La Commissione prosegue l'esame, rinviato da ultimo nella seduta di ieri martedì 25 febbraio 2003.
Sandro BONDI (FI), relatore, scusandosi con il presidente e in particolare con i parlamentari dell'opposizione che hanno partecipato con senso di responsabilità all'esame del disegno di legge, chiede di rinviare l'esame del provvedimento di una decina di giorni in considerazione dell'elevato numero degli emendamenti, presentati in modo particolare da deputati della maggioranza, e a motivo della complessità degli argomenti posti.
Elena MONTECCHI (DS-U) chiede chiarimenti al relatore ed al Governo sul significato da attribuire alla richiesta di un'ulteriore pausa di riflessione dovuta alla presentazione di un numero consistente di emendamenti da parte di deputati del gruppo della Lega nord. Si tratta di proposte emendative presentate con una evidente finalità ostruzionistica, essendo il disegno di legge in esame uno degli elementi del contrasto interno alla maggioranza.
Precisa che il gruppo dei Democratici di sinistra, condividendo l'impianto del disegno di legge, ha proposto un numero limitato di emendamenti volti ad apportare alcune correzioni considerate necessarie anche alla luce delle considerazioni svolte nel corso delle audizioni.
Richiamata la posizione di apertura della CEI rispetto al dialogo con le altre confessioni e le dichiarazioni del ministro dell'interno, osserva che il rinvio richiesto si risolve nell'impossibilità per la Commissione di svolgere la propria funzione istruttoria rispetto ad un disegno di legge su cui si è registrata un'ampia convergenza.
Considera pertanto indispensabile un chiarimento sulle intenzioni del Governo, essendo inaccettabile per il Parlamento dover attendere l'esito delle riunioni della maggioranza, divenute necessarie a seguito di pressioni connesse a scadenze elettorali.
Donato BRUNO, presidente, osserva che il relatore ha chiesto un rinvio dell'esame del provvedimento per esprimere un parere compiuto sugli emendamenti presentati da un gruppo della maggioranza. Avverte quindi che nella seduta di martedì 4 marzo 2003 avrà inizio l'esame e la votazione degli emendamenti.
Graziella MASCIA (RC), rilevato che la complessità del provvedimento può motivare la richiesta di un approfondimento ulteriore da parte del relatore, precisa che il deputato Montecchi ha posto l'esigenza di un chiarimento politico, al fine di scongiurare che la richiesta di rinvio si traduca in un ulteriore differimento dell'esame del disegno di legge, ostacolando l'attività della Commissione.
Marco BOATO (Misto-Verdi-U) desidera ribadire alla presenza del relatore le considerazioni svolte nella seduta di ieri.
La sua parte politica non intende esprimere un'opposizione formale alla richiesta del deputato Bondi di rinviare l'esame degli emendamenti presentati, anche in considerazione dello spirito di collaborazione con cui si sono svolti i lavori della Commissione, quando ciò non sia stato impedito da una precisa volontà della maggioranza.
Risulta tuttavia evidente - se si consideri l'iter del provvedimento avviato il 30 maggio 2002, proseguito con successive sedute fino al 24 luglio e ripreso il 10 dicembre - che l'andamento dei lavori sul disegno di legge, nonostante l'ampia convergenza registrata, viene fortemente condizionato da questioni poste da una forza politica all'interno della maggioranza.
Sottolinea quindi che il ricorso alla pratica ostruzionistica per richiamare l'attenzione del paese sulla rilevanza delle questioni trattate non ha mai impedito al Parlamento di giungere ad una deliberazione, mentre nell'attuale legislatura un gruppo politico ripetutamente ha ritenuto di condizionare la sua stessa maggioranza sui temi più diversi. In particolare nella seduta di ieri sono state assunte posizioni fortemente divergenti rispetto a quelle del Presidente del Consiglio, del ministro dell'interno, del Presidente del Senato e dello stesso relatore, il quale aveva previsto l'approvazione definitiva del disegno di legge entro l'estate.
Donato BRUNO, presidente, esprime l'augurio che la questione sia considerata superata, attesa l'intenzione di procedere nella seduta di martedì 4 marzo 2003 alla votazione degli emendamenti.
Marcello PACINI (FI) intende rappresentare un orientamento presente all'interno del gruppo di Forza Italia circa l'inopportunità di approvare un testo particolarmente delicato con una maggioranza diversa rispetto a quella di Governo.
Giampiero D'ALIA (UDC), dichiarato di condividere l'intenzione del presidente di iniziare l'esame degli emendamenti nella seduta di martedì 4 marzo 2003, dichiara che il suo gruppo non ha presentato proposte emendative condividendo l'impianto del disegno di legge in esame. Preannuncia pertanto il voto contrario su tutti gli emendamenti volti a modificare l'impostazione del testo.
Luciano DUSSIN (LNP) non comprende l'indignazione delle forze di opposizione per la richiesta di rinvio avanzata dal relatore, dal momento che nella precedente legislatura il provvedimento in materia di libertà religiosa non è giunto ad una definitiva approvazione per le riserve di alcune componenti dell'Ulivo.
Ribadita la complessità della tematica in discussione e l'esigenza di esaminare con cautela il disegno di legge, osserva che l'atteggiamento della sua parte politica in molte circostanze non è stato tale da impedire lo svolgimento dell'attività in Commissione e in Assemblea. Dichiara infine che esigenze di articolazione democratica all'interno delle componenti della maggioranza possono portare ad esprimere posizioni diversificate su determinati provvedimenti.
Donato BRUNO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, propone una breve sospensione della seduta in sede referente per passare all'esame dei provvedimenti in sede consultiva.
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