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Redfield, profeta in declino

di Massimo Introvigne (Avvenire, 12 settembre 2007)

redfieldJames Redfield, che nei prossimi giorni sbarca per la prima volta in Italia, è l’autore di uno dei libri più importanti del New Age, “La profezia di Celestino”, la cui prima edizione è del 1989 e che ha venduto nel mondo venti milioni di copie.

Nel romanzo, un americano si reca in Perù per cercare un antico manoscritto che contiene le risposte ultime alle domande fondamentali dell’uomo. Scopre che il manoscritto è diventato la posta in gioco di una corsa mortale fra due gruppi rivali. Scienziati “aperti” e “progressisti”, ricercatori spirituali “alternativi” e sacerdoti cattolici liberal in conflitto con la gerarchia cercano il manoscritto per fare beneficiare il mondo della sua saggezza. Militari peruviani e scienziati ottusi e scettici cercano invece il manoscritto per sequestrarlo o distruggerlo: tutti costoro – i “cattivi” del romanzo – prendono ordini dalla parte “retriva” della gerarchia cattolica guidata da un moderno inquisitore, il cardinale Sebastián. I “buoni” – a poco a poco – riescono a scoprire le nove “illuminazioni” o parti in cui si articola il manoscritto, ma la forza dei “cattivi” prevale e i testi sono confiscati. L’autore riesce tuttavia a ritornare negli Stati Uniti, senza prove dell’esistenza del manoscritto ma con le illuminazioni imparate a memoria. Qui potrà raccontare al mondo la storia del manoscritto e prepararsi a cercare la decima illuminazione, oggetto di un successivo romanzo del 1996, mentre per l’undicesima un terzo romanzo, del 1999, ha condotto i lettori nella mitica terra segreta tibetana di Shambhala.

Le illuminazioni insegnano che le presunte “coincidenze” che si verificano nella nostra vita ci rivelano l’esistenza di una realtà ulteriore e nascosta, la quale comprende un’energia che ogni uomo emana e può imparare a dirigere verso le persone che vuole aiutare. Ma l’umanità fa normalmente un cattivo uso dell’energia: uomini e donne cercano di strapparsela a vicenda. Anziché cercare di rubare energia ai nostri simili, dovremmo tutti imparare ad attingerla da una fonte comune attraverso le esperienze mistiche e i sogni. Potremo così vivere in libertà, senza dogmi né religioni istituzionali, evitando che gli altri (a cominciare dai bambini) sviluppino una relazione di dipendenza da noi come unica fonte di quell’energia che tutti possono invece captare da soli dall’universo. Alla fine, l’espansione straordinaria dell’energia ci permetterà di “vibrare” in modo sempre più rapido fino a raggiungere uno stato di esistenza nuovo in cui diventeremo immortali e sempre felici: il New Age, appunto.

Tutto questo è stato annunciato da Redfield, per la prima volta, diciotto anni fa. Ma il New Age e la felicità universale non sono venuti. Il ventunesimo secolo, che si è aperto con il terrore dell’11 settembre, non appare più rassicurante del ventesimo. Con il New Age utopistico, è così entrato in crisi anche Redfield. I suoi libri si vendono sempre di meno. Il film tratto nel 2006 da “La profezia di Celestino” è stato un flop. Quello che sbarca in Italia è un profeta in declino e deluso.