La polveriera saudita
Sempre più al centro dell'attenzione mondiale, ecco un Paese dai molti nodi. Non tutti ancora sciolti

di Andrea Menegotto (il Domenicale, anno 3, numero 32-33, 7/14 agosto 2004, p. 3)

Gli attentati anti-sauditi nel 2003 e nel 2004 e, in particolare, il clamoroso attacco terroristico all'hotel di al-Khobar dello scorso giugno, in cui ha perso la vita un nostro connazionale, mostrano come l'Arabia Saudita sia un paese sempre più al centro delle valutazioni strategiche internazionali e viva un momento parecchio delicato della sua storia recente, momento che ne mette a nudo una serie di contraddizioni interne. Gli attacchi terroristici ripropongono in particolare il delicatissimo problema delle relazioni fra il regno della dinastia Al Saud, il wahabismo (ideologia ufficiale dell'Arabia) e i terroristi che abbracciano l'ideologia ultra-fondamentalista e violenta di Osama bin Laden, il quale ha sempre avuto come obiettivo precipuo la conquista del potere in Arabia Saudita.
In un suo recente volume, partendo dalla storia di questo paese, Pascal Ménoret, conoscitore della questione arabo-saudita e collaboratore dell'ambasciata francese a Riyad, fornisce un contributo alla comprensione delle serie questioni su cui gli attentati terroristici alzano il velo.
Nella prima parte del testo, ripercorrendone la storia, l'autore insiste sulla questione identitaria saudita e sulla sua percezione esterna, in relazione ai forti dualismi che hanno caratterizzato il percorso storico del paese: beduini-sedentari, sunniti-sciiti, modernità-tradizione.
La seconda parte è invece incentrata sul ventesimo secolo: la «colonizzazione» dell'Arabia, le relazioni con gli imperi ottomano e britannico, la costruzione dello stato, la nascita di un'amministrazione unificata e il processo di modernizzazione, la politica interna in relazione al contesto mediorientale, la questione delle opposizioni e il rapporto profondamente ambiguo con gli Stati Uniti.
Infine, la terza parte del testo descrive la potenza economica saudita e alcune fondamentali questioni sociali. L'analisi si sofferma particolarmente sul tema della stagnazione economica e dell'eccessiva regionalizzazione dello sviluppo petrolifero.
Piuttosto innovativa è la panoramica sulla realtà sociale del paese, caratterizzata da un'ambigua modernizzazione. Al centro dell'analisi di Ménoret sono posti il benessere, la famiglia, l'istruzione, la questione urbana; particolarmente importante è poi il capitolo riservato alla questione femminile, affrontata in termini sociali e religiosi. Emerge inoltre un elemento importante e di fatto inquietante per l'Occidente: la condizione di quella che viene definita come la «generazione della guerra del Golfo», a proposito della quale l'autore, notando la loro progressiva reislamizzazione, evidenzia il ruolo dei giovani sauditi come soggetto politico caratterizzato da un malessere le cui origini vengono simbolicamente individuate con l'ingresso delle truppe americane sul territorio saudita.