L"Enciclopedia delle religioni in Italia" (Elledici) curata da Massimo Introvigne: non solo un campionario, ma loccasione per ragionare
Conosciamo davvero le nostre appartenenze religiose e quelle altrui? La domanda è andata aumentando in questi giorni dopo la grande esperienza di Assisi che ha visto lincontro dei rappresentanti di molte "confessioni" e appartenenze spirituali, ben distinte ufficialmente anche nelle loro espressioni verbali, ma che rischia involontariamente di creare confusioni non volute. È dovere essere chiari e distinti: il dialogo per conoscerci è necessario; la confusione crea solo disturbi psicologici e spirituali.
Mentre segnaliamo nella collana "Mondo Nuovo" (Elledici) lillustrazione, però molto sintetica, delle grandi religioni (quelle "rivelate", le fedi vediche e le altre credenze religiose nel mondo), presentiamo lEnciclopedia delle religioni in Italia realizzata dal CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni), pubblicata dalla Elledici e curata da Massimo Introvigne, che del CESNUR è lesperto direttore, con la collaborazione di PierLuigi Zoccatelli, del CESNUR vice-direttore, di Nelly Ippolito Macrina, Veronica Roldan e decine di altri collaboratori ed "esperti".
Proprio nellintroduzione si legge: "Lenciclopedia, opera, per definizione, di riferimento, aspira anche ad essere leggibile da chi voglia farsi unidea complessiva del panorama religioso italiano. Per questo dedica ampio spazio alle introduzioni di carattere storico-dottrinale sempre essenziale e cui si deve risalire necessariamente da ogni singola voce per intenderne il contesto, nonché per ritrovare elementi non presenti nelle voci proprie perché comuni a più realtà e quindi trattate in unintroduzione". Lindicazione è preziosa per completare certe conoscenze e per uscire da ambiguità e superficialità di giudizi. Non è un ammasso (ci si perdoni il termine) di informazioni.
Se è vero, come si dice con unespressione suggestiva, che tutti, più o meno consciamente, siamo "pellegrini dellAssoluto" è però indispensabile scendere dentro tale affermazione. Il famoso pensiero di Leone Tolstoi: "Luomo può ignorare di avere una religione come può ignorare di avere un cuore; ma senza religione, come senza cuore, luomo non vive", invita a tener presente che il cuore, oggi più che mai, viene studiato nelle sue componenti sia per conservarlo sano, sia per valutarne le singole parti.
Riprendiamo ancora unindicazione per un fiducioso uso dell"Enciclopedia": "Per religioni o spiritualità presenti in Italia si è inteso riferirsi alla presenza di membri italiani: non necessariamente di sedi o chiese (in tal caso si è indicata la sede o un riferimento internazionale). Dove possibile - non in tutti i casi, anche per ragioni di tempo - le schede sono state verificate con i responsabili delle singole realtà". Segue un lunghissimo elenco, che conferma come lopera sia, a diverso titolo, unopera collettiva.
A questo punto, dopo aver indicato come sono state realizzate le 1050 pagine, facciamo nostro il pensiero che ne chiude la presentazione in copertina: "Dopo la pubblicazione di questa opera, nulla, in tema di percezione del pluralismo religioso in Italia, potrà più essere considerata come prima".
Non è réclame pubblicitaria per forzare lacquisto del libro: è un preciso invito a tutti coloro che possono essere tentati dalla "moda religiosa" attuale di parlare, con troppa facilità o "sicumera", di realtà che non conoscono, ma di cui ambiscono apparire competenti. Ogni "Credo" è anzitutto precisione, non approssimazione. Lo sanno bene, per stare allecumenismo, coloro che vogliono viverlo come un cammino di "distinti" per raggiungere lunità dei cristiani.
La stessa parola "religione" ha molti significati. Giusta lavvertenza introduttiva: "Il risultato che qui si vuole ottenere e documentare è la vasta area del campo religioso, quel complesso di credenze e aspirazioni, relazioni con il sacro, risposte alle domande ultime che, qualunque estensione gli si dia (e non mancano casi difficili né zone grigie) non coincidono in ogni caso con gli usi della parola religione orientati a risultati giuridici, che si tratti di concedere esenzioni fiscali o di decidere quali tecniche sono sufficientemente non religiose per poter essere insegnate in una scuola pubblica". Proseguendo nella linea di questa osservazione: non basta come politici dichiararsi "credenti" o "cristiani" per ottenere lavvallo del voto elettorale o una "poltrona" di potere. Quanta strumentalizzazione al riguardo!
Una curiosità infine di questo volume, in unarticolazione di 38 parti che raggruppano le varie appartenenze, sono le appendici sulla Massoneria e sulle persone religiosamente irreligiose: quelle del "Libero pensiero", gli associati per lo "sbattezzo", o gli appartenenti all"Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti". Sono qualifiche anche esse in circolazione.
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