CESNUR - center for studies on new religions

Interrogazione su sette, nuovi movimenti religiosi e movimenti indottrinanti

di Roger Etter e Norman Gobbi

LUGANO - "Considerata la sovranità cantonale per le questioni religiose - premettono in un'interrogazione inoltrata oggi alla segreteria del Gran Consiglio il deputato UDC Roger Etter ed il leghista Norman Gobbi - quando e come interverrà lo Stato a garanzia dell'art. 15 capoverso 4 della Costituzione federale nei confronti delle sette, dei nuovi movimenti religiosi e dei movimenti indottrinanti?" Nell'atto parlamentare Etter e Gobbi pongono tredici domande al Governo cantonale. Vediamole.

"Lo speciale gruppo di lavoro incaricato di fare il punto alla situazione per quanto riguarda l'eventuale istituzione di un centro di informazione e di documentazione che possa fungere da punto di riferimento per le persone che vengono coinvolte, direttamente o indirettamente con gruppi settari a che punto è?"

"Il Rapporto della Commissione della gestione del Consiglio nazionale del 1999 sottolinea che nelle grandi linee le prescrizioni legislative esistenti sono sufficienti ma evidenzia un'esecuzione lacunosa della legislazione. In quest'ambito il Ticino com'è posizionato nel raffronto intercantonale?"

"Non si ritiene di dar celermente e concretamente seguito al Rapporto della Commissione della gestione del Consiglio nazionale del 1999 che invita lo Stato ad occuparsi attivamente della questione sette, nuovi movimenti religiosi e dei movimenti indottrinanti con particolare impegno a favore della protezione dell'infanzia e dell'autodeterminazione dei bambini?" "Il Cantone effettua un monitoraggio costante delle sette, dei nuovi movimenti religiosi e dei movimenti indottrinanti attivi in Ticino e più in particolare per i risvolti citati nel Rapporto della Commissione della gestione del Consiglio nazionale del 1999?" "All'interno delle sette, dei nuovi movimenti religiosi e dei movimenti indottrinanti, la verità di gruppo è inconfutabile e non ammette critiche.
E ' imposta radicalmente e talvolta ricorrendo a mezzi estremi: si inventano teorie di cospirazione (dall'esterno), si fomenta e si sfrutta la paura (degli individui all'interno del gruppo), si creano e si rafforzano dipendenze (mediante incontri quotidiani, isolamento del gruppo, isolamento dei membri, controllo da parte del gruppo ecc.) e si istituzionalizza tale verità per mezzo di tecniche di indottrinamento e di manipolazione (processi di dinamica di gruppo, rituali o linguaggio artificiale). Questo stato di cose non viola i valori fondamentali quali ad esempio l'autonomia di decisione e i principi di base della democrazia?"

"Le persone che vogliono dissociarsi da questi movimenti trovano un riferimento laico nei servizi dello Stato a cui rivolgersi per una consulenza od ottenere informazioni?"

"Sono conosciuti, o monitorati, casi d'istigazione al suicidio secondo l' Art. 115 del Codice Penale Svizzero?"

"I Testimoni di Geova (TdG) vedono nello Stato "il mondo di Satana" che si oppone al "pacifico governo di Geova" e, quindi, rifiutano il voto, il servizio militare (anche in forme sostitutive), il saluto al vessillo nazionale, il canto dell'inno patrio, la partecipazione a feste nazionali: in pratica non riconoscono la legittimità dello Stato e tendono a porsi "al di fuori" di esso. Vi è poi la questione della trasfusione di sangue, in caso di malattie o di incidenti, che i TdG rifiutano assolutamente per sé
e per i figli, anche minori, che in mancanza di essa, in molti casi, andrebbero incontro a sicura morte: ciò è in evidente contrasto con le nostre leggi. Queste caratteristiche strutturali ed ideologiche della Congregazione dei TdG non sono da ritenersi incompatibili con le norme e lo spirito della Costituzione federale e di quella cantonale?"

"La rigida osservanza di regole a cui sono sottoposti i TdG, l'assoluta riservatezza dei dati organizzativi, disciplinari e finanziari, la preminente obbedienza alle regole interne in contrasto con i diritti della persona, ai vincoli familiari, ai doveri verso la collettività non sono in contrasto con la legislazione federale e cantonale?"

"Corrisponde al vero che il TdG che non rispetta i precetti contenuti nel "Libro di testo per la scuola di ministero del regno" è sottoposto ad un processo di fronte ad un cosiddetto comitato giudiziario, senza alcuna garanzia o tutela dei diritti fondamentali della persona?"

"Corrisponde al vero che fra le disposizioni della Congregazione dei TdG in contrasto con le leggi dello Stato vi è anche la proibizione di denunciare all'autorità giudiziaria reati o attività illegali eventualmente commessi dagli adepti?"

"Corrisponde al vero che tutte le informazioni, anche riservate, sugli aderenti e sui dissociati TdG, così come le decisioni del comitato giudiziario, sono raccolte in archivi segreti all'insaputa degli interessati con la possibilità di uso ritorsivo delle informazioni verso i dissociati?"

"I Testimoni di Geova di seconda generazione, i bambini per intenderci, già da piccoli vengono sottoposti ad un programma di addestramento teocratico, più semplice rispetto alle tecniche di coinvolgimento per far proseliti e per far si che restino fedeli per sempre alle regole del gruppo. Il programma d'indottrinamento per il bambino non solo prevede l'assidua frequentazione di tutte le adunanze, ma lo studio a casa, con i propri genitori, di alcuni libri5 opportunamente scritti per lui che lo accompagneranno nell'adolescenza e nella giovinezza. Ogni aspetto della sua vita è pianificato. Chi ha assistito ad adunanze o a assemblee che durano giornate intere ha potuto verificare come l'irriquietezza dei bambini piccolissimi venisse punita in modo piuttosto severo, spesso fisicamente, perché ogni genitore deve dimostrare che la propria famiglia è estremamente attenta alle parole di Geova. Tale educazione autoritaria viene incitata dalle stesse pubblicazioni della società affinché i propri figli diventino un giorno pionieri, missionari o volontari alla Betel. L'atteggiamento esigente dei genitori nei confronti dei loro figli, quindi, non
corrisponde più ad un'accettazione delle loro potenzialità. Questo modo coercitivo di educazione tende a ridurre al minimo l'espressione dei bisogni nel minore che si rifletterà in un atteggiamento privo di curiosità, di iniziativa, di spontaneità e nel contempo poco affettuoso che produce un senso di inadeguatezza nel bambino, che man mano si isola dai suoi compagni finendo per essere ghettizzato. Questo stato di cose non è in contrasto con la Convenzione dei diritti del fanciullo sottoscritta dalla Svizzera, con la Costituzione federale e cantonale ?"

Testo completo dell'interrogazione

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