CESNUR - Centro Studi sulle Nuove Religioni diretto da Massimo Introvigne

www.cesnur.org

Scegliere in favore del matrimonio permanente
Lettera pastorale dei vescovi di Malta per il referendum del 2011

[Traduzione di Massimo Introvigne]

img

Cari Fratelli e Sorelle,
In questa quinta domenica di Pasqua Dio ci ha offerto il dono della sua Parola per illuminarci, in un momento in cui, come cattolici, siamo chiamati a fare una scelta a favore di Nostro Signore Gesù Cristo: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me» (Giov 14, 6).
Il Signore ci dice che il nostro desiderio di andare a Dio Padre dev’essere intrinsecamente legato alla persona di Nostro Signore Gesù Cristo. Per i cristiani non ci può essere alcun’altra strada che porta al Padre. Ognuno di noi, tutti noi dobbiamo scegliere Gesù come la Verità: le Sue parole conferiscono l’autentico valore a qualunque cosa che ci circonda. Dobbiamo guardare la realtà attraverso i Suoi occhi. Dobbiamo scegliere Gesù come la Via che ci conduce alla Verità. Altre strade non ci porteranno alla meta! Una volta che abbiamo fatto questa scelta, arriviamo a capire che stiamo assaporando la vera Vita, cui l’umanità è destinata.
Noi speriamo che anche a proposito del Referendum sul Divorzio, che è in effetti un referendum sul matrimonio, ci lasceremo guidare dalle parole di Gesù. È in questa prospettiva che, prima del referendum, desideriamo offrirvi questa Lettera Pastorale.
Attraverso il Referendum che si svolgerà tra pochi giorni siamo chiamati, come cittadini, a esprimere – attraverso il nostro voto – le nostre convinzioni sul matrimonio.
Che le nostre orecchie non siano sorde a questa chiamata! Non possiamo rimanere indifferenti. Il Referendum riguarda una materia molto importante, e ogni persona che deciderà di non  partecipare mostrerà una carenza di maturità civile e religiosa.
Il matrimonio e la famiglia sono molto cari ai nostri cuori e, nella nostra società, c’è un generale consenso sulla necessità d’investire di più perché siano rafforzati. Il matrimonio e la famiglia formano il nucleo naturale che è essenziale perché una persona possa vivere e crescere in un’atmosfera di amore genuino, così com’è essenziale per la costruzione di una società forte. L’esperienza ci ha mostrato che questo è necessario perché la dignità umana sia affermata.
Per questa ragione, Gesù Cristo c’insegna che il matrimonio, che va necessariamente di pari passo con la dignità della persona umana, dev’essere, per la sua stessa natura, un legame permanente.
Quando l’esperienza dell’amore nel matrimonio e nella famiglia viene meno, si aprono delle ferite; queste ferite hanno bisogno di molto tempo per guarire. Conosciamo tutti persone ferite perché i loro matrimoni sono falliti. Come vostri Pastori, possiamo assicurarvi che portiamo le loro lacrime nel nostro cuore, così come Dio le porta nel Suo stesso Cuore. Nello stesso tempo, si deve riconoscere che, quando queste persone raccontano la loro esperienza, ammettono di sentirsi molto tristi perché i loro matrimoni sono falliti. Proprio queste persone, colpite e ferite, ci confermano che, come nazione, dobbiamo continuare ad apprezzare il vero matrimonio. Come gesto di amore verso coloro che soffrono, e verso le generazioni future, dobbiamo tutti insieme cercare di migliorare le condizioni del matrimonio e della famiglia, così che queste sofferenze possano diminuire.
Il quesito posto dal Referendum – se vogliamo che una legge sul divorzio sia introdotta nel nostro Paese – avrà un effetto diretto sul matrimonio stesso, sui nostri comportamenti come cittadini, sul bene comune del nostro Paese. Ogni cittadini è chiamato a rispondere a questo quesito alla luce della ragione.
In questo contesto, il cittadino cattolico ha un particolare contributo da dare. Gli insegnamenti di Gesù Cristo, espressi attraverso la legge morale della Chiesa, non lasciano alcun dubbio sul fatto che il divorzio è la soluzione sbagliata – una soluzione su cui una società stabile non può essere costruita. Una società costruita sul fondamento di un matrimonio stabile significa che ci saranno in futuro meno persone che soffrono; è un segno di amore verso le generazioni future. Pertanto la nostra fede cristiana offre una luce ulteriore sulla verità a proposito dell’autentica natura del matrimonio.
Alla luce di queste osservazioni, è dunque nostro dovere come vostri Pastori ricordare al popolo di Dio e a tutte le persone di buona volontà che ogni volta che il cittadino è chiamato a esprimere la sua opinione attraverso il voto, come nel caso del Referendum, ha un obbligo morale di compiere questo dovere. Tale obbligo morale diventa maggiore quando la decisione riguarda valori non negoziabili, come nel caso del matrimonio permanente.
La nostra scelta nel Referendum richiede molta riflessione, perché porta con sé una grande responsabilità. È una decisione che coinvolgerà non solo il presente, ma anche il futuro. Con il suo voto il cittadino potrà costruire o distruggere. Una scelta a favore del matrimonio permanente è un atto di fede nella famiglia, costruita su un legame di amore che non può essere sciolto; mentre una scelta a favore del divorzio porta all’ulteriore distruzione del matrimonio e della famiglia e, come conseguenza, alla distruzione dei valori e della qualità della vita. Portiamo tutti la responsabilità per le conseguenze della nostra decisione.
Di fronte a questo Referendum, il cristiano non può evitare di porsi alcune domande fondamentali, di cui ha sempre bisogno di tenere conto quando prende decisioni importanti e che fanno riferimento a Nostro Signore Gesù Cristo. Attraverso il Battesimo, il cristiano appartiene a Gesù e sceglie di seguirlo. Pertanto:

Raccomandiamo che ogni cristiano preghi per essere ispirato da Dio. Preghiamo per l’intercessione della Beata Vergine, Regina della Famiglia, così che in quest’ora importante, in cui siamo chiamati a consolidare il futuro del matrimonio e della famiglia, possiamo fare la nostra scelta in conformità alla volontà di Dio.

Vi impartiamo con l’occasione la benedizione di Dio
+ PAUL CREMONA O.P.
Arcivescovo di Malta
+ MARIO GRECH
Vescovo di  Gozo
+ ANNETTO DEPASQUALE
Vescovo titolare di Aradi
21 maggio 2011