CESNUR - center for studies on new religions

"Uno scisma minaccia la Santa Sede". Intervista a Massimo Introvigne

di Giacomo Galeazzi ("La Stampa", 10 agosto 2001)

La minaccia di uno scisma e il mistero dell’iniziazione. Nel «caso Milingo» le ombre non riguardano soltanto la controversa adesione dell’ex arcivescovo di Lusaka alla setta. «Il seguito di cui gode è immenso - spiega Massimo Introvigne, direttore del Cesnur, l’osservatorio sulle nuove religioni - ma il punto è che il presule africano non ha chiarito se abbia aderito solo alla Federazione o anche al «nucleo duro» che sostiene le pretese messianiche di Moon. La sua posizione al riguardo è ambigua. Certo, nel movimento dell’Unificazione il matrimonio è una cerimonia impegnativa, perché «innesta» i coniugi nel lignaggio spirituale di Moon e garantisce loro figli liberi dal peccato originale».
Sembra proprio questo l’aspetto più delicato del problema. Qualora venga scomunicato, poi, il presule potrebbe inscenare un’immensa controversia legale con la Santa Sede attorno alla raccolta di fondi per iniziative di solidarietà nel Terzo Mondo. «E’ un pericolo reale - puntualizza Introvigne - anche se i responsabili legali delle fondazioni caritative legate al vescovo guaritore garantiscono di voler rimanere comunque all’interno della Chiesa cattolica. Oltre al rischio di un ingresso permanente di Milingo nella cerchia di dirigenti unificazionisti che prenderà il potere alla successione di Moon (che ha 82 anni), c’è anche quello della nascita di una «Chiesa africana indipendente» con centinaia di migliaia di fedeli». Milingo, infatti, ha ispirato tre congregazioni religiose di diritto diocesano, una maschile e due femminili. «In Vaticano - commenta il direttore del Cesnur, massimo esperto di nuovi culti- si rendono conto che qualora venissero trascurati o abbandonati a loro stessi, i seguaci di Milingo potrebbero, in caso di rottura con l’arcivescovo, lasciare la Chiesa. Molte migliaia di persone hanno partecipato ai suoi incontri, resta da valutare quanti lo seguirebbero in un’eventuale rottura con Roma. Siamo di fronte a un intreccio complesso fra problemi personali dell’arcivescovo e tensioni che riguardano i suoi fedeli. La Santa Sede sembra comprenderli e farsene carico, ma la soluzione non sembra né facile né immediata».
Ufficialmente la chiesa fondata dal reverendo Moon nel 1954, ha cessato di esistere nel 1994, sostituita dalla Federazione, che di per sé non è una religione ma un movimento interconfessionale con fini morali, cui hanno aderito negli anni figure importanti della politica americana, come George Bush e la figlia di Ronald Reagan, Maurine. Molti personaggi in vista hanno manifestato simpatie per le idee conservatrici di Moon, pur non considerandolo il Messia come fa il «nocciolo duro» del movimento. Sostenere che quanti collaborano con la «Federazione» facciano parte di una setta a rischio di scomunica avrebbe fatto aumentare oltre Tevere le pressioni pro-Milingo dagli Stati Uniti, paese-chiave nella geopolitica vaticana. Oltreoceano, infatti, ha destato particolare clamore l’ultimatum nel quale il cardinale Ratzinger ordina all’esorcista di rompere ogni legame con la setta e ciò ha messo in imbarazzo più di un politico americano vicino a Moon.
«La domanda chiave da porre a Milingo - puntualizza Introvigne - è se ritiene che il reverendo Moon sia solo un leader politico-culturale o se lo considera il Messia, come lui ritiene di essere. Il Vaticano è alle prese con una vicenda segnata dalla forte ambiguità dell’ex arcivescovo di Lusaka». Un braccio di ferro che va oltre la battaglia per la fine del celibato e coinvolge il peso politico nel Congresso Usa della Federazione di Moon che riscuote il sostegno di molti deputati e senatori cattolici. «Negli Usa politici, giornalisti e imprenditori - rivela - partecipano alle attività promosse da Moon, ma difficilmente si può ipotizzare una loro apostasia della fede in Cristo. Diverso è il caso di chi si è fatto sposare da Moon, e ciò spiega perché nell’ammonizione di Ratzinger la separazione dalla moglie viene chiesta prima della rottura con il gruppo di Moon».
Il matrimonio per la setta coreana è una cerimonia qualificante, nella quale si professano le convinzioni religiose avallate dal gruppo. «Non a caso molti personaggi pubblici negli Stati Uniti - evidenzia Introvigne - pur condividendo le idee politiche di Moon non si sono mai sognati di partecipare ai suoi matrimoni». Nella scelta di Milingo, invece, la spinta per legittimare i preti sposati costituisce una lettura riduttiva. «Molte associazioni di preti sposati - avverte il direttore del Cesnur - hanno cavalcato la sua scelta, ma in realtà la loro è una battaglia tradizionalmente di sinistra mentre Moon è un personaggio di destra».

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