Il volume è opera collettiva coordinata da M. Introvigne e P. Zoccatelli, rispettivamente fondatore e ricercatore del Centro Studi sulle Nuove Religioni (CESNUR). Nel nostro tempo di pluralismo religioso, essa costituisce uno strumento di consultazione, indispensabile anche se non definitivo, per conoscere le oltre 600 realtà religiose o spirituali che agiscono in Italia, molte delle quali sono assai poco note anche a motivo del riserbo di cui si circondano. Nei limiti di una recensione è impossibile dar conto del vastissimo contenuto dellenciclopedia. Basti accennare ai titoli delle principali sezioni che descrivono i filoni dai quali pullulano i più strani movimenti comunità, gruppi, centri, istituti e altre minori forme associative a scopo religioso o spirituale. Innanzitutto lebraismo; la Chiesa cattolica (centro, periferie e scismi); le Chiese ortodosse e antico-orientali; il primo, il secondo e il terzo protestantesimo e gli organismi di cooperazione interprotestante.
Poi, il protestantesimo pentecostale, radicale e avventista; i Testimoni di Geova; la corrente metafisica e i movimenti cristiani di guarigione; la corrente restaurazionista (mormoni e comunità neoapostoliche); i movimenti profetici e messianici di origine cristiana. Poi lislàm e i movimenti di matrice islamica (sunnita, sciita, sufismo); i gruppi di origine zoroastriana; i gruppi e i movimenti di origine induista, buddista, giainista, sikh e radhasoami; le religioni e i movimenti di origine cinese e giapponese. Infine, il neopaganesimo, la neostregoneria, il neosciamanesimo; la tradizione rosacrociana; gli ordini martinisti e lermetismo kremmerziano; gli ordini neotemplari; i gruppi teosofici; le fraternità universali; i movimenti gnostici; i gruppi di magia cerimoniale; lo spiritismo e la parapsicologia; i movimenti dei dischi volanti; il satanismo; le religioni e i movimenti del potenziale umano; New Age, post-New Age e Next Age; le massonerie; il libero pensiero (associazione per lo sbattezzo, unione degli atei e degli agnostici razionalisti).
Questo mondo variegato e complesso esiste oggi in Italia e il lungo elenco vale da solo a giustificare questa enciclopedia. In essa, il materiale è suddiviso, senza ordine alfabetico, per famiglie spirituali, e quasi tutti i filoni sono preceduti da unintroduzione di carattere prevalentemente storico-filosofico. Le voci, di disuguale lunghezza a seconda della maggiore o minore comprensibilità del fulcro dottrinale, sono spesso accompagnate da una bibliografia essenziale e dal recapito italiano o internazionale (indirizzo, telefono, e-mail) della sede o del responsabile del gruppo. Dettagliato lindice dei nomi, che include quello delle sigle. Per lo stile molto chiaro, non contorto dal pensiero e dallinformazione, lopera è di gradevole lettura in tutte le sue parti.
Sebbene non sia sempre molto consistente il numero degli aderenti a cotesti gruppi, il cattolico rimane certamente sorpreso nellapprendere quanto sul nostro territorio sia oggi dilacerata, e a quali rischi sia esposta, la concezione e la realtà ecclesiologica. Se la "secolarizzazione quantitativa" non si presenta più come dominante, e non manca chi la dice moribonda, la "secolarizzazione qualitativa", che relativizza linfluenza della religione nella vita culturale, sociale e politica, è largamente operante. Declina il mito della scienza onnipotente, cresce il numero delle persone che dichiarano di credere in un potere superiore alluomo, si assottiglia la pattuglia degli atei e degli agnostici puri, si va affermando il "ritorno del religioso", ma, contemporaneamente, il mythos tende a prevalere sul logos e nascono "fedi" indipendenti dalla ragione. Non è per caso che il "ritorno del religioso", pur verificandosi con lievi ma significativi incrementi anche allinterno delle Chiese storiche e delle religioni maggioritarie, interessa particolarmente le aree ad esse estranee.
Nella densa introduzione generale a questa enciclopedia, lIntrovigne mette giustamente in luce che, anche in Italia come in tutto lOccidente, la vera religione di maggioranza è formata da coloro che sono impegnati secondo varie modalità nel "credere senza appartenere": è quel believing without belonging che riporta alla "deistituzionalizzazione" della religione come dato principale del sacro postmoderno. È, questa, larea di coloro che inclinano verso le credenze nuove e aderiscono facilmente o ai gruppi "cristiani" che propagandano profezie apocalittiche o ai movimenti orientali che professano la reincarnazione o ai movimenti della "spiritualità del Sé e del Me" o al ricorso agli "specialisti" dellocculto e dellesoterico. È quanto mai attuale lintuizione di Chesterton: luomo, quando si allontana dal vero Dio, non comincia a credere nel nulla, ma è pronto a credere a tutto. Ed è unintuizione che ripete Rm 1,18-23. Le indagini e le statistiche, le valutazioni e le prospettive, delle quali questa enciclopedia offre il panorama alla considerazione dei pastoralisti, dei sacerdoti e dei teologi, non devono far dimenticare una recente osservazione di René Girard: "Niente è più triste, e più anticristiano, di un cristianesimo politically correct, pronto ad autodenigrarsi e rinunciare a se stesso pur di accodarsi alle tendenze del momento" (Avvenire, 24 febbraio 2002, 19).
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