June 10, 2001
His Holiness John Paul II
Apostolic Palace, Vatican City
Your Holiness,
I appreciate the efforts you made in attempting to contact me in New York on the 25th-26th of May, just before the interfaith marriage blessing. I know that the action I have taken is both surprising and difficult to understand, but I assure you that I am acting out of my deepest faith in Jesus, and my undying love for the Catholic Church. I pray for your understanding and assistance as I seek to find the path of reconciliation and unity with the church that I love. Please be assured of the following:
* The charge that I have been brainwashed, controlled, or possessed by the very devils I have fought is pure rubbish. Such silly accusations are intended to accomplish two things: to discredit me (and the ministry God has given me), and to avoid the issues and questions I am raising. Since 1973, when God called me to fulfill the very command our Lord gave to his apostles in Luke 9:1-2, I have been criticized, scandalized, investigated, exiled, and made a stranger and a fool in my own mother church. The phenomena that occur when I say mass (phenomena which I did not seek and cannot explain) have led to my being boycotted and banned. Any priests who concelebrated with me have been punished. Meanwhile God has remained with me, the people continue to cry out, and the church has me bound, gagged, and on the shelf. Shall I be silent? Must I abandon God's call and go home to my village? It is ironic that after years of trying to stifle and hide me away, such as to make me useless to the church, I am now of such great concern.
* My decision to marry is not, as some have implied, due to concupiscence. At 71 years of age, as I am, the sexual stimulus is at its lowest ebb. It is wrong to compare me, as the media has, to clerics who have raped, or impregnated, or simply fallen in love. I am marrying for God, moved by the deepest desire to bring purity and honesty to the faith by addressing the grave moral sins that have wounded and weakened the Catholic clergy. If there is any way that Rev. Moon has influenced me, it is in helping me to see the holy and salvific role of marriage and family, and its necessity for healing society. Now some 80% of the cases before the tribunal in Rome have to do with broken families. I can do much good for the church by bringing this ministry to the fore. For this reason alone, I acted not in darkness or secrecy, but in the open, in front of God and humanity. Sexuality and spirituality, divorced for so long in church tradition, must be reconciled. My vow of fidelity to my wife in front of God is not a step down from celibacy, it is a step higher.
* I have done nothing to negate my communion with the church or its bishops. My vow of celibacy is as yet intact, and will remain so as I observe 40 days of purification and offering before the consummation of marriage. My partner and I are reliving the state of Adam and Eve, as brother and sister, dedicating our union to God's work and glory, and she is in fact learning the ways of my faith. We are at the same time expiating our own personal past sin in the same line. I pray the rosary each day for the Holy Father, and continue to experience the presence of Jesus Christ in the Eucharist. Considering the canonical issues of the marriage, the symbols of wine, water and vows we shared are not unlike traditional weddings all over the world, which can later be sacramentized by the church, as my parents' wedding was. I am hopeful to find a way to strengthen, not diminish the church; to renew and empower, not embarrass the faith.
In light of these facts, I am determined to find the way, if at all possible, to work within the confines of the Catholic Church. I have two requests of your Holiness:
1. To delegate His Eminence Cardinal Egan, or the Vatican Representative at United Nations to rectify the marriage situation according to Catholic Rite, and release me from celibacy. Although it is my personal conviction, during those 40 days, that I am much more put to trial on this issue.
2. I am receiving many invitations from major Christian churches and organizations, which honor my position in the church. I am received as a leading Catholic Archbishop, who is walking a path, both biblical and inevitable. Both the World Bishops' Council and CORPUS, the organization of married ex-priests and nuns have reached out to me. I am invited to speak in several of the largest African-American churches in the United States.
It seems to me that I can be helpful in such a position. I want to do all I can for ex-priests and ex-bishops, to lead a dignified life, reconciled to the Catholic Church. I pray to find a way that I can move again in the Catholic circles, and still represent the Holy Church as a Catholic Archbishop.
I seek now what has been denied me for some time: an audience with your Holiness. I am seeking that "Sanatio Matrimonii" may be done before consummation, which should heal every canonical aspect.
Your humble servant,
Archbishop E. Milingo EM/ps
"Then he called his twelve disciples together, and gave them power and authority over all devils, and to cure diseases. And he sent them to preach the kingdom of God, and to heal the sick."
Luke 9:1-2
Lettera di Monsignor Emmanuel Milingo al Santo Padre
10 giugno 2001
A Sua Santità Giovanni Paolo II
Città del Vaticano
Santità,
Apprezzo i Suoi sforzi nel cercare di mettersi in contatto con me a New York il 25 e 26 maggio, subito prima del matrimonio interconfessionale. So che il passo che ho compiuto è assieme sorprendente e difficile da capire, ma Le assicuro che le mie azioni seguono la mia profonda fede in Gesù, ed il mio immutabile amore per la Chiesa Cattolica. Io La prego di degnarmi della Sua comprensione ed assistenza mentre cerco di ritrovare il sentiero che mi porti alla riconciliazione ed all’unità con la chiesa che amo. La prego di voler credere a quanto segue:
- L’affermazione che io ho subito il lavaggio del cervello, che sono stato controllato o addirittura posseduto da quegli stessi demoni che ho combattuto è pura invenzione. Queste sciocche affermazioni hanno due obiettivi: discreditare me (ed il ministero che Dio mi ha dato) e di scansare i problemi e le domande che sto sollevando. Sin dal 1973, quando Dio mi chiamò per compiere proprio ciò che nostro Signore aveva detto agli Apostoli in Luca 9:1-2, sono stato criticato, diffamato, investigato, esiliato, e trattato da straniero e da pazzo nella mia stessa madre chiesa. I fenomeni che avvengono quando dico messa (fenomeni che non ricerco e che non so spiegare) hanno fatto sì che venissi boicottato e bandito. Qualunque sacerdote che abbia concelebrato con me è stato punito. Nel frattempo Dio è rimasto con me, le persone continuano a chiedere a gran voce, e la Chiesa mi ha bloccato e mi ha confinato. Devo restare in silenzio? Devo abbandonare la chiamata di Dio e tornarmene a casa nel mio villaggio? È ironico che dopo anni in cui si è cercato di mettermi da parte e di nascondermi, in modo da rendermi inutile per la Chiesa, io sia divenuto motivo di sì grande preoccupazione.
- La mia decisione di sposarmi non è dovuta, come molti hanno pensato, alla concupiscenza. All’età di 71 anni, quella che ho adesso, lo stimolo sessuale è ai suoi minimi. E’ sbagliato paragonarmi, come hanno fatto i mezzi di informazione, ai sacerdoti che hanno violentato o messo incinte delle donne, o che semplicemente si sono innamorati. Io mi sto sposando per Dio, spinto dal mio più profondo desiderio di riportare purezza ed onestà alla fede, esponendo i gravi peccati in campo morale che hanno ferito ed indebolito il clero cattolico. Se vi è un punto sul quale il Rev. Moon ha avuto influenza su di me, è nell’aiutarmi a vedere il ruolo santo e salvifico del matrimonio e della famiglia, e della sua necessità per curare la società. Ora, l’80% dei casi davanti al tribunale di Roma hanno a che fare con famiglie distrutte. Io posso fare molto bene alla Chiesa mettendo questo ministero in primo piano. Solo per questo motivo ho agito non nell’oscurità e nel segreto, ma di fronte a tutti, a Dio ed all’umanità. La sessualità e la spiritualità, così a lungo divisi nella tradizione della Chiesa, devono riconciliarsi. Il mio voto di fedeltà a mia moglie di fronte a Dio non è un passo indietro rispetto al celibato, ma un passo avanti.
- Non ho fatto nulla per negare la mia comunione con la Chiesa o con i suoi vescovi. Il mio voto di celibato è ancora intatto, e lo resterà mentre osserverò i 40 giorni di purificazione e di offerta prima della consumazione del matrimonio. Mia moglie ed io stiamo rivivendo lo stato di Adamo ed Eva, quali fratello e sorella, e stiamo dedicando la nostra unione al lavoro ed alla gloria di Dio, ed ella sta infatti imparando la mia fede. Stiamo insieme espiando i nostri passati peccati personali nella stessa linea. Io offro ogni giorno il rosario per il Santo Padre, e continuo a sentire la presenza di Gesù Cristo nell’Eucaristia. Considerando le implicazioni canoniche del matrimonio, i simboli del vino, dell’acqua, e le promesse che ci siamo scambiati non sono diversi dai tradizionali matrimoni che si celebrano in tutto il mondo, che possono poi essere consacrati dalla Chiesa, proprio come avvenne nel caso dei miei genitori. Io ho la speranza di trovare il modo di rafforzare, non di indebolire la Chiesa; di rinnovare e rivitalizzare la fede, non di intralciarla.
Alla luce di questi fatti, sono determinato di trovare la strada, se possibile, per lavorare entro i confini della Chiesa Cattolica. Ho due richieste per Sua Santità:
- Delegare Sua Eminenza il Cardinale Egan, o il Rappresentante del Vaticano alle Nazioni Unite, a rettificare la mia situazione matrimoniale in base al rito cattolico, e di sciogliermi dal voto di celibato. Anche se è mia personale convinzione che durante questi 40 giorni sarò messo alla prova su questo punto.
- Sto ricevendo molti inviti dalle principali Chiese ed organizzazioni cristiane, le quali onorano la mia posizione nella Chiesa. Io vengo ricevuto in qualità di importante Arcivescovo Cattolico il quale sta percorrendo una strada sia biblica sia inevitabile.. Sia il Consiglio Mondiale dei Vescovi, sia il CORPUS, l’organizzazione degli ex sacerdoti e delle ex suore sposati, mi hanno contattato. Sono stato invitato a parlare in molte delle più importanti chiese afroamericane degli Stati Uniti.
A me sembra di poter essere molto utile in questa posizione. Voglio fare tutto ciò che posso per gli ex sacerdoti e gli ex vescovi, perché possano condurre una vita degna, riconciliati con la Chiesa Cattolica. Prego di trovare il modo in cui poter tornar di nuovo nell’ambito cattolico, e continuare a rappresentare la Santa Chiesa quale Arcivescovo Cattolico.
Le chiedo ora ciò che mi è stato negato per un certo tempo: un’udienza con Sua Santità. Cerco che la "Sanatio Matrimonii" possa essere attuata prima della consumazione, cosa che dovrebbe sanare ogni aspetto canonico.
Il Suo umile servo
Arcivescovo E. Milingo
"Egli radunò i suoi dodici discepoli e diede loro potere ed autorità
sopra tutti i diavoli, ed il potere di curare le malattie. E li inviò
a predicare il Regno di Dio, ed a curare i malati".
Luca 9:1-2
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