CESNUR - center for studies on new religions

Paese senza Dio? No

di Giovanni Godio (Il Nostro Tempo, 11 novembre 2001)

L’Enciclopedia delle religioni in Italia, curata dal CESNUR ed edita dalla Elledici, offre uno spaccato molto attendibile della realtà di un popolo ancora legato alla fede. Diffuso il "credere senza appartenere"

Non può firmare concordati, non ha un Vaticano o una Mecca, né un papa, né messe, né vescovi, eppure è la religione più numerosa d’Italia. Come si chiama? È il "credere senza appartenere": annovera oltre il 40 per cento dei nostri concittadini, che dichiarano di "credere" ma di non far parte stabilmente di una qualche comunità. Sono i fedeli di una vaga entità superiore che non sanno o non vogliono indicare, i credenti "a modo mio", "ce l’ho con i preti", "non vado d’accordo con la Chiesa", eccetera.

Religione e religioni, Chiesa e chiese. Ma anche "miti". Soprattutto quelli sfatati dalla nuovissima Enciclopedia delle religioni in Italia, appena pubblicata dalla Elledici (pp. 1042, 120mila lire) e curata dal CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni di Torino. Il volume, che corona un vecchio sogno dell’istituto coordinato da Massimo Introvigne e che "scheda" anche la Chiesa cattolica, l’Islam e l’ebraismo, rifiutando l’angusta etichetta di "enciclopedia delle sètte", ambisce ad offrire un panorama completo di quel "complesso di credenze, aspirazioni, relazioni con il sacro e risposte alle ‘domande ultime’" che, leggiamo nell’introduzione al volume, gli studiosi chiamano "campo religioso".

Religioni d’Italia, dunque. Sulle quali credevamo ormai di sapere tutto: un Paese ora e sempre "cattolico" insidiato dallo sbarco in forza di sètte e santoni, il "supermarket delle fedi", la morte della pratica. E invece… Mito sfatato numero uno: proprio la pratica religiosa è tutt’altro che moribonda, anzi. Se abbiamo visto che prevale la non appartenenza, citando l’ultima "Indagine europea sui valori", il CESNUR rivela che in Italia la percentuale di chi frequenta funzioni religiose (cattoliche e non) una o più volte la settimana è cresciuta dal 35 per cento del 1981, al 37 per cento del 1990, fino al 40 per cento del 1999, il trend non autorizza a gaudiosi Te Deum, ma "il declino della pratica non si è rivelato un tuffo nel vuoto. Assomigliava piuttosto ad un tuffo in piscina dove, toccato il fondo, si comincia, per quanto lentamente e faticosamente, a risalire".

D’altra parte, non occorre andare a caccia di chissà quali santoni o "maestri" per trovare indizi del famoso "ritorno del sacro". "I movimenti di rinnovamento carismatico all’interno della Chiesa cattolica e le comunità pentecostali nel mondo protestante possono vantare ritmi di crescita superiori a quelli, spesso citati come spettacolari, dei Mormoni o dei Testimoni di Geova".

Altre quattro cifre. Sempre fra il 1981 e il 1999, coloro che si definiscono atei sono scesi dal 10 al 6 per cento. Invece, i credenti in una forma di potere superiore o in una vita dopo la morte, o coloro che, durante la settimana, dedicano parte del loro tempo alla preghiera o alla meditazione sono l’80 per cento in quasi tutte le zone del mondo, con picchi fino al 90 per cento negli Stati Uniti.

A questo punto ci si può (ci si deve) chiedere quali forme si è data questa religiosità. Ma eccoci al "mito" numero due. L’Enciclopedia conferma, dati alla mano, che dopotutto non siamo "invasi dalle sètte": gli italiani che aderiscono alle minoranze religiose sono appena 1.100.000 (l’1.92 per cento della popolazione), con i 400mila Testimoni di Geova e i 363mila Protestanti a far la parte del leone. Casomai "si dovrebbe parlare di un’invasione delle sigle", puntualizza il CESNUR, che in Italia ne ha censite oltre 600. E tuttavia, alcuni piccoli movimenti sono capaci di influenzare cerchie molto più vaste. Come gli Hare Krishna: sono meno di 1.000, ma con i loro libri e opuscoli diffusi anche negli autogrill hanno contribuito non poco alla moda della reincarnazione. Secondo l’"Indagine europea sui valori" ci crede un italiano su tre.

Fin qui i dati e i fatti dell’imparziale "Enciclopedia" della Elledici, che offre a tutti, finalmente, uno strumento completo per orientarsi nel "Far West delle fedi" e agire di conseguenza, senza pregiudizi. Alla presentazione del volume, all’ultima Fiera del libro di Torino, il direttore della Elledici Don Bruno Ferrero è andato un po’ oltre, sbilanciandosi su una strada che forse farà discutere: "Questo della religiosità è un mondo affascinante ed effervescente. E noi cristiani non dobbiamo essere preoccupati di difenderci o di attaccare, perché non abbiamo paura della verità, né dell’incontro con l’altro". A margine della presentazione, abbiamo chiesto a Don Ferrero se il suo è un invito al dialogo più coraggioso, capace di allargare il cerchio dei soliti "vicini di casa", i compagni di strada dell’ecumenismo classico. Risposta: "Spesso costruiamo steccati, come se gli altri fossero nostri ‘concorrenti’. Ma dovremmo tutti usare quel rispetto che chiedeva un grande poeta irlandese: ‘Cammina piano, perché stai camminando sui miei sogni’".

 

 

Fra le streghe e gli Ufo "rossi"

di Giovanni Godio (Il Nostro Tempo, 11 novembre 2001)

L’"Enciclopedia delle religioni in Italia" fa ordine e chiarezza in una miriade di sigle, storie ed esperienze di nicchia, di frangia e di confine. Eccone alcune.

APOLLO, ODINO E LE STREGHE MADE IN ITALY

I vecchi pantheon non sono archeologia. A Mombercelli (Asti), la Comunità Odinista venera gli antichi Asi, "fede ancestrale dei nordeuropei", e ammira i Longobardi. Nel trevigiano è nata nel 1988 la Tribù Winniler, che annovera 30 odinisti e agnostici, si rivolge all’area del motociclismo biker e propugna un’etica "guerriera" di stampo nordico. Chi preferisce il sole mediterraneo può bussare all’Associazione Romània Quirites o ai Centri neo-ellenici di religiosità politeista (sede a Milano). Brividi (neo)stregoneschi, invece, nei gruppi della Wicca (dall’antico-inglese wicce, strega) che si sono messi in vetrina sul sito Internet www.streghe.com; alla base della loro attività, la convinzione che la stregoneria è la "vecchia religione"d’Europa. Ma accanto a questo movimento a forte impronta anglosassone, ci sono streghe che preferiscono attingere alle culture regionali nostrane.

UFO TRA SCIENZA E FEDE

Naviga su rotte mistico-siderali la Religione raeliana, con 500 fedeli in Italia e base a Pordenone: gli extraterrestri-Elohim hanno creato gli uomini, inviato loro i messaggeri Mosé, Gesù, Budda e Maometto e torneranno sulla terra nel 2035, occasione per la quale forse si costruirà un’ambasciata. Intanto, nel 2000 i raeliani si sono detti favorevoli alla clonazione umana in nome del progresso. Ha qualcosa di religioso anche la "fede" dei Men in Red - Collettivo di ufologia radicale (Roma). Questi "uomini in rosso" s’ispirano a un ufologo marxista argentino e insegnano che gli Ufo sono più progrediti di noi perché hanno superato il classismo. Al VI simposio mondiale di ufologia nel 1998, occuparono il palco con lo striscione "Ufo al popolo". Il comunismo può aver fallito su questa Terra, ma è statisticamente probabile che nella galassia…

CATTOLICI CONTRO (E QUASI-CONTRO)

Si raggruppano in Chiese vetero-cattoliche, gruppi tradizionalisti, "sedevacantisti", di antipapi o pretendenti al Soglio di Pietro, "di frangia", ecc. A Milano ha sede la Chiesa vetero-cattolica dell’Unione di Utrecht in Italia. Vicino a Roma si trova, invece, la base italiana della Fraternità Sacerdotale di San Pio X fondata da Monsignor Lefebvre; ma questo scisma famoso e recente potrebbe rientrare se andassero in porto le trattative confermate dalla Santa Sede lo scorso marzo. Il Cdolg (Comitato per la diffusione delle opere del dottor Luigi Gaspari) di Roma diffonde il messaggio di un "ispirato" da Padre Pio che vedeva in San Giovanni apostolo e non in San Pietro colui che ricevette il mandato da Gesù. La devozione alla Madonna dell’Altomare, originata a Bari nel Cinquecento, negli anni Novanta ha portato il ristoratore e visionario Antonio De Michele a diffondere un olio di guarigione detto "della Madonna", ma anche contenuti poco ortodossi. Radici francesi, infine, per la Chiesa del Magnificat: essa fa riferimento a Michel Auguste Marie Collin, sacerdote lorenese poi ridotto allo stato laicale, che nel 1963 sarebbe stato nominato Papa dal cielo stesso. La sua dottrina si è spinta fino alla "mariolatria". In Italia questa chiesa ha un recapito riservato nella provincia di Brescia e conta 200 fedeli, che partecipano sia ai suoi riti preconciliari, sia alle normali liturgie e iniziative cattoliche.

RELIGIOSAMENTE IRRELIGIOSI

L’"Enciclopedia" del Cesnur si congeda con un’appendice dedicata al libero pensiero organizzato e "ritualizzato", che raccoglie una piccola minoranza degli italiani che si dicono atei (6 per cento) e agnostici (5 per cento): L’Associazione per lo sbattezzo di Fano (Pesaro), figlia di un circolo anarchico che proclama Fano "zona dewojtylizzata", propone di inviare alle autorità religiose, in tre copie, un modulo nel quale si dichiara di rinunciare al sacramento, impedendo così alla Chiesa la sua "giurisdizione" sugli "sbattezzati". Da Padova, aspira invece a "scrocifiggere l’Italia", l’Uaar (Unione atei e agnostici razionalisti): via i crocifissi da tutti gli edifici pubblici. La prima assemblea pubblica dell’Uaar si è tenuta nel 1998. La decana è tuttavia l’Associazione nazionale del libero pensiero "Giordano Bruno", fondata dal deputato socialista Andrea Costa nel 1906. Oggi aderisce all’Unione mondiale dei liberi pensatori. Sul suo sito Internet, una citazione di Gaetano Salvemini: "Se avrò un solo momento di vita nell’Italia liberata dai Goti (i nazisti, ndr), voglio dedicarlo alla lotta contro la fede cattolica", ecc. ecc.

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Enciclopedia delle Religioni in Italia: ora pubblicata!

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