CESNUR - center for studies on new religions

"Unica certezza la sospensione a divinis - Dibattito in Vaticano su una scomunica del presule"

di Marco Tosatti ("La Stampa", 28 maggio 2001)

CITTÀ DEL VATICANO Emmanuel Milingo si è sposato, ma il matrimonio con un’agopunturista coreana di 43 anni, Sung Ryae Soon, celebrato dal reverendo Moon, non significa per lui abiurare la fede cattolica; anche se magari nei Sacri Palazzi la «lettura» del suo gesto è diversa e si preparano fulmini per l’ex arcivescovo di Lusaka. «Non ho desiderio di lasciare la Chiesa che amo - ha scritto il presule africano - e tuttavia posso solo seguire la guida del Signore». «Offro la mia eterna gratitudine e rispetto al Santo Padre, sono e sarò sempre devoto alla Chiesa che amo», dice annunciando che con la moglie andrà a vivere in Africa: «Dio ci ha chiamato a portare là un movimento di guarigioni e di rinnovamento, e io dedicherò il resto della mia vita terrena al continente dove sono nato».

L’arcivescovo giustifica lo «strappo» con ragioni religiose e teologiche: dopo due millenni di storia cristiana, il «sacrificio della vita da celibe» avrebbe ormai esaurito il suo compito. Cita San Paolo e dichiara che con «questo passo inaspettato e audace, con il quale avevo combattuto nel mio cuore per un certo tempo» - il matrimonio - intende combattere la presenza di Satana nella Chiesa. Secondo Milingo «entriamo in un'era in cui ogni uomo e donna è chiamato a soddisfare il compito originale di riflettere l'immagine di Dio». Nella Chiesa il celibato non è rispettato: «Tutti i tipi di profanazione, compresi la lussuria contro natura, figli illegittimi e altri orrori segreti hanno gravato le vite di coloro che cercano di servire Dio. L'incremento dell'omosessualità e delle gravidanze tra preti e suore è diventato di dominio pubblico. In questo modo il sangue di Satana ha continuato a scorrere dentro e attraverso la Chiesa di Dio». Per purficarlo si sposa, e accusa le autorità ecclesiastiche: responsabili, a suo dire, di avere «frustrato, bloccato e anche sabotato» la sua battaglia. «Alcuni in posizione di potere sono stati usati dal diavolo per attaccarmi».

Il meno che può succedergli è la «sospensione a divinis», immediata; ma sul seguito - scomunica o meno - il dibattito è aperto e non si presenta semplice. Secondo il Cesnur, il Centro Studi sulle nuove religioni, Milingo non può aderire alla «Chiesa dell’Unificazione» semplicemente perchè dal 1994 questo organismo non esiste più ed è stato sostituito da una Federazione delle Famiglie per la Pace nel Mondo, che non chiede a nessuno di abbandonare la religione originaria. Questo il punto di vista di Moon e Milingo; bisogna vedere però se anche la Congregazione per la Dottrina della Fede condivide quest’ottica compiacente, o non penserà di trovarsi di fronte a un caso di apostasia; la cui pena è la scomunica immediata e automatica.

Il Papa tace. «Che cosa volete che dica il Santo Padre? Lui non può che pregare per Milingo», ha osservato uno stretto collaboratore di Giovanni Paolo II. Ma nella preghiera dei fedeli durante la messa è stata inserita «un'intenzione» significativa: «Preghiamo - ha detto il Papa insieme ai parrocchiani di Sant'Angela Merici - perchè coloro che, pur essendosi allontanati dalla fede, ma operano sempre nella carità e giustizia, possano riascoltare la parola del Padre sempre pronto a riaccoglierli».

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