CESNUR - Centro Studi sulle Nuove Religioni diretto da Massimo Introvigne
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Si tratta del quarto volume relativo ai risultati di una ricerca che il Centro studi sulle nuove religioni (Cesnur) sta conducendo sul pluralismo, credenze e appartenenze religiose in Sicilia. La ricerca verifica nell’isola un tasso di crescita della presenza protestante superiore alla media italiana, per certi versi paragonabile a un’analoga rivoluzione che sta avvenendo in America latina. Il censimento registra in particolare 725 comunità protestanti e 1.732 parrocchie cattoliche. “Naturalmente, questo non significa che i protestanti siano quasi la metà dei cattolici, perché le parrocchie cattoliche sono spesso più grandi delle comunità protestanti. Tuttavia i dati mostrano la crescita notevolissima dei protestanti nell’isola”, scrivono gli autori. Inoltre, “delle comunità censite, 522 sono sicuramente pentecostali, ed è probabile che lo siano anche altre di quelle 128 rubricate come ‘altre comunità protestanti’, non avendo potuto immediatamente o univocamente determinarne la classificazione”. Anche questo corrisponde al modello latino-americano. Per inquadrare la situazione, Introvigne inserisce una breve ma puntuale analisi della definizione di protestantesimo, e confronta il caso siciliano con le più recenti teorie della sociologia delle religioni. In particolare, l’“economia religiosa” di Rodney Stark, con i suoi quattro assunti: i movimenti religiosi hanno per lo più cause e motivazioni religiose e non economiche o politiche; i processi di modernizzazione non comportano affatto un’automatica secolarizzazione; esiste un “mercato religioso” in cui la competizione tra le fedi per cercare aderenti segue la regola generale di tutti i mercati per cui il monopolio deprime la domanda e la concorrenza la favorisce; ma nelle società moderne e postmoderne la religione che cresce non è quella progressista ma soprattutto quella conservatrice.
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