La Commissione prosegue l'esame, rinviato da ultimo nella seduta di mercoledì 2 aprile 2003.
Donato BRUNO, presidente, avverte che le Commissioni VI e VII hanno espresso parere favorevole sul disegno di legge in esame, la XI Commissione ha espresso parere favorevole con condizioni, mentre il
Comitato per la legislazione ha posto alcune condizioni ed osservazioni.
Avverte altresì che il relatore ha presentato ulteriori emendamenti, volti a recepire le condizioni e un'osservazione contenute nel parere espresso nel Comitato per la legislazione (vedi allegato 1).
Il sottosegretario Aldo BRANCHER (FI) si rimette al parere della Commissione.
La Commissione approva l'emendamento 6.40 del relatore.
Elena MONTECCHI (DS-U) dichiara il voto contrario del suo gruppo sull'emendamento 10.40 del relatore, non condividendo la previsione sulla definizione con regolamento del ministro dell'interno delle figure di ministro di culto e di guida spirituale o equiparati per evidenti ragioni riguardanti il rapporto tra lo Stato e le confessioni religiose.
Marcello PACINI (FI) evidenzia la possibilità di riformulare l'emendamento del relatore nel senso di sostituire le parole «Il Ministro dell'interno provvede con proprio regolamento a definire» con le parole «Con il medesimo regolamento, il Ministro dell'interno provvede ad identificare».
Donato BRUNO, presidente, in sostituzione del relatore, riformula l'emendamento 6.40 nel senso suggerito dal deputato Pacini.
I deputati Elena MONTECCHI (DS-U), Carlo LEONI (DS-U) e Roberto MARONI (LNP), pur convenendo sull'opportunità della riformulazione, confermano il voto contrario del proprio gruppo, ritenendo che tale riformulazione non consenta di superare l'obiezione sollevata, che attiene al ruolo del ministro dell'interno.
La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti 10.40 (seconda versione), 11.40, 11.41, 16.40, 18.40 e 20.40 del relatore.
Federico BRICOLO (LNP) dichiara il voto contrario del suo gruppo sul mandato del relatore a riferire favorevolmente in Assemblea sul disegno di legge in esame, confermando l'orientamento più volte espresso nel corso dell'esame in sede referente. Il testo riproduce infatti quello approvato dalla Camera nella precedete legislatura, che lo stesso Governo di centrosinistra non è riuscito a licenziare definitivamente.
Sebbene alcuni emendamenti presentati dalla Lega nord siano stati approvati, ritiene che l'impianto del disegno di legge si caratterizzi per una impostazione relativistica, in base alla quale le associazioni islamiche avranno la possibilità di muoversi liberamente in un momento storico particolarmente delicato, mentre verranno modificati usi ed abitudini propri della comunità nazionale.
Ribadito il convincimento che alcune confessioni religiose presenteranno, al fine di ottenere il riconoscimento giuridico richiesto, statuti non totalmente rispondenti alla sostanza dei propri dettami religiosi, esprime il timore che la magistratura possa avvalersi della legge in esame, una volta approvata, per modificare modi di vita che da sempre hanno caratterizzato la società italiana.
Graziella MASCIA (RC), dichiarato di condividere l'impianto del disegno di legge che consente di dare attuazione ai principi contenuti nella Costituzione, rileva che l'approvazione di alcuni emendamenti ha modificato in senso peggiorativo il testo in esame, mentre non sono state accolte le proposte del suo gruppo, volte ad estendere il riconoscimento di importanti diritti a quanti non professano alcuna religione.
Dichiara pertanto l'astensione della sua parte politica sul mandato al relatore a riferire favorevolmente sul disegno di legge in titolo, riservandosi di presentare nel corso dell'esame in Assemblea emendamenti volti ad espungere dal testo alcune modificazioni introdotte, con l'obiettivo di giungere all'approvazione di un testo che corrisponda alle aspettative del paese.
Elena MONTECCHI (DS-U) dichiara che il suo gruppo, condividendo l'impianto del disegno di legge, ha concorso alla discussione di un testo che presenta ancora alcuni punti problematici; a tale riguardo confida tuttavia nella possibilità di un'ulteriore modifica del provvedimento in Assemblea.
Con riferimento alla ricerca delle forme possibili per un accordo con l'Islam moderato, fa presente che in proposito il Governo francese ha istituito un tavolo sui principi, nel cui ambito viene indicato quello di consentire la libera espressione della libertà religiosa e di coscienza anche nelle sue forme simboliche ed esteriori.
Dichiarata la disponibilità a partecipare alla discussione con spirito costruttivo, dichiara l'astensione del suo gruppo sul mandato al relatore a riferire favorevolmente in Assemblea sul disegno di legge in esame, esprimendo l'auspicio di poter esprimere in Aula un voto favorevole sul testo.
Marcello PACINI (FI) precisa che il disegno di legge in esame riguarda accanto all'Islam altre confessioni religiose, nonchè alcuni fenomeni propri della modernità, quale quello delle sette, che è particolarmente significativo. Pertanto il provvedimento a suo avviso non deve essere caricato di specificità diverse rispetto al tema della libertà religiosa.
Marco BOATO (Misto-Verdi-U) dichiara di condividere le perplessità su talune modifiche apportate al testo in esame; in alcuni casi esse sono l'espressione di una sorta di «cultura del sospetto», che ha indotto ad introdurre, per esempio, un riferimento ripetuto al rispetto dell'ordinamento giuridico italiano e delle convenzioni internazionali, che di per sé è ultroneo. Preso atto del fatto che, sia pure con difficoltà, la Commissione ha concluso l'esame del provvedimento in sede referente nonostante l'ostilità di un gruppo della maggioranza ed i rilievi critici di alcuni esponenti della stessa, dichiara voto favorevole sul mandato al relatore a riferire favorevolmente in Assemblea sul disegno di legge in esame per dare un segnale di disponibilità, riservandosi di presentare in tale sede emendamenti volti a riequilibrare un testo che nel corso dell'esame in Commissione è stato modificato in senso restrittivo.
La Commissione delibera di conferire il mandato al relatore di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame.
Donato BRUNO, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.
ALLEGATO 1
Libertà religiosa e culti ammessi (C. 2531 Governo, C. 1576 Spini e C. 1902 Molinari).
UTERIORI EMENDAMENTI DEL RELATORE
Art. 6.
Al primo comma sopprimere le parole «riconosciuta a tutti».
6. 40.Il Relatore.
Art. 10.
Al comma 2 (come modificato dall'approvazione dell'emendamento 10.4 Pacini), terzo periodo, sostituire le parole «Il Ministro dell'interno provvede con proprio regolamento» con le seguenti «Con il medesimo regolamento, il Ministro dell'interno provvede».
10.40.Il Relatore.
Art. 10.
Al comma 2 (come modificato dall'approvazione dell'emendamento 10.4 Pacini), terzo periodo, sostituire le parole «Il Ministro dell'interno provvede con proprio regolamento a definire» con le seguenti «Con il medesimo regolamento, il Ministro dell'interno provvede ad identificare».
10. 40. (seconda versione) Il Relatore.
Art. 11.
Sostituire il comma 5 con il seguente:
«5. L'articolo 83 del codice civile è sostituito dal seguente:
«Art. 83. (Matrimonio celebrato davanti a ministri di culto, a guide spirituali o a soggetti equiparati dei culti diversi dal cattolico) - Il matrimonio celebrato davanti a ministri di culto, a guide spirituali o a soggetti equiparati la cui nomina è stata approvata dal Ministro dell'interno è regolato dalle disposizioni del capo III, salvo quanto stabilito nella legge speciale concernente tale matrimonio».
Conseguentemente la rubrica del Capo II del titolo VI del Libro I del codice civile è sostituita dalla seguente:
DEL MATRIMONIO CELEBRATO DAVANTI A MINISTRI DEL CULTO CATTOLICO E DEL MATRIMONIO CELEBRATO DAVANTI A MINISTRI DI CULTO, GUIDE SPIRIRTUALI O SOGGETTI EQUIPARATI DEI CULTI DIVERSI DAL CATTOLICO
11. 40. Il Relatore.
Art. 11.
Sopprimere il comma 6.
11. 41. Il Relatore.
Art. 16.
Al comma 1 sostituire la parola «udito» con la seguente «acquisito».
16. 40. Il Relatore.
Art. 18.
Al comma 1 (come modificato dall'approvazione dell'emendamento 18.12 Pacini e 18.3 Relatore), secondo periodo, dopo le parole «italiano e» aggiungere le seguenti «che il medesimo statuto».
18. 40. Il Relatore.
Art. 20.
Al comma 1 sostituire le parole «udito il» con le seguenti «acquisito il parere del».
Conseguentemente al comma 2, sostituire le parole «udito il» con le seguenti «acquisito il parere del».
20. 40. Il Relatore.
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