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"Archbishop Will Not See Woman He Wed"

(Associated Press, September 30, 2002)

ROME (AP) -- A Zambian archbishop who scandalized the Catholic Church by getting married last year only to later renounce the union, said after a yearlong secret retreat he is not ready to see his one-time wife.
Archbishop Emmanuel Milingo married South Korean acupuncturist Maria Sung in a group ceremony led by the Rev. Sun Myung Moon last year, but subsequently rejected the marriage after a request from Pope John Paul II. Milingo then vanished from public view, to the despair of his wife.
The archbishop spent one year in seclusion in Argentina, but recently returned to an undisclosed location in Italy.
Asked Monday in his first TV interview broadcast since the scandal if he would meet Sung in the future, Milingo said, ``No, I think that for now it's a bit difficult.''
``I love her, and we have to love everyone,'' he said on Monday's ``Porta a Porta'' talk show. ``To love everyone includes Maria Sung.''
Vatican officials say Milingo will eventually take up his ministry again. A wealthy supporter is outfitting a villa for the archbishop in Zagarolo, a town on the outskirts of Rome.
Sung has accused the Vatican of taking Milingo away from her and keeping him prisoner.
But a priest who sat beside Milingo throughout the interview insisted that the archbishop hadn't been a prisoner of the Vatican, ``not even for a day.''
``He was always perfectly free,'' the Rev. Enrico Pepe said. ``I don't understand how it can be said that this man was a prisoner or was under some sort of pressure. He was a completely free man from the day he met with the Holy Father.''
In Monday's interview, Milingo recalled his decisive private audience with the pope last year, saying he had spontaneously thrown himself at the pontiff's feet.
``A person like him first of all has the supreme authority of the international church,'' Milingo said. ``This is especially so because he is old, and in our African tradition, with the old, you always find wisdom.''
According to Milingo, the pontiff offered few words or orders during that meeting, asking him only to return to the Church and saying that he would be guided by Vatican officials.
Church officials say Milingo could return to his ministry by the end of October.
Milingo had already caused controversy in the Church long before his marriage, conducting religious ceremonies that troubled some Vatican officials.
He was summoned to Rome in 1983 after resigning from his post as archbishop of Lusaka, Zambia, for performing faith healing and exorcisms. Large crowds of people then flocked to Rome seeking cures from Milingo, and the Vatican removed him from his post there.
Milingo indicated Monday that he would like to resume his faith healing, and insisted that there was nothing untoward about it. ``We have some rites than seem like magic, but they are not like that,'' he said.

"Archbishop Milingo Is Back in Rome"

("CWNews.com," September 27, 2002)

Archbishop Emmanuel Milingo, the controversial Zambian prelate whose attempted marriage and subsequent repentance commanded worldwide headlines, has returned to Rome after a year-long retreat in Argentina.
Archbishop Milingo has been in Italy for several days, local newspapers report. He is staying in a private home outside Rome provided by the Focolari community. And the African archbishop plans to resume his public ministry, offering healing services and performing exorcisms. The Vatican has authorized the resumption of this public ministry.
The archbishop's book about his highly public dalliance with the Unification Church has been in print in Italy since earlier this month; a French edition is due to appear in October. In it Archbishop Milingo offers his opinion that "Moonie" sect sought to establish a new religious movement in Africa to draw believers away from the Catholic Church.
Maria Sung, the Korean woman appointed by the Unification Church as Milingo's partner in a New York marriage ceremony, has also returned to Rome in recent days. Sung, who had previously been in Zambia-- the archbishop's native country-- told the Italian daily that her love for Milingo is "stronger than ever." She contended that "he is and will remain a priest-- but a married priest." But she admitted that the archbishop has not sought a reunion with her since last year, when he admitted that their union was invalid.

"Milingo torna dall´esilio"

di Giacomo Galeazzi ("La Stampa", 27 settembre 2002)

Era finito sull´orlo della scomunica per avere aderito al movimento religioso del reverendo Moon. Due settimane fa ha avuto un colloquio con alcuni prelati della Segreteria di Stato. E´ stato quel «faccia a faccia» ad accertare la ritrovata serenità d´animo di Emmanuel Milingo e a dare il via libera all´interruzione di un esilio durato 400 giorni. E´ stata rispettata la tabella di marcia per il recupero dell´arcivescovo-esorcista, spiegano Oltretevere. A Zagarolo, in una piccola comunità religiosa, potrà svolgere la sua missione. Ha trascorso un anno sabbatico, un periodo di disintossicazione e preghiera in varie case per il clero italiane e straniere. Al riparo dai clamori provocati dallo scandalo e, soprattutto, dall´incessante azione di pressione psicologica esercitata dai seguaci di Moon, la setta capace di persuaderlo nel maggio 2001 a sposarsi a New York con l´agopunturista Maria Sung, trent´anni più giovane di lui. In Vaticano il presule africano resta «sotto osservazione» per scongiurare il pericolo che ricada nella ragnatela del santone coreano che la scorsa estate tenne sotto assedio mediatico la Santa Sede. Il rischio potenziale resta altissimo poiché a Washington i vertici dei Moonies hanno individuato in Milingo la «gallina delle uova d´oro», con l´obiettivo di incardinare nel loro stato maggiore un vescovo sposato attorno al quale strutturare una chiesa scismatica, parallela alla gerarchie ecclesiastiche e composta da un nucleo di sacerdoti e religiosi che hanno lasciato l´abito. L´atto di obbedienza al Papa e la richiesta di perdono per le colpe commesse hanno bloccato le pene previste dalla Chiesa. Prima che scadesse l´ultimatum del cardinale Ratzinger, il presule dello Zambia ha receduto, perciò non è stato né sospeso né ridotto allo stato laicale. Ora si trova in una località vicino Roma, in attesa di riprendere ad ottobre l´attività pastorale. Riapparirà presto in pubblico e celebrerà messa. «Sto bene fisicamente, moralmente e spiritualmente - ha raccontato un mese fa ad un confratello - passo il mio ritiro con un vescovo e due sacerdoti focolarini, preparandomi al rientro per svolgere il mio apostolato sotto la guida della Chiesa cattolica». Che l´odissea di Milingo fosse ad un passo dalla conclusione, emerse dalle parole pronunciate al meeting di Cl dal «numero due» dell´ex Sant´Uffizio Bertone, incaricato da Karol Wojtyla di sovrintendere al recupero del celebre esorcista. «Non è prigioniero, non lo è mai stato - affermò il vice di Ratzinger - è in ritiro volontario, ma è un uomo libero. Può scrivere e comunicare con chi vuole». Ieri, infine, fonti vaticane hanno annunciato il ritorno di Milingo: è rientrato nel Lazio e vedrà presto le suore e i religiosi delle tre congregazioni da lui fondate.
Intanto si confida «guarito», «integro», pronto a riprendere la sua attività di esorcista nel centro di spiritualità a Zagarolo e persino a reincontrare la ex moglie, Maria Sung, senza paura di ricadere tra le sue braccia. Poche ore prima che si diffondesse la notizia della fine del suo isolamento volontario e dell´imminente riapparizione in pubblico, sono tornati a far sentire la loro voce Alba Vitali e Maurizio Bisantis, i due amici che lo strapparono alla setta e lo portarono dal Papa a Castelgandolfo. Si riaccendono i riflettori, dunque, sul «segreto Milingo». «Qualcuno ha persino tentato di avvelenarlo, per ben tre volte - sostiene Alba Vitali - in questo periodo ho ricevuto alcune sue lettere dalla certosa calabrese di Serra San Bruno». Intanto dallo Zambia, dove vive da alcuni mesi con i parenti dell´ex marito, Maria Sung minaccia un esplosivo libro-verità sul ruolo della Curia nello scandalo che l´ha vista protagonista. Spiegherà pure perché tenne nascosto il precedente matrimonio con Salvatore Granillo, l´adepto di Moon sposato con rito civile a Napoli. «Può un prelato negare i sacramenti?», si chiede la consorte respinta dell´arcivescovo nella pagina-web in cui vende al miglior offerente il sito internet «mariasung.com». E´ disposta a fornire foto e particolari riservati. Nel racconto affidato ai paolini il presule africano non dice se il matrimonio sia stato consumato. «Quello che è successo rimarrà esclusivamente nella mia memoria - puntualizza - non voglio parlare di quei momenti. Sono una persona normale, anche se sono già anziano, cercavo nella Chiesa l´amore fraterno, ma pure quello materno e paterno, ma a lungo non li avevo trovati. Li cercai altrove».

"Milingo è tornato, a Roma anche Maria Sung"

di Luigi Accattoli ("Corriere della Sera", 27 settembre 2002)

CITTA’ DEL VATICANO - Milingo è tornato in Italia, da almeno una settimana, ma non è ancora in circolazione. E’ di nuovo «in una località vicina a Roma», la stessa dov’era stato nascosto per quattro settimane prima di partire - giusto un anno fa - per l’Argentina. L’arcivescovo nero, riconciliato con la Chiesa, tornerà a farsi vedere «entro ottobre», riprendendo la sua attività di esorcista e guaritore. Ma, oltre ai fedeli, troverà ad attenderlo Maria Sung - la donna coreana che ha sposato e abbandonato nel giro di due mesi e mezzo - che in questi giorni è ricomparsa a Roma, con ineccepibile tempismo. E’ tutto ciò che si riesce a sapere con sicurezza. Ma oltre le notizie sicure - trapelate per indiscrezione e confermate in via confidenziale dalle autorità vaticane - c’è l’inondazione di quelle probabili, o verosimili.
Pare che il rientro in Italia, secondo il primitivo progetto vaticano, dovesse avvenire verso la fine di ottobre, a ridosso della data prevista per la prima apparizione pubblica, a Zagarolo (36 chilometri a Sud di Roma, lungo la via Casilina), dove andrà a risiedere.
Lo attendono una villetta, messa a disposizione da un «seguace», e un capannone capace di contenere un centinaio di persone, dove terrà gli incontri di preghiera. Al momento villetta e capannone - che si trovano in località Colle Palazzola - non sono ancora pronti.
Ma Milingo è l’uomo delle sorprese, ed ecco che anticipa il rientro. Perché? Pare che sia dovuto scappare dalla località argentina di O’Higgins, dov’era stato in pace per un anno, a causa della caccia che gli stavano dando i giornalisti da quando l’ubicazione del suo «ritiro» era stata rivelata dal libro intervista di Michele Zanzucchi, «Il pesce ripescato dal fango», mandato in libreria dalla San Paolo venti giorni fa.
Ma c’è una costante nella gara a nascondino tra Milingo e i media, che dura ormai da oltre un anno: egli si rifugia prima in una località dei Castelli Romani, poi scappa in Argentina e ora ritorna ai Castelli, ma alloggia sempre in «case» appartenenti al movimento dei Focolari.
La prima residenza, dove arriva il nove agosto dell’anno scorso, «non lontana da Castel Gandolfo», era una casa dove vivevano tre sacerdoti focolarini, uno dei quali si chiama Enrico Pepe: lo racconta Milingo nel libro intervista. In Argentina era pure in una casa di sacerdoti focolarini, tra i quali un «vescovo a riposo»: ed è sempre lui a dirlo. E ora sarebbe tornato nella prima casa: questo lo dicono le indiscrezioni.
Chi lo ha incontrato riferisce che il vescovo esorcista non ha paura di Maria Sung, ma della «persecuzione» dei giornalisti. Di Maria Sung, nel libro intervista, dice che non la teme: «Anche se venisse qui ora, io non cadrei nelle sue braccia. Che venga, se vuole!». I giornalisti, invece, fa sapere che non li vuole affrontare in nessun modo. Ritiene di aver chiarito tutto con il libro intervista. Ma si rende conto - pare - che i media, a volte, sono più difficili da scacciare degli stessi demoni.
In Vaticano temono sia i media, sia Maria Sung, sia i Moonies (i seguaci del reverendo Moon) che ultimamente si sono lamentati del libro intervista, definendo «offensivo» il titolo scelto da Milingo e «infondata» la sua tesi d’essere stato oggetto di una loro «manovra» e di un loro «indottrinamento».
Forse le autorità vaticane convinceranno Milingo ad affrontare i giornalisti con una conferenza stampa, in modo da rompere l’assedio. Altro arduo appuntamento con i media è quello di una puntata di «Porta a porta», per la quale è stata realizzata una video-intervista con Milingo, in occasione del libro-intervista di Michele Zanzucchi.
Ieri è corsa voce che la puntata sia stata sospesa per la «contrarietà» del Vaticano. Ma la redazione, guidata da Bruno Vespa, ha smentito le pressioni d’Oltretevere e ha fatto sapere che la puntata «si farà quando saranno acquisite le partecipazioni dei soggetti interessati».

"La moglie: lo rivedrò, l’istinto mi ha guidato qui"

di Giovanna Cavalli ("Corriere della Sera", 27 settembre 2002)

ROMA - Riecco lui, riecco lei. Maria Sung dice che è soltanto questione di istinto. Se proprio il giorno in cui monsignore è rientrato a casa dopo 392 giorni di pausa riflessione post-matrimoniale, anche lei si trova a Roma di passaggio. Viene dallo Zambia, va in America, resta poco. Ma non è mai stata così vicina a suo marito l’arcivescovo. Non da quando è scomparso. Però non lo sa. «Davvero è qui?». Così pare. Ma lei non è venuta per questo?
«No, è stato un caso. All’improvviso ho sentito che dovevo tornare in Italia e non capivo perché. Ma ho seguito questo impulso».
Contenta?
«Certo, se lui sta bene io sono felice, non chiedo altro. Forse stavolta la Chiesa dice la verità. Forse, perché mi hanno raccontato troppe bugie. E perché finora nessuno l’ha visto. Come faccio a crederci?».
Cercherà di incontrarlo ad ogni costo?
«Non serve. Tanto lui comunque non è un uomo libero. Se mai lo sarà, quando lo sarà, monsignore verrà da me».
Lei intanto che fa?
«Parto».
E molla così?
«Certo che no. Continuerò a lottare per lui, per i suoi diritti umani calpestati. Sarà anche tornato indietro, ma resta un prigioniero. Più lo cerco e più me lo nascondono».
Sempre innamorata?
«Che domanda scema. Lo amo ancora di più».
Dopo oltre un anno di lontananza, senza una lettera, una talefonata, un messaggio?
«Sono stata in Africa, dove Milingo è nato, ho capito come è stato perseguitato, esiliato dalla Chiesa. Ho visto la sua gente che muore di Aids e ho sofferto con lui. Prima gli volevo tanto bene, adesso è un sentimento ancora più profondo».
Nonostante tutto resta suo marito?
«Noi due siamo comunque una coppia, anche se ci tengono lontani. Se non ci fosse altra gente tra noi, saremmo già insiene».
Ma monsignore è rientrato nella Chiesa.
«Milingo era e resterà un prete. Ma un prete sposato».
Nel libro lui dice che è pentito di quel vostro matrimonio.
«Non è quel tipo di uomo. Se fosse stato così, non facevo 16 giorni di digiuno per lui. Ero pronta a morire».
Pensa che se davvero ci fosse stato un bambino, la scorsa estate, le cose per voi sarebbero andate diversamente?
«Non credo. Me lo avrebbero portato via lo stesso».
Maria Sung ha trascorso l’estate in Zambia. Ospite della famiglia di Milingo. Lì ha protestato, incontrato ministri, trascinato gli studenti in piazza. E ha digiunato ancora. Stavolta soltanto 7 giorni.
«Come preghiera a Dio».
Cosa ha chiesto al Signore?
«Che Milingo stesse bene».
Sta bene, pare.
«Dio mi ascolta sempre».
Emmanuel si è fatto vivo almeno con i fratelli?
«Sì, qualche giorno fa. Ha detto che il 15 ottobre andrà a trovarli in Zambia».
E lei sarà lì ad aspettarlo?
«No. Tanto non me lo farebbero vedere, mica ci va da solo. L’ho detto. Non sarò io a cercare lui. Quando la sua missione sarà finita, quando si sentirà pronto, sarà lui a cercare me».
Se lo immagina davvero monsignor Milingo che un bel giorno le bussa alla porta, cara sono io?
«E chi lo sa?».

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