È stata recentemente pubblicata unopera che a detta di molti osservatori costituisce - e certamente costituirà nel prossimo futuro - una pietra miliare per chi si occupi, a qualsivoglia titolo, di studi relativi al campo delle religioni e della religiosità. Stiamo parlando della Enciclopedia delle religioni in Italia (Elledici, Leumann - Torino 2001), un volume di oltre mille pagine coordinato dal CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, e firmato da quattro autori: Massimo Introvigne, PierLuigi Zoccatelli, Nelly Ippolito Macrina e Verónica Roldán. Limpresa, in effetti, è alquanto coraggiosa, posto che nel corso del volume è censita la poliedrica presenza in Italia di oltre seicento religioni - e vie spirituali che, benché non religiose, rientrano tuttavia in una fenomenologia degli accostamenti contemporanei al sacro -, e che sono state classificate nellambito di quaranta "famiglie di appartenenza" (dallebraismo al cristianesimo, dallinduismo al buddhismo, e così via), ciascuna delle quali ha necessitato un accostamento preliminare di tipo storico, dottrinale e sociologico.
In particolare, di grande interesse per la conoscenza del mondo musulmano in Italia è il diciasettesimo capitolo della Enciclopedia delle religioni in Italia, che reca per titolo "LIslam e i movimenti di matrice islamica" (pp. 427-480). Ma per situare opportunamente questo denso capitolo, è logico affrontare il risultato della ricerca partendo dai dati statistici che gli autori offrono sin dallintroduzione generale dellopera (pp. 5-21). Così - fissata la popolazione italiana in 57.440.000 cittadini -, scopriamo che è possibile quantificare la presenza di minoranze religiose in Italia in circa 1.100.000 unità, ossia l1,92% della popolazione complessiva. Peraltro, se consideriamo i residenti sul territorio - valutati fra i cinquantanove e i sessanta milioni, cifra comunque più incerta per la difficoltà di precisare il dato dellimmigrazione clandestina - la percentuale di appartenenti a minoranze religiose sale intorno al 3,5%. In tale contesto, assume un rilievo particolare la presenza islamica nel nostro paese, che è stata recentemente oggetto di ulteriori indagini, sfociate, per esempio, nel volume di Roberto Gritti e Magdi Allam, Islam, Italia. Chi sono e cosa pensano i musulmani che vivono tra noi (Guerini e Associati, Milano 2001). Si tratta di una presenza le cui origini remote sono state egregiamente riassunte altrove da Andrea Pacini, ricercatore della Fondazione Giovanni Agnelli, il quale ricorda: "Il progressivo costituirsi in Italia di una popolazione musulmana è strettamente collegato al fenomeno delle migrazioni internazionali, che hanno interessato in modo crescente il nostro paese negli ultimi quindici anni, provocandone il coinvolgimento in tutta una serie di problematiche sociali e culturali già in corso nella maggior parte dei paesi dellUnione europea" (A. Pacini, "I musulmani in Italia. Dinamiche organizzative e processi di interazione con la società e le istituzioni italiane", in Silvio Ferrari [a cura di], Musulmani in Italia. La condizione giuridica delle comunità islamiche, il Mulino, Bologna 2000, pp. 21-52 [p. 21]), che ospitano complessivamente circa dieci milioni di musulmani - del quasi miliardo di aderenti a livello mondiale -, con presenze ufficiali superiori al milione di cittadini in Germania (3.000.000), Francia (2.700.000) e Regno Unito (1.600.000). Allinterno di questi dati, nella Enciclopedia delle religioni in Italia scopriamo che la stima dei musulmani cittadini italiani dice relazione a circa 10.000 unità, mentre la presenza di musulmani in Italia (clandestini esclusi) è indicata in circa 580.000 persone, mediando così - nonostante le evidenti difficoltà di raccolta dati in questambito delicato - fra cifre più esigue (540.000, secondo i dati della Fondazione Migrantes e della Caritas di Roma) e altre più cospicue (almeno 650.000, secondo una nota privata della Direzione Generale degli Affari dei Culti del Ministero dellInterno).
Svolta questa rapida panoramica statistica, veniamo ora al capitolo "LIslam e i movimenti di matrice islamica" della Enciclopedia delle religioni in Italia, che è a sua volta suddiviso in varie parti. Il testo si apre con unapprofondita sintesi (pp. 427-436) dellIslam sunnita, qui preso in considerazione nei suoi aspetti storici, dottrinali e antropologici (con unutile notizia bibliografica conclusiva). A seguire, dodici schede (pp. 437-445) che presentano le realtà sunnite italiane, le quali - come di costume in questa enciclopedia - sono accompagnate da indirizzo, telefono, fax, e-mail, sito Internet, nota bibliografica di approfondimento. Si tratta nello specifico di: Consiglio Islamico dItalia, Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia (UCOII), Istituto Culturale Islamico, Lega Musulmana Mondiale - Italia, Centro Islamico Culturale dItalia, Comunità Religiosa Islamica Italiana (COREIS), Unione Islamica in Occidente (UIO) - World Islamic Call Society (WICS), Associazione Musulmani Italiani - Istituto Culturale della Comunità Islamica Italiana, Associazione Islamica Culturale, Islam Kültür Merkesi (Suleymancilar), Islam Cemaati Vakfi - Milli Görüs, Jamaa at-Tabligh. Ogni scheda ripercorre la storia e le peculiarità delle singole organizzazioni e movimenti, contribuendo così a mettere in luce - anche attraverso la ricostruzione delle dinamiche interne (e delle dialettiche non di rado conflittuali) del variegato mondo sunnita, anche italiano - la pluralità di approcci della minoranza religiosa islamica nel nostro paese.
A seguire, la Enciclopedia delle religioni in Italia dedica alcune pagine (pp. 446-450), modellate secondo lo schema adottato per il mondo sunnita, a presentare lIslam sciita e la sua presenza nella nostra penisola, comprendendo una panoramica sulle attività coordinate dallAmbasciata della Repubblica Islamica dellIran presso la Santa Sede e una scheda dedicata allAssociazione Islamica "Ahl-al-Bait".
Di indubbio rilievo e interesse è poi la parte dedicata al sufismo e alle confraternite islamiche (pp. 450-473), anche per il fatto di offrire - sostanzialmente per la prima volta in Italia - una descrizione non solo dei presupposti storici e dottrinali del Tasawwuf (parola che serve a designare la mistica islamica o, più esattamente, la realtà esoterica, più profonda e interiore della religione fondata sul Corano e predicata da Muhammad), ma anche unaccurata indagine sulle varie branche presenti nel nostro paese, anchesse presentate sotto forma di singole schede. Così, sono trattate le turuq: Tijâniyya, Jamâat al-Fayda al-Tijâniyya, Shâdhiliyya-Alawiyya-Ismâîliyya, Naqshbandiyya-Mujaddidiyya, Naqshbandiyya-Haqqâniyya al-'Aliyya, Ahmadiyya Idrîssiya Shâdhilîyya, Murîdiyya, Layennes, Jerrahi-Halveti; assieme a peculiari trattazioni di movimenti di origine sufi, quale lOrdine Sufi Internazionale e il Movimento Sufi Internazionale.
Il capitolo "LIslam e i movimenti di matrice islamica" della Enciclopedia delle religioni in Italia - la cui consultazione è favorita da un vasto indice dei nomi (pp. 955-1027) e un indice generale (pp. 1028-1048), entrambi di indubbia utilità per non perdersi nei meandri delle molteplici schede e capitoli -, infine, non manca di dedicare unultima parte alle religioni e movimenti religiosi di origine islamica (pp. 473-480), particolarmente preziosa non solo per presentare realtà di per sé già note, come lAssemblea Spirituale Nazionale dei Baháí dItalia, ma anche per informare approfonditamente il lettore su movimenti quali la Remey Society, il Movimento Ahmadiyya nellIslam e Subud.
Come si può notare da quanto sin qui detto, una mole di informazioni assai preziose, che possono costituire unutile guida introduttiva - dettagliatamente documentata - allIslam e allIslam in Italia. Trovandoci effettivamente di fronte a quello che recentemente la nota sociologa francese Danièle Hervieu-Léger ha definito un "mercato simbolico aperto" (La Religion en miettes ou la question des sectes, Calmann-Lévy, Parigi 2001, p. 121), come si può facilmente intuire da queste necessariamente succinte informazioni, sembra proprio vero quanto è ricordato nella quarta di copertina della enciclopedia: "Dopo la pubblicazione di questopera, nulla in tema di percezione del pluralismo religioso in Italia potrà più essere come prima".
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