CESNUR - center for studies on new religions

 Le mille fedi d’Italia

di Giovanni Godio e Maurizio Dematteis ("Il Cenacolo", luglio-agosto 2001, pp. 22-26)

Qual è la religione più numerosa nell’Italia del Duemila? Quella del "credere senza appartenere". Annovera oltre il 40% dei nostri concittadini, che dichiarano di "credere", ma di non appartenere stabilmente a una comunità.

Sono i fedeli di una vaga entità superiore, i credenti e i cristiani "a modo mio", i cattolici che "ce l’ho coi preti" o che "non vado d’accordo con la Chiesa", ecc. ecc. Dati simili si rincorrono oggi da un Paese all’altro del nostro bizzarro Occidente. Mal comune mezzo gaudio, si brontola con un tantino di dispetto nelle Chiese tradizionali.

Ma c’è dell’altro, come è emerso alla presentazione della nuovissima Enciclopedia delle Religioni in Italia, appena pubblicata dalla Elledici e curata dal Cesnur, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, un istituto con sede a Torino e però ormai ramificato a livello internazionale.

Religioni, dunque. Ma anche "miti". Soprattutto i miti sfatati, dati alla mano, dall’équipe del Cesnur. Mito numero uno: non è vero che la religione è in via di estinzione, come si profetizzava qualche decennio fa.

Alla presentazione dell’Enciclopedia, il responsabile del Cesnur Massimo Introvigne ha detto: "la scomparsa della religione è stata paventata perfino da alcuni vescovi, ma le cose sono andate diversamente. Oggi la situazione è migliore che negli ultimi dieci, vent’anni. Il declino della pratica religiosa non è stato un tuffo nel vuoto, quanto piuttosto il tuffo in una piscina dove, toccato il fondo, si comincia a risalire, sia pure lentamente".

E infatti, l’Indagine europea sui valori rivela che in Italia la percentuale dei frequentatori regolari di funzioni religiose (cattoliche e non) è cresciuta dal 35% del 1981 al 40% del 1999. Nello stesso periodo, coloro che si definiscono atei sono scesi dal 10% al 6%.

Invece, i credenti in qualche forma di potere superiore o in una vita dopo la morte, o coloro che durante la settimana dedicano parte del loro tempo a forme di preghiera o di meditazione sono l’80% in quasi tutte le zone del mondo, con picchi fino al 90% in Paesi come gli Stati Uniti.

Ma eccoci allo smascheramento del "mito" numero due: nonostante tutto, il Cesnur ha potuto dimostrare che non siamo "invasi dalle sètte". Perché gli italiani che aderiscono alle minoranze religiose sono appena 1.100.000, meno del 2% della popolazione, con i 400.000 Testimoni di Geova che fanno la parte del leone, seguiti a breve distanza da 363.000 protestanti. "Casomai siamo invasi dalle sigle — sottolinea il Cesnur, che in Italia ne ha contate oltre 600 —. Molte di essere, talora rilevanti dal punto di vista culturale, hanno però pochi aderenti".

E tuttavia, alcuni piccoli movimenti sono capaci di influenzare cerchie molto più vaste. Come gli Hare Krishna: sono meno di mille, ma con milioni di libri e opuscoli diffusi anche negli autogrill hanno contribuito non poco alla moda della reincarnazione.

"Un universo variegato — conclude don Bruno Ferrero, direttore della Elledici e fan appassionato della nuova Enciclopedia — al quale la Chiesa e i cristiani devono andare incontro con rispetto". Perché, cita don Ferrero, quel 2% ci parla anche con le parole del poeta irlandese W.B. Yeats: "Cammina piano, perché stai camminando sui miei sogni".

A questo punto, ecco qualche assaggio delle infinite forme che la religiosità ha assunto nel nostro Paese. Sulla scorta dell’Enciclopedia.

La filosofia acquariana: ricerca New Age a Segrate

Nel 1979, Antonia Chiappini fonda a Milano 2 (Segrate) il "Centro di Filosofia Acquariana", con il marito e ispiratore Baba Bedi. Uomo eclettico e dai mille interessi, Baba Bedi, padre dell’attore Kabir Bedi, in arte Sandokan, nasce in India nel 1909.

Prima di stabilirsi in Italia, studia nelle migliori università europee e vive esperienze politiche nel Partito comunista indiano. Dal 1979 al 1993, anno della morte, si dedica al suo centro, focalizzandosi sulla "tecnica vibrazionale", sull’"arte psichica", sui corsi per la crescita psicologica e per l’evoluzione della personalità, sulla ricerca esoterica, sulla scoperta e l’espressione dei talenti e sulla comunicazione con l’aldilà, attraverso l’attivazione della "sensibilità psichica".

Alla morte del marito, Antonia Chiappini Bedi continua a portare avanti il Centro, orientando la ricerca esoterica all’eliminazione del "velo tra visibile e invisibile", per giungere alla sorgente di saggezza insita in ognuno di noi.

Il neo-paganesimo: immergersi nel mondo

Intorno al 1986, nasce a Vicenza la "Federazione Pagana", una sorta di associazione finalizzata alla divulgazione del neo paganesimo in Italia. La Federazione è fondata dal gruppo dei "politeisti vicentini", i quali sostengono, nel "Manifesto politeista", che il cristianesimo "non è riuscito a cancellare la vera religiosità, lasciando così un vuoto spirituale che può, oggi, essere solo riempito dal politeismo".

La dottrina della Federazione viene presentata come una religiosità senza dogmi, radicata nell’esperienza naturale e che rifiuta la distinzione tra il divino e il mondo. Il mezzo principale per la divulgazione delle idee del movimento è l’emittente Radio Gamma 5 di Caldoneghe (Padova), che trasmette periodicamente la rubrica "Stregoneria, paganesimo, politeismo".

Il rifiuto delle religioni e l’"Unione degli atei"

Nel 1984, il Circolo culturale Napoleone Papini di Fano, nel corso del suo primo meeting anticlericale, dichiara la propria cittadina "zona dewojtilizzata".

Subito la notizia viene rilanciata dagli organi di stampa nazionali e l’incontro di Fano diventa un appuntamento di grande importanza per tutta l’area del libero pensiero italiano. Nasce l’"Associazione per lo sbattezzo" che, a richiesta e dietro il versamento di 10 mila lire, fornisce un modulo in quattro copie con cui si dichiara la volontà di "sbattezzarsi".

Tre copie vengono inviate alle autorità religiose, mentre la quarta è conservata nell’archivio dell’Associazione. La "dichiarazione di libertà religiosa" dovrebbe, negli intenti dell’Associazione, impedire alle autorità religiose di compiere atti di giurisdizione nei confronti dello "sbattezzato", incorrendo altrimenti nelle sanzioni della giustizia civile. In specifico, l’Associazione assiste gli "sbattezzati" aderenti nel momento del trapasso, impedendo l’accesso alla loro stanza a sacerdoti o altre figure religiose.

Qualche anno dopo, sempre sull’onda delle campagne di protesta contro il rinnovo del Concordato tra Stato Italiano e Chiesa, un paio di professori universitari e una professoressa di scuola media danno vita, a Padova, all’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (UAAR). Il movimento ha intrapreso una pratica per l’Intesa con lo Stato Italiano e l’ammissione alla quota IRPEF dell’otto per mille. L’azione, pur non essendo andata a buon fine, è servita come provocazione per lanciare una campagna per l’abolizione dei concordati e dell’otto per mille in genere.

Nel 1996, l’Unione ha fondato la rivista nazionale L’ateo, che ha per obiettivo la rimozione dei crocifissi dagli edifici pubblici.

Adoratori del diavolo, Bambini di Satana e affini

Nel 1982, il satanista Marco Dimitri, che diventerà famoso a causa delle numerose accuse penali di violenza carnale, dalle quali è stato assolto, e dai numerosi passaggi televisivi, specie presso il salotto televisivo di Maurizio Costanzo, fonda il movimento dei Bambini di Satana a Forlì.

In possesso di un vero e proprio tempio a Bologna, con tanto di tende nere, maschere diaboliche, teschi e statue del diavolo, l’associazione, che promuove attività comprendenti rituali di evocazione, in cui non mancano elementi tantrici e di magia sessuale, offre una vasta gamma di servizi ai propri adepti: tra questi, matrimoni eterosessuali ed omosessuali…

Per entrare a far parte dei Bambini di Satana bisogna sottoporsi ad un rito di iniziazione, completamente gratuito, e sottoscrivere un "patto col diavolo" firmato con il proprio sangue. Una volta eseguito il rito, il giuramento a Satana non è più scindibile. Per i cattolici e gli aderenti ad altre religioni esiste una cerimonia di "annullamento" del battesimo.

I principi di Dimitri sono scritti in alcuni testi della setta: esaltazione del vizio, dell’arte (perché ritenuta demoniaca per eccellenza), della guerra come vita insita nella materia, della scienza esaltata come nemica della religione, dello spirito che altro non è che orgoglio e confidenza in se stessi, e della ricchezza, amata da Satana e materia resa perfetta sotto il punto di vista del piacere.

Non manca neppure un "Catechismo amorale", in cui si sostiene che il satanismo è l’unica possibilità di realizzare materialmente i propri desideri.

Se quello dei Bambini di Satana è forse uno tra i più numerosi e conosciuti gruppi satanici, con una schiera che varia dai cento ai duecento iscritti, poco o nulla si sa dei numerosi e minuscoli gruppetti di satanismi distribuiti sul territorio nazionale.

È il caso ad esempio dei "666 Realtà Satanica", una quarantina di persone che si riuniscono in case private attorno alla figura carismatica del milanese Filippo Scerba, in arte Principe Demus.

Il gruppo sostiene — riprendendo antiche teorie pseudo-religiose — che Satana è il figlio di Dio e fratello di Gesù Cristo, e che la Terra è un pianeta di livello non particolarmente elevato, dove tutto nasce, cresce e muore.

In questa situazione desolante, viene assunto come principio basilare il prevalere dei forti sui deboli. Diversi i riti praticati dagli aderenti al gruppo: alcuni sembrano presi pari pari da un manuale di devianza necrofila, come quello della "mano del morto", o quello che prevede di coricarsi per breve tempo in una bara.

Poi c’è il rito "del bue o della capra", sacrificio di un animale vivo, eseguito in genere all’aperto, durante il quale il moderno auruspice cosparge l’adepto delle viscere dell’animale, e altre pratiche di magia eterosessuale.

Il culto degli UFO: dai raeliani agli "extra-marxisti"

Il movimento in questione raccoglie oltre 50 mila persone, con base operativa in Québec, filiali in Italia, un leader indiscusso e una solida fede negli extraterrestri. Si tratta dei Raeliani, movimento fondato nel 1976 dal francese Claude Vorilhon, in arte Rael, leader più volte contattato da realtà extraterrestri.

La religione raeliana sostiene che i creatori dell’uomo sono gli Elohim, abitanti di un pianeta lontano. Secondo Rael, depositario delle rivelazioni ultraterrene, non esiste né Dio, né anima, né paradiso, né inferno. Dopo la morte, coloro che lo meritano saranno ricreati sul pianeta degli Elohim.

Per facilitare l’opera, bisognerà trasmettere il "piano cellulare" del defunto e l’osso frontale della salma. Il prelievo dell’osso frontale ha dato vita a specifici accordi tra la religione raeliana e alcune agenzie di pompe funebri.

Altro principio stabilito da Rael è la "geniocrazia", secondo la quale l’elettorato attivo e passivo dovrebbe essere riservato a chi ha un quoziente intellettivo superiore alla media.

In materia scientifica, poi, gli extraterrestri insegnano che gli uomini, in quanto loro creazione, non sono chiamati a limitare le possibilità della scienza.

Nell’ottobre del 2000, ha suscitato scalpore l’annuncio della religione raeliana di essere ormai prossima al successo in esperimenti di clonazione umana. Infine, in materia sessuale, i raeliani diffidano del matrimonio come di un inutile contratto e promuovono la massima libertà sessuale, fino a quando non si danneggi l’altro.

La propaganda esplicita dei raeliani per il controllo delle nascite e i rapporti prematrimoniali, sovente con tinte anticattoliche, ha occupato spesso le cronache dei giornali. Il ritorno degli Elohim, i creatori dell’uomo, sulla Terra è previsto per il 2035.

Naturalmente, i raeliani vogliono costruire un’ambasciata per accoglierli adeguatamente.

Sempre in tema di Ufo, meritano una nota anche i Men In Red (MIR), collettivo politico fondato a Roma nel 1991. Il MIR si fonda sulle teorie dell’ufologo marxista argentino Dante Minazzoli, secondo il quale alieni pacifici, provenienti da Paesi in cui non esistono classi sociali, si contrappongono ad alieni aggressivi.

Gli appartenenti al movimento sostengono che l’attuale tecnologia terrestre è falsamente presentata come avanzata, anche attraverso la divulgazione planetaria di notizie inventate, come quella dello sbarco dell’uomo sulla luna, ritenuta un "montaggio" della disinformazione capitalista.

Per affrancarsi dalla barbarie capitalistica, l’uomo ha bisogno dell’aiuto degli extraterrestri buoni, quelli appartenenti al movimento denominato "Alien Dissident", al quale dovrebbero aspirare i terrestri liberati.

Vicino all’ambiente dei centri sociali e della sinistra alternativa, il MIR, che spesso si presenta con slogan del tipo "contro il capitale ufologia radicale", sostiene che, dopo la caduta del comunismo sovietico, potrebbe esistere un comunismo vittorioso e duraturo affermatosi, se non sulla Terra, nei lontani domini della Confederazione Intergalattica.

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