James Redfield

La religione di Celestino: Redfield rivela l’undicesima illuminazione

Massimo Introvigne

James Redfield è l’autore de La profezia di Celestino e de La decima illuminazione, libri che milioni di persone hanno letto e che per molti costituiscono la definizione stessa del New Age, almeno nella sua fase matura o tarda in cui abbandona le utopie acquariane e, se e quando persegue un ideale di benessere universale, lo fa attraverso la ricerca primaria del benessere e della felicità individuali. La decima illuminazione - come molti ricorderanno - si basa sulle dottrine della pre-esistenza delle anime e della reincarnazione, e invita a mantenersi fedeli al proposito con cui siamo venuti sulla Terra. Redfield rivela ora in The Secret of Shambhala l’undicesima illuminazione, che insegna come esattamente realizzare lo scopo o il progetto indicato nella decima. The Secret of Shambala è, come gli altri libri di Redfield, un romanzo di avventure filosofiche che inizia quando a casa, in America, la figlia di un vicino chiamata Natalie - una quattordicenne che gioca a calcio (moda del giorno per le ragazze negli Stati Uniti) ma è anche dotata di poteri psichici - gli rivela che deve andare in Tibet e il suo amico e mentore Wil gli appare nottetempo per dargli appuntamento in un albergo di Kathmandu. Arrivato in Nepal, non trova Wil ma agenti cinesi e personaggi ancora più misteriosi finché si imbatte in un emissario di Wil, Yin, che gli rivela che Shambhala, la mitica Shangri-La, è una città che esiste realmente e che sia Wil sia il protagonista saranno ammessi a visitarla. Dopo un tragitto aereo da Kathmandu a Lhasa, comincia un lungo viaggio a piedi verso il Nord-Ovest del Tibet, secondo le indicazioni offerte dal saggio Lama Rigden che Yin e il protagonista incontrano presso Shigatse. Non si tratta di una gita di piacere: elicotteri cinesi e posti di blocco sono letteralmente dovunque, e sulle tracce dei nostri eroi c’è una squadra speciale che cerca Shambhala guidata dal perfido colonnello Chang (anche lui dotato di poteri psichici che, da buon comunista ateo, considera però un fenomeno puramente scientifico). Prima di arrivare ai piedi delle montagne di Kunlun - e alle porte di Shambhala - i due amici devono affrontare numerose peripezie: i cinesi li arrestano, li rilasciano e li arrestano di nuovo, finché il protagonista riesce a fuggire e a trovare il portale che immette almeno negli "anelli esterni" di Shambhala.

Come sempre nei romanzi di Redfield, le avventure sono un pretesto per insegnare le illuminazioni. L’undicesima consta di quattro "estensioni", che si basano sull’idea dei "campi di preghiera" che ciascuno di noi proietta mentalmente intorno a sé e che possono sia aumentare sia (se si proiettano "preghiere negative") diminuire il nostro livello di energia (gli studi di Larry Dossey sulla possibilità di misurare l’efficacia della preghiera in modo scientifico-medico sono espressamente citati e richiamati). E’ già evidente che, quando si parla di "preghiera", non si intende qui l’incontro con un Dio personale e trascendente, ma la semplice coltivazione e proiezione esterna della propria consapevolezza e delle proprie aspettative. Aspettative positive creano eventi positivi; aspettative negative e paura creano proprio quegli eventi di cui si ha timore, secondo le buone regole del "pensiero positivo", antenato diretto del tardo New Age chiamato talora Next Age. Così, ogni volta che il protagonista pensa a un attacco dei cinesi o dirige la sua rabbia contro di loro, l’attacco si realizza davvero; se riesce a non pensarci (o indirizza pensieri di pace verso i cinesi come persone, al di là delle ideologie), i cinesi non attaccano. Naturalmente, non basta una formuletta per fare succedere quello che si vuole (altrimenti, come si spiegherebbe che tanto spesso non succede?). La prima estensione (dell’undicesima illuminazione) insegna allora a mantenere costante - e costantemente positivo - il proprio livello di energia, così come il proprio campo di preghiera. La meditazione e gli esercizi di respirazione aiutano, ma c’è anche un prezzo da pagare: l’energia dipende in parte dal cibo che si ingerisce e bisogna rinunciare alla carne e ai cibi pesanti, troppo cotti o troppo zuccherini, passando a una dieta a base di verdure e di frutti che non siano ricchi di zucchero come limoni e pompelmi. Le nostre vibrazioni diventano così più pure e il nostro campo di preghiera più esteso: ce ne accorgiamo dalla nostra percezione di tutti tipi di bellezza, che non è più l’intuizione di un momento ma una percezione costante e continua. Una volta che la nostra energia è così migliorata, la seconda estensione insegna a rimanere sempre all’erta, in attesa della prossima coincidenza, avvenimento apparentemente fortuito o "sincronicità" attraverso cui forze superiori guidano la nostra vita. Si tratta, in realtà dell’essenza delle precedenti illuminazioni e de La profezia di Celestino, ma qui ci si dice che questa attesa fiduciosa rafforza ulteriormente la nostra energia perché la mette in sintonia consapevole con il processo di crescita dell’universo stesso. La terza estensione si rivolge agli altri: una volta esteso il nostro campo di preghiera, possiamo imparare a dirigerlo consapevolmente verso gli altri, non per cercare di manipolarli (otterremmo l’effetto contrario) ma per innalzare il loro livello di energia (e indurli così a darci informazioni utili che renderanno ancora più fruttuoso il gioco delle sincronicità). La quarta estensione è la più difficile da imparare. In una prima versione, insegna semplicemente che i pensieri negativi inducono eventi negativi e che si devono quindi apprendere tecniche per mantenere costante il flusso di pensieri positivi qualunque cosa accada, mettendo al bando l’aggressività e la rabbia.

Incarcerato dai cinesi, il protagonista deve mantenere imperturbabili i suoi pensieri positivi e dirigerli anche verso i suoi carcerieri, E’ quando riesce a ottenere qualche risultato in questa direzione che un portale verso Shambhala si apre, e il protagonista ha accesso al mondo delle leggende che non è però meno reale del mondo reale. Qui le persone hanno un livello tale di vibrazioni da potersi rendere invisibili, e ogni meraviglia della tecnologia è prodotta con il contributo determinante della forza del pensiero. Anche i bambini sono concepiti volontariamente con un amplesso che è soprattutto incontro e fusione dei campi di preghiera dei partner, anche se a Shambala sta avvenendo un fenomeno curioso: appena concepiti, alcuni bambini "svaniscono" dal grembo delle madri e se ne perde apparentemente ogni traccia. Si tratta, in realtà, di un segno che la "transizione" di Shambhala è iniziata. A causa - ma non per colpa, perché tutto è preordinato - del protagonista, che coltiva ancora pensieri di avversione verso di loro e così li attira, i cinesi entrano a Shambhala le cui costruzioni iniziano a crollare. Mentre con il ritrovato Wil e il nuovo amico Tashi il protagonista avanza verso i Templi, il cuore di Shambhala, il paese delle leggende a poco a poco si autodistrugge. Ai Templi si rivela il resto della quarta estensione. I campi di preghiera, per chi ha raggiunto i livelli più elevati di consapevolezza di cui gli abitanti dei Templi costituiscono il vertice, possono essere diretti verso ogni parte del mondo, rafforzando i buoni e ispirando pensieri un po’ migliori anche ai cattivi in una fase cruciale dello sviluppo dell’umanità. Qui Redfield non resiste alla sua inclinazione di "predicatore di campagna" (l’accenno auto-ironico è nel testo stesso del romanzo), e ci mostra in pagine di un moralismo un po’ stucchevole gli abitatori dei Templi che rafforzano i sostenitori della medicina naturale contro le avide multinazionali farmaceutiche, gli amici dell’agricoltura ecologica contro le cattive corporations che vogliono brevettare i cibi transgenici, perfino un pugno di avvocati che vuole riformare la professione mettendola al servizio della riconciliazione universale anziché della litigiosità e i creatori di videogiochi violenti che iniziano a pentirsi delle loro malefatte. In una parola, la battaglia è tra New Age e globalizzazione tecnocratica, e i "guerrieri di Shambhala" combattono - con i campi di preghiera, non con le armi - perché la "comunità globale" non sia oppressiva, ma pacifica e armoniosa.

A questo fine, un aspetto essenziale della quarta estensione - a cui già Lama Rigden aveva fatto cenno in uno dei capitoli iniziali del libro - è l’unità delle religioni. Gli amici di Shambhala ci aiutano, trasmettendo energia, a capire che l’"esperienza religiosa" fondamentale non solo fra cattolici e protestanti ma anche fra cristiani, credenti delle religioni orientali, ebrei e musulmani è "esattamente la stessa. E’ solo che ogni religione sottolinea aspetti differenti dell’interazione mistica con Dio" (p. 221). In breve, l’"unificazione delle religioni" sarà "il segno che i segreti di Shambala cominciano a essere conosciuti" (p. 227). C’è, peraltro, un segreto finale da scoprire. Nel corso della sua avventura il protagonista è stato aiutato da luci misteriose attribuite dai suoi accompagnatori alle dakini, divinità benevole nella tradizione buddhista ma secondo il libro non necessariamente femminili e anzi "la stessa cosa" degli angeli delle religioni monoteistiche. Mentre gli ultimi Templi crollano, è rivelato che le dakini o gli angeli interagiscono con gli uomini, tanto che è possibile dirigere i nostri campi di preghiera verso di loro così da sollecitarne e rendere più efficace l’intervento, ottenendo risultati ancora più eccezionali. Così, mentre un personaggio misterioso incontrato a Kathmandu si rivela essere l’angelo custode del protagonista, è proprio evocando le dakini o gli angeli che - mentre i cinesi del colonnello Chang sono all’inseguimento - Tashi, Wil e il narratore riescono ad aprire un portale e a tornare ipso facto a casa in America. Qui la ragazzina Natalie li aspetta, in omaggio all’unità delle religioni, accompagnata da un sacerdote cattolica, una donna pastore protestante e una figura religiosa induista. A casa si risolve anche il mistero dei bambini scomparsi dal grembo delle madri di Shambhala subito dopo il concepimento: sono misticamente trasferiti nel grembo di altre madri in tutto il mondo, ma il seme della saggezza di Shambhala rimane in loro ed è così che Shambhala, distrutta in Tibet, compie la sua "transizione" verso il mondo esterno. Natalie è una di queste bambine di Shambhala, e in questo senso - pur essendo veramente figlia dei propri genitori - è anche sorella biologica di Tashi.

Si attende ora la dodicesima illuminazione: ma Redfield ci avverte che bisognerà aspettare fino al 2001. Rimane da vedere se il pubblico - anglofono prima, ma ben presto internazionale - si stancherà di questa eterna ripetizione delle stesse idee New Age (il pensiero positivo, l’unità delle religioni, l’energia universale) o continuerà ad apprezzare una religiosità "facile" che il gioco delle illuminazioni numerate permette di assimilare a poco a poco e quasi in pillole. Di certo, nonostante le dichiarazioni in contrario di qualcuno (e dello stesso autore), The Secret of Shambhala conferma che la religione di Celestino non è in nessun modo compatibile con la fede cattolica, e il suo modo di concepire la preghiera non ha veramente nulla a che fare con la preghiera cristiana.

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James Redfield's Home Page: http://www.celestinevision.com


 

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Fri, Dec 3, 1999