La firma nella casella di destinazione dell'8 per mille sui modelli di denuncia dei redditi ci permette di toccare con mano - anche se in modo minimale - il pluralismo religioso del nostro Paese. La misurazione della realtà non può certo limitarsi al dato numerico: questo, infatti, fino a qualche anno fa dava appena un 1% alle minoranze religiose. La recente indagine condotta dal Cesnur (Centro Studi sulle Nuove Religioni) ha permesso di raddoppiare questa quota, sino ad arrivare ad una stima di 1,92%. Un dato pur sempre insignificante? Sì - ripeto - se ci limitiamo al numero. No, se scopriamo oltre seicento sigle per dare un volto a questo piccolo numero. Ed ora possiamo compiere questa operazione, grazie al lavoro veramente prezioso di Massimo Introvigne, Pierluigi Zoccatelli, Nelly Ippolito Macrina, Veronica Roldàn e un gruppo di studiosi che, sotto l'egida del Cesnur di Torino, hanno diligentemente compilato la Enciclopedia delle Religioni in Italia (Elledici, pagine 1048, lire 120.000). Dobbiamo essere grati a chi ha lungamente lavorato per offrirci una presentazione di encomiabile ricchezza e precisione, di cui s'avvertiva la mancanza nel panorama editoriale italiano (ma forse non esiste nemmeno in altri paesi europei una simile enciclopedia).
Abbiamo ripreso una tabella dalle pagine introduttive del volume, che riporta la stima delle minoranze religiose fra i cittadini italiani (è il famoso 1,92%). Bisogna poi aggiungere l'appartenenza religiosa degli immigrati. Ma bisogna subito segnalare la più grande «religione» italiana di cui non si trova traccia nell'enciclopedia ma che rappresenta la maggioranza relativa in tutti i Paesi occidentali, e che è riassumibile sotto la formula creata da Grace Davie nel 1994: believing without belonging, «credere senza appartenere». Si legge nell'introduzione: «C'è una popolazione difficile da determinare nella sua esatta proporzione, ma che dovrebbe comprendere comunque oltre il quaranta per cento degli italiani, che dichiara di "credere", ma nello stesso tempo di fatto non "appartiene" a una comunità religiosa nel senso pieno del termine... Questo fenomeno appare come una delle caratteristiche salienti del sacro postmoderno». Merita un plauso tutto particolare nell'economia dell'enciclopedia lo sforzo per analizzare il poliedrico e complesso mondo protestante, con le diverse fasi e soprattutto le successive ondate del movimento pentecostale. Operazione delicata, se è vero - come ha scritto Marty nel 1991 - che il numero delle denominazioni si accresceva in ragione di 5 alla settimana.
Un encomio particolare va alla casa editrice torinese, Elledici, che in questi giorni, sempre con il prezioso supporto del Cesnur, ha portato a compimento la prima serie di volumetti - venticinque - della collana Religioni e Movimenti. Segnaliamo pure una guida completa e documentata intitolata Enciclopedia delle Religioni dell'umanità (pagine 160, lire 37.000), che offre ad un pubblico esigente ed interessato, con linguaggio chiaro ed accessibile, abbondante cartografia, illustrazioni a colori e lessico, il panorama delle credenze religiose nel mondo.
Tabella delle minoranze religiose tra i cittadini italiani
Cattolici di "frangia" e dissidenti 20.000
Ortodossi 20.000
Protestanti 363.000
Ebrei 35.000
Testimoni di Geova (e assimilati) 400.000
Altri gruppi di origine cristiana 24.000
Musulmani 10.000
Baha'i e altri gruppi di matrice islamica 3.000
Induisti e neo-induisti 15.000
Buddisti 74.000
Gruppi di Osho e derivati 4.000
Sikh, Radhasoami e derivazioni 1.500
Altri gruppi di origine orientale 800
Nuove religioni giapponesi 2.500
Area esoterica e della "antica sapienza" 13.500
Movimenti del potenziale umano 100.000
Movimenti organizzati New Age e Next Age 20.000
Altri 4.000
Totale 1.110.300
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