Malgrado il dissenso espresso dalla Lega Nord sulla linea generale del disegno di legge riguardante la libertà di religione e di coscienza, in discussione alla commissione Affari costituzionali della Camera, il deputato di Forza Italia Sandro Bondi, relatore della proposta, è ottimista. "Sono convinto che si troverà una posizione comune e che il percorso sarà abbastanza rapido", ha detto Bondi al Velino. Il voto degli emendamenti al provvedimento è previsto per domani, anche se la discussione potrebbe slittare di qualche giorno (il relatore ha annunciato che non parteciperà perché ha l'influenza). "Lo scopo della legge è garantire a tutte le confessioni la possibilità di esprimersi e disciplinare con maggiore chiarezza la stipulazione di un'intesa". Le difficoltà che l'iter del progetto di legge ha incontrato, dichiara Bondi, sono dovute a un equivoco: "Sono in molti a pensare che questa legge consenta di agevolare un rapporto di intesa tra lo Stato e i musulmani, invece è vero proprio il contrario. La normativa andrebbe a fissare i criteri con cui è possibile stringere intese". Nel merito, lo stesso Bondi ha richiesto una modifica al testo, che andrebbe ad attenuare le preoccupazioni di chi immagina un'agevolazione per le comunità islamiche. "Vorrei che si ponessero dei paletti che rendano ancora più rigoroso, e quindi più difficile, stipulare un'intesa per alcune confessioni religiose, specie per quelle che non rispettano la nostra Costituzione. Queste proposte sono nate in seguito alle audizioni: la mia in particolare deriva dalle considerazioni esposte sull'argomento dalla Conferenza episcopale italiana in commissione".
IL CESNUR FAVOREVOLE. Tra gli studiosi che sono andati a esporre un punto di vista a Montecitorio c'è anche PierLuigi Zoccatelli, vicedirettore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, che guarda con favore all'iniziativa governativa. "Credo che questa legge sia una sorta di guida per tutte le confessioni che vogliano godere di libertà religiosa", dice Zoccatelli al Velino. "Si tratta di uno strumento adatto per quanto necessario, perché mette ordine tra le mille decisioni della Corte costituzionale. È un progetto in cantiere già dalle passate legislature, dall'anno scorso a oggi qualche passo avanti questo governo ha finalmente fatto. Il problema è che, soprattutto in seguito all'11 settembre, l'attenzione si è focalizzata sulle presenza islamiche e il timore di alcuni esponenti politici è che dietro la legge ci siano facilità di concessioni alle comunità musulmane. Credo sia improprio che il dibattito si concentri solo su questo e ho fatto notare, durante la mia audizione, che si tratta solo di un aspetto secondario rispetto all'importanza della legge che concede libertà di religione".
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