Il documento Gesù Cristo portatore dellacqua viva. Una riflessione cristiana sul New Age, a cura del Pontificio Consiglio per la Cultura e del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, presentato il 3 febbraio 2003, è un testo lungo e denso che merita di essere letto per intero. Quelle che seguono sono alcune riflessioni di carattere preliminare, che riteniamo interessanti per chiunque si interessi ai temi del New Age e, più in generale, delle relazioni fra Chiesa cattolica e nuova religiosità.
Che cosè il New Age? I sociologi e gli storici delle religioni che se ne sono occupati rispondono che non si tratta di un movimento religioso, di una religione o di una setta (un termine che anche il documento vaticano usa con parsimonia e con cautela, dichiarando di utilizzarlo in un senso sociologico e non nel senso peggiorativo corrente cfr, nota 9), ma del risultato di un networking globale, che mette in collegamento centri e gruppi che hanno in comune tra loro alcuni temi di riferimento di fondo, senza però che questo collegamento sia così stabile, permanente e gerarchico da creare un movimento. Il network del New Age sfugge alle definizioni precise, ma è possibile descriverlo in chiave psicologica, storica, sociologica e dottrinale; e le varie componenti del network possono essere inventariate sulla base dei loro interessi rispettivamente psico-terapeutici, religiosi e politici, pre-esistenti quanto alla loro origine al fenomeno New Age, ma in qualche modo modificati dalla partecipazione al network. Quello che tiene unito il network del New Age è uno spirito alternativo alla tradizione religiosa dominante in Occidente, che è quella cristiana, e lattesa di unera nuova, appunto il New Age o lEtà dellAcquario che prenderà il posto dellEtà dei Pesci. Da questo punto di vista, laccostamento storico-sociologico non trascura lelemento dottrinale, pur rilevando che il New Age dichiara di non avere una dottrina e di proporre al massimo una vaga spiritualità, così che lo sforzo di ricostruzione dottrinale rimane a carico dellinterprete.
Alla prospettiva storico-sociologica se ne contrappone una che deriva dal movimento contro le sette protestante-evangelico, il quale vede nel New Age la setta ultima, o meglio la setta delle sette. Rovesciando la prospettiva degli stessi apologeti del New Age, che parlano ma in senso positivo di cospirazione dellAcquario, alcuni autori evangelici e fondamentalisti (occasionalmente seguiti da qualche interprete cattolico) scorgono dietro il New Age un grande complotto e una possente organizzazione, dotata di strutture in parte segrete, impegnata a sovvertire la cristianità. Di questa tesi del complotto esiste anche una versione laica il cui principale esponente è il politologo francese Michel Lacroix, per cui il New Age è una cospirazione di tipo politico dotata di inquietanti legami con il nazional-socialismo
Tra le due prospettive, per quanto riguarda la descrizione del fenomeno il documento si avvia decisamente per la strada tracciata dalla ricerca storico-sociologica, affermando che Il New Age non è un movimento nel senso normalmente attribuito all'espressione « Nuovo Movimento Religioso » e non è neanche quanto si intende abitualmente con i termini « culto » e « setta » (n. 2). E piuttosto il risultato di un networking globale (n. 2.2.4), che il documento descrive con uno schema assai simile a quello del testo di Massimo Introvigne New Age & Next Age (Piemme, Casale Monferrato 2000) del resto reiteratamente citato -, tenendo conto nello stesso tempo degli studi di Wouter Hanegraaff, J. Gordon Melton e Paul Heelas, che definiscono il campo della ricerca accademica sul New Age. Trattandosi di un documento del magistero cattolico, si insiste giustamente sulla possibilità di fare emergere pur tra difficoltà, che non sono sottaciute un quadro dottrinale coerente, ricostruito sulla base degli autori precedentemente citati nonché degli studi di Christoph Bochinger. Si fa cenno (forse per la loro influenza in Francia) anche alle posizioni di Michel Lacroix, da cui il documento ricava alcuni spunti, ma il cui accostamento può essere considerato secondo il documento esagerato (n. 2.3).
Vi è anche un cenno alla tesi della crisi del New Age e alla sua involuzione in un fenomeno che passa dallutopia collettiva e politica al ripiegamento narcisistico su una nuova era puramente privata e individuale: è quanto Massimo Introvigne ha definito (sulla scia di portavoce del New Age stesso) come passaggio a una fase nuova chiamata Next Age. Il documento discute nel paragrafo 1.5 la ricostruzione proposta in pubblicazioni del CESNUR (citate in nota) di questa crisi, ed esprime qualche dubbio sulla sua reale portata, a fronte di un perdurante vigore di idee e stili di vita New Age, almeno al di fuori degli Stati Uniti. Peraltro, in altra parte il documento stesso sottolinea linvoluzione narcisistica del New Age e la sua fuga dalla dimensione utopistica e politica verso la sfera di una salvezza meramente privata. Che la si chiami Next Age o no (forse la questione terminologica non è poi così importante) linvoluzione privatistica rimane una caratteristica essenziale della più recente seconda fase del New Age.
Beninteso, il documento insiste ampiamente come è nella sua natura sulla critica dottrinale del New Age e sulla incompatibilità fra le sue dottrine fondamentali e la fede cristiana, pur riconoscendo genuine esigenze e domande religiose in chi vi si accosta. In termini piuttosto forti, ribadendo interventi precedenti del magistero cattolico, si rileva come idee tipiche del New Age siano penetrate anche nella predicazione e nelleducazione cattolica, rilevando in nota (n. 94) il caveat di Massimo Introvigne anche quanto alla penetrazione nel mondo della scuola. Un cenno importante è infine quello alla penetrazione di idee New Age nel mondo della politica tramite movimenti ecologisti e anti-globalisti. In realtà, proprio il carattere gassoso e non solido del New Age il suo non essere un movimento o una setta rende la sua penetrazione in ambienti a prima vista insospettabili insieme più facile e più preoccupante per il magistero cattolico.
In sintesi, il documento offre una rappresentazione del New Age coerente con la letteratura storico-sociologica più qualificata, e una precisa valutazione teologica e pastorale alla luce della fede cattolica. In grassetto, la Premessa precisa che si tratta di un rapporto provvisorio, e certamente alcuni grandi problemi metodologici e teorici per esempio, quelli relativi alla definizione e al ruolo dellesoterismo, al suo rapporto con la religione, alla compresenza nel New Age di motivi gnostici e di uninsistenza sul corpo che sembra lontana dallo gnosticismo richiederanno ulteriori approfondimenti. Per il momento, i cattolici hanno comunque a disposizione sulla base di unadeguata descrizione del fenomeno e della sua natura unarticolata valutazione dottrinale di cui molti sentivano probabilmente il bisogno.
Vedi pure:
VATICANO - DON FLETWOOD: NO AL NEW AGE MA SÌ AD "HARRY POTTER" - Estratto da una nota d'agenzia del SIR [Servizio informazione Religiosa della Conferenza Episcopale Italiana], martedì 3 febbraio 2003
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