Una nuova Enciclopedia delle religioni

Dopo lunga gestazione, è stata pubblicata a maggio l’Enciclopedia delle Religioni curata dal Cesnur (Centro Studi Nuove Religioni, Edizioni Elledici, Torino), un ponderoso volume che contiene una presentazione delle correnti religiose e pseudo-religiose, nonché le schede delle innumerevoli organizzazioni che le rappresentano in Italia. Il numero delle informazioni contenuto è tale da esimerci da un giudizio generale sull’opera, che è stata apprezzata soprattutto per quanto riguarda la parte dedicata all’Islam, per la quale un ringraziamento speciale è dovuto a PierLuigi Zoccatelli, ricercatore del Cesnur, e a Nelly Ippolito Macrina, Direttore della Divisione affari dei culti diversi dal cattolico presso la Direzione generale Affari dei Culti, della quale abbiamo ospitato l’estratto di un saggio nel numero scorso di "Assadakah". Entrambi infatti hanno voluto gentilmente coinvolgere la CO.RE.IS. sia nella fase di redazione, sia in quella di revisione [1].

Il risultato è molto lusinghiero: infatti, l’introduzione alla religione islamica nel suo complesso, così come quella relativa alla sua dimensione interiore, vale a dire il Sufismo, sono molto ben documentate e rispettose dello spessore religioso e intellettuale della tradizione islamica. Pur nella necessaria forma enciclopedica, la sezione "islamica" rappresenta un netto superamento di molta letteratura orientalistica, che purtroppo esercita ancora un forte potere nel nostro paese, la quale, basandosi su di una conoscenza superficiale e faziosa dell’Islam, non risponde nemmeno ai requisiti minimi di onestà intellettuale e di obiettività scientifica che un tale lavoro richiederebbe. Uguale precisione si riscontra anche all’interno della sezione relativa alle singole organizzazioni, dalla quale emerge che in realtà le organizzazioni islamiche di livello nazionale presenti in Italia sono in un numero estremamente contenuto. Alcune di queste, inoltre, sembrano avere un futuro incerto a causa delle dimissioni di gran parte dei propri membri più rappresentativi (Consiglio Islamico d’Italia), mentre altre vedono pregiudicata la propria rappresentatività a causa dei comprovati legami con organizzazioni fondamentaliste internazionali. Dall’Enciclopedia emerge quindi il fatto che l’Islam in Italia è quindi destinato a svilupparsi attorno ai due poli rappresentati rispettivamente dal Centro Islamico Culturale d’Italia (Grande Moschea di Roma) e dalla CO.RE.IS. Italiana (Moschea al-Wahid di Milano) [2].

In generale, l’Enciclopedia è una vera miniera di informazioni, anche se occorrono una certa attenzione ed esperienza per poterne beneficiare pienamente, poiché molte di queste informazioni riguardano movimenti settari e organizzazioni dal carattere apertamente anti-religioso. D’altra parte, gli autori, come indicano nella prefazione, stendendo il piano generale dell’opera hanno utilizzato modelli sociologici americani nei quali non si fa alcuna distinzione tra religioni autentiche e sette pseudo-religiose, mentre, invece, in Europa in questi ultimi anni il dibattito è stato più attento a rilevare le dovute differenze e le rispettive peculiarità.