THE DRACULA LIBRARY 

Il conte Dracula, principe delle tenebre (e dei fumetti)

di Andrea Menegotto (il Domenicale. Settimanale di cultura, anno 2, n. 12, sabato 22 marzo 2003, p. 10)

imgA partire dagli anni Sessanta, sono stati gli studiosi a livello accademico di minoranze religiose e di esoterismo a interessarsi in maniera sistematica, nell’ambito della popular culture, alla produzione letteraria, artistica, cinematografica e fumettistica in tema di vampiri, producendo inventari e studi scientifici sull’argomento. In tale ambito il battistrada, definito non a caso il «padre degli studi contemporanei sui vampiri», è senza dubbio Antoine Faivre (già direttore di dipartimento e ordinario di Storia delle correnti esoteriche alla Sorbona), il quale nel 1962 pubblicava un volume di studi dal titolo Les vampires. Essai historique, critique et littéraire (Le Terrain Vague, Parigi) Negli Stati Uniti, invece, J. Gordon Melton (direttore dell’Institute for the Study of American Religions a Santa Barbara, in California) ha realizzato ben due edizioni di The Vampire Book. The Encyclopedia of the Undead (Visible Ink Press, Detroit 1994 e 1999), un’opera che ha venduto più di centomila copie e ha superato le pur notissime enciclopedie dello stesso Melton sulle religioni. In Italia chi si vuole accostare al tema non può prescindere dall’articolato e ampio studio di Massimo Introvigne, La stirpe di Dracula. Indagine sul vampirismo dall’antichità ai nostri giorni (Mondadori, 1997).

Mentre Introvigne è direttore a Torino del CESNUR (il Centro Studi sulle Nuove Religioni), Faivre e Melton ne sono i responsabili delle branche rispettivamente francese e statunitense. Da anni, il CESNUR ha esteso i suoi interessi dalle religioni alla popular culture, a fronte dei riferimenti al sacro e al soprannaturale tutt’altro che infrequenti in essa. Le collezioni sui vampiri – e, in particolare, sulla produzione di comics (fumetti) a tema vampirico – sono parte integrante della biblioteca del CESNUR e il sito Internet www.cesnur.org – che ha oltre un milione di accessi all’anno – comprende accanto alle sezioni dedicate allo studio delle minoranze religiose e alla libertà religiosa, pagine molto visitate su Tolkien, Harry Potter, sul fenomeno Blair Witch, Buffy (la celebre «cacciatrice» ammazzavampiri), e, appunto, sulla produzione artistica in tema di vampiri. Naturalmente, Tolkien e Blair Witch hanno generato importanti sviluppi sul piano del fumetto; per Harry Potter l’autrice per ora non si dimostra favorevole ma – a parere di Massimo Introvigne – «nel lungo periodo l’approdo ai fumetti è inevitabile». Melton, Introvigne e il collega canadese Robert Eighteen-Bisang sono attualmente impegnati nella messa a punto di una monumentale bibliografia sul vampiro a fumetti (comprendente oltre ottomila voci), che uscirà negli Stati Uniti probabilmente a fine 2003 o all’inizio del 2004 e che rubrica tutto quanto esiste (fumetti e fotoromanzi, questi ultimi ben pochi) in lingua inglese, non solo dove il vampiro è il protagonista ma anche dove è un semplice comprimario (per esempio le varie storie dove Batman, Superman, Capitan America, Zorro, ma anche i Flintstone, Daffy Duck, Archie e perfino Goofy, cioè Pippo, incontrano dei vampiri). In essa sono rubricati sia i fumetti per bambini, sia quelli presentati come «per adulti», cioè a sfondo erotico.

L’idea che sta alla base di questo lavoro e, in generale, dell’interesse scientifico e minuzioso rivolto verso i vampiri a fumetti è quella per cui il vampiro è il secondo principale protagonista dei fumetti dopo il supereroe. Seppure il primato del supereroe nei comics appare inattaccabile, il vampiro può essere definito non a torto non solo «signore delle tenebre», ma anche «signore del fumetto».

 

Viaggio fra i non morti

Se nell’ambito letterario e cinematografico troneggiano sull’ampia e in moltissimi casi apprezzabile produzione il Dracula di Bram (Abraham) Stoker (1847-1912) e i ritratti tracciati da Anne Rice, le prime comparse dei vampiri nell’ambito dei fumetti sono ormai di gran valore e contesissime dai collezionisti.

Per quanto riguarda i comics in lingua inglese – limitandoci alla sola «preistoria» dei vampiri a fumetti – il primo vampiro («The Vampire Master») appare nella prima vignetta della storia Doctor Occult and the Ghost Detective, pubblicata su New Fun Comics (la prima pubblicazione della casa editrice DC) numero 6 dell’ottobre 1935; la storia, che continua poi in More Fun Comics è la prima al di fuori dei quotidiani che ha come autori Jerry Siegel (1917-1996) e Joe Shuster (1914-1992), i futuri creatori di Superman, che si nascondono sotto gli pseudonimi di Leger e Reuths. Nel 1939 troviamo poi sui numeri 31 e 32 di Detective Comics la storia di Batman contro il vampiro, mentre negli anni 1940 compaiono una trentina di titoli, fra cui spiccano la propaganda di guerra che vede Captain America combattere vampiri mandati negli Stati Uniti da scienziati pazzi giapponesi e gl’incontri con i vampiri del Frankenstein umoristico creato nel 1945 da Dick Briefer, finché nel 1948 è lanciato Adventures into the Unknown!, il primo fumetto horror che annuncia la grande diffusione di albi dedicati ai vampiri, ai serial killer e altri mostri nei primi anni 1950 (con titoli famosissimi come Tales from the Crypt, Haunt of Fear), che sarà fermata dal parallelo passaggio nel 1954 negli Stati Uniti del codice di auto-regolamentazione Comics Code e in Gran Bretagna della legge contro i fumetti «diseducativi» chiamata Children and Young Persons (Harmful Publications) Act.

Al di fuori degli Stati Uniti le pubblicazioni sono spesso costituite da traduzioni di fumetti americani; si nota peraltro che i principali personaggi del fumetto prodotto fuori dagli Stati Uniti hanno, prima o poi, nelle loro avventure incontrato i vampiri (ad esempio, è così per l’eroe del genere western umoristico Lucky Luke in Francia).

Per quanto riguarda la produzione italiana, Satanik e Alan Ford hanno entrambi incontrato un vampiro chiamato Vurdalak, così – solo per ricordare alcuni eroi noti ad un ampio pubblico e non solo ad una cerchia ristretta dei cultori del genere fumetto – hanno incontrato qualche vampiro nelle loro avventure Valentina (di Guido Crepax), Batman, Diabolik, L’Uomo Ragno, X-Men e pure Zio Paperone e Paperino.

Inoltre, serie intere sono state dedicate – pubblicate da diversi editori italiani – al mondo dei vampiri; per ricordarne alcune: Draculino, e – tradotte dall’inglese - La tomba di Dracula, Vampirella, Buffy l’ammazzavampiri. Quest’ultima – che trae lo spunto dalla serie televisiva creata da Joss Whedon – ha peraltro avuto in Italia un successo limitato e per nulla proporzionale al riscontro avuto negli Stati Uniti (unitamente alla serie parallela Angel) a causa di una programmazione televisiva schizofrenica. Infatti, la casa editrice Play Press, dopo la distribuzione di cinque numeri mensili (n. 0, agosto 2002 - n. 4, dicembre 2000) ha deciso di sospenderne la pubblicazione.

Un discorso a parte andrebbe riservato al genere dei fumetti di vampiri sexy – che non sempre, se si tiene conto di tutta la produzione internazionale, scade nella pura pornografia – a cui l’Italia ha contribuito con numerose pubblicazioni. A questo genere appartengono Zora >e Sukia, ma la più famosa è Jacula, pubblicata dal 1969 al 1982 dalla Erregi (poi Ediperiodici) di Milano, fumetti questi in cui i temi prettamente vampireschi si coniugano con un erotismo che cede spesso apertamente il passo alla pornografia e a un satanismo casereccio.

Un tratto caratteristico della produzione relativa a questo genere è anche la diffusione di numerose ristampe dei numeri prodotti in anni passati e diventati ormai introvabili. L’occhio del cultore del genere e del collezionista esperto, naturalmente, non confondono la ristampa con il numero originale che, nel caso di alcune serie risalenti a qualche decina d’anni fa, spesso potrà raggiungere un valore anche economico degno di un vero e proprio pezzo da collezione.

Nella produzione italiana in genere e in quella relativa al vampiro a fumetti in particolare spicca, sia per quantità che per qualità, la Sergio Bonelli Editore di Milano, una casa editrice che ha al suo attivo numerosissime pubblicazioni di serie di fumetti con personaggi ormai celebri come Tex Willer. Particolarmente popolare fra gli appassionati dell’eroe ideato da Guido Nolitta (pseudonimo dello stesso Sergio Bonelli) e da Gallieno Ferri è la storia di «Zagor contro il vampiro», del 1972, dove Zagor, in un’ambientazione western, incontra il barone Rakosi.

A partire dall’aprile 2000, la Sergio Bonelli Editore ha dato il via ad una nuova serie di racconti dedicati integralmente alla figura e al mito del vampiro, rivisitato – pur nella ripresa di molti elementi tradizionali – in maniera originale e, spesso, innovativa. È infatti dell’aprile 2000 il primo numero («Il figlio del diavolo») della serie Dampyr, preceduto e annunciato dal numero zero, pubblicato in occasione della Comiconvention di Milano del 18-19 settembre 1999. Il nuovo personaggio – che ha avuto ed ha fortuna fra il pubblico delle edicole italiane, dove i prodotti della Sergio Bonelli Editore sono ottimamente e minuziosamente distribuiti – è stato creato da Mauro Boselli e da Maurizio Colombo. Dampyr è un prodotto nuovo sotto molti punti di vista e il suo pregio sta effettivamente proprio in questo, visto che quello dell’horror è un settore dove creare la novità è sempre difficile, tanto più se ci si confronta con figure e miti quali quello del vampiro, che hanno una grande tradizione alle spalle.

 

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