore.
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