CESNUR - center for studies on new religions

Le religioni in Italia

di Alberto Castaldini ("Aggiornamenti Sociali", anno 52, n. 7/8, luglio agosto 2001, pp. 628-631)

Il prof. Massimo Introvigne, fondatore e direttore del CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni) di Torino, da anni coordina una capillare indagine sulle religioni presenti nel nostro Paese, collocandole sullo sfondo di un contesto socioculturale, quale quello post-moderno, in continua mutazione e perciò suscettibile di difficile definizione anche da parte degli esperti. Il lavoro dei ricercatori torinesi è culminato agli inizi del 2001 nella pubblicazione di un poderoso volume edito da Elledici intitolato Enciclopedia delle religioni in Italia (pp. 1048). Introvigne assieme a Pierluigi Zoccatelli, vicedirettore del CESNUR, Nelly Ippolito Macrina, Direttore della Divisione affari dei culti diversi dal cattolico presso la Direzione Generale degli affari dei culti del Ministero dell’Interno, Verónica Roldán, dell’Università di Roma 3, avvalendosi di una folta schiera di collaboratori, hanno fornito il quadro aggiornato delle religioni diffuse attualmente in Italia, offrendo uno strumento davvero enciclopedico per la sistematicità e l’esaustività dei temi trattati. Giovanni Paolo II nell’enciclica Fides et ratio (n. 91) ha rilevato come nell’epoca post-moderna si sia verificata una radicale messa in discussione della pretesa razionalista di comprensione della realtà. Diversamente da coloro che negli anni Settanta ventilavano una crisi inarrestabile della religione provocata dal processo di secolarizzazione, il "ritorno del sacro" agli inizi del terzo millennio è evidente e - come osservano gli autori del volume nell’Introduzione - esso non si verifica solo al di fuori delle religioni maggioritarie e delle Chiese storiche.

Minoranze in crescita

L’indagine del CESNUR fornisce una serie di dati numerici estremamente interessanti per comprendere "l’entità dell’adesione al sacro" nel nostro Paese e corregge un dato rimasto immutato almeno dagli anni ’80, e cioè che le minoranze religiose in Italia rappresenterebbero globalmente l’1% dell’intera popolazione. In realtà, seppure tali statistiche siano di difficile calcolo, è possibile stabilire che l’1.92% dell’intera popolazione italiana - 57.600.000 ab. (stima del 1999) - professa una religione diversa da quella cattolica. Se però si tiene conto dei residenti sul territorio - in particolare degli immigrati - la percentuale si innalza sensibilmente fino al 3.50% circa (cfr Tab. 1).

Tabella 1

Appartenenza religiosa degli immigrati (stima Caritas 2000)

Musulmani
543.849
36.5%
Cattolici
407.596
27.4%
Altri cristiani
328.859
22.1%
Religioni orientali
96.314
6.5%
Altri e non classificati
86.256
5.8%
Religioni tradizionali
22.000
1.4%
Ebrei
5.000
0.3%
Totale
1.489.874
100%

 

Esiste una definizione di "religione"?

Il fenomeno religioso, qualora non ci si riferisca alle religioni tradizionali dell’Occidente, è di difficile definizione. Molti degli aderenti a realtà religiose minoritarie affermano di non ritenersi una religione. La questione ha naturalmente delle ricadute non solamente nel dibattito socio-antropologico, ma anche sul piano del diritto ecclesiastico, e di quello civile.

Un recente studio, promosso dalla Facoltà di Teologia dell’Università di Leida (Paesi Bassi), e che ha coinvolto numerosi organismi europei, è giunto alla conclusione che nelle scienze sociali e religiose non esiste una definizione condivisa di "religione". Non è sufficiente il riferimento a un Dio personale o la distinzione fra sacro e profano. Né basta l’auto-definizione degli aderenti. Anziché ricorrere a una definizione "essenzialista", le scienze sociali preferiscono descrivere le religioni come "sistemi (che generano organizzazioni e strutture) di risposte non puramente fattuali né suscettibili di verifica empirica alle domande ultime sull’origine e sul destino della persona umana che ogni uomo e ogni donna si pongono" (p. 16).

Anche per questo i ricercatori del CESNUR, in conformità ai più autorevoli modelli statunitensi, nel volume preferiscono non distinguere tra "sette" e "religioni". Infatti il primo termine, nella sua accezione più radicata, assume abitualmente un significato criminologico che ne presume la pericolosità. Per evitare una rischiosa ambiguità è più opportuno parlare di "nuovi movimenti religiosi" o "nuove religioni" (p. 14).

Il mosaico religioso italiano

I cattolici battezzati, in Italia, sono 56.258.000 su 57.600.000 cittadini (pari al 97.67%). Una percentuale di essi, oscillante fra il 33% e il 38%, è praticante, e il 10% di questi fedeli appartiene a movimenti laicali. Nel territorio nazionale sono presenti 227 diocesi, 25.000 parrocchie, 500 vescovi, 38.000 sacerdoti secolari e 1.896 diaconi diocesani. I religiosi sono 22.300, le religiose 89.747; gli appartenenti a istituti secolari maschili sono 228, a quelli femminili 12.547. I catechisti sono 102.739.

Questi dati numerici non devono indurre a ritenere il panorama religioso del nostro Paese sostanzialmente omogeneo e compatto. In realtà, negli ultimi decenni, si è assistito alla diffusione sempre più consistente di religioni non cristiane (tra le quali non va inteso l’ebraismo che - come vedremo - è la confessione religiosa presente da più secoli in Italia) e di "nuovi movimenti religiosi". Nel primo caso un ruolo determinante l’ha avuto il flusso degli immigrati, che hanno portato con sé il loro bagaglio di valori e credenze religiose: la fede islamica per chi è arrivato dall’Africa settentrionale e dal Medio Oriente, l’induismo e il buddhismo professato da coloro che sono giunti dall’Estremo Oriente. Va inoltre osservato che non pochi italiani hanno abbandonato la fede cattolica originaria (vissuta magari con scarsa convinzione) per aderire a queste religioni tradizionali. Non vanno trascurate alcune religioni di origine orientale la cui presenza è davvero irrisoria su scala nazionale, ma che è comunque espressione significativa di uno scenario multiculturale in costruzione.

Tabella 2

Minoranze religiose fra i cittadini italiani

Testimoni di Geova
400.000
Protestanti
363.000
Mov. del potenziale umano
100.000
Buddhisti
74.000
Ebrei
35.000
Altri di origine cristiana
24.000
Catt. "di frangia" e dissidenti
20.000
Ortodossi
20.000
New Age e Next Age
20.000
Induisti e neo-induisti
15.000
Area esoterica e della "antica sapienza"
13.500
Musulmani
10.000
Gruppi di Osho e derivati
4.000
Baha’i e altri gruppi di matrice islamica
3.000
Nuove religioni giapponesi
2.500
Sikh, Radhasoami e derivazioni
1.500
Altri gruppi di origine orientale
800
Totale
1.110.300

 

Tabella 3

Distribuzione dei protestanti cittadini italiani

Pentecostali
250.000
Protestanti "storici"
60.000
Avventisti
25.000
Fratelli e derivati
15.000
Chiese indipendenti e Movimento "holiness"
8.000
Movimento di Restaurazione
3.000
Altri
2.000
Totale
363.000

 

Nel caso dei "nuovi movimenti religiosi" non solo è assai complesso stabilire l’entità numerica delle realtà confessionali, ma, qualora si rifacciano alla tradizione esoterica, occultistica, spiritistica, al New Age, al Next Age o alle comunità acquariane post-New Age, è anche arduo distinguere tra i membri a pieno titolo del gruppo e coloro che saltuariamente partecipano alle "attività", oppure sono semplici "clienti" e "fruitori". In questo caso, se si tiene conto anche di chi partecipa assiduamente a corsi, seminari e convegni organizzati da queste aree, per soddisfare le più disparate esigenze spirituali, il numero dei partecipanti è dell’ordine delle centinaia di migliaia.

Tabella 4

Area esoterica e della "antica sapienza"

Neo-pagani, Neo-sciamanici, Wicca
3.000
Gruppi teosofici e derivati
3.000
Rosacroce
2.000
Spiritismo organizzato
1.000
Movimenti dei dischi volanti
1.000
Chiese e movimenti gnostici
1.000
Marinisti, Kremmerziani, magia cerimoniale
700
Neo-templari
500
Fraternità universali
500
Satanismo organizzato
200
Altri
60
Totale
13.500

 

Ebrei in Italia: duemila anni di storia

La presenza ebraica in Italia risale con ogni probabilità al II secolo avanti Cristo, quando una colonia di ebrei era già presente a Roma. La religione mosaica in Italia è perciò preesistente a quella cristiana, e se costituisce una minoranza sul piano numerico, essa ha rivestito e riveste un ruolo di spicco nella vita sociale e culturale del Paese.

Attualmente l’ebraismo italiano sotto il profilo religioso, accanto a un’antichissima tradizione autoctona, si distingue in due grandi componenti, corrispondenti a due delle maggiori famiglie della Diaspora: la sefardita (di provenienza spagnola e portoghese, e comprendente gli ebrei espulsi nel 1967 dai Paesi arabi) e l’ashkenazita (proveniente dall’Europa centro-orientale).

Le comunità ebraiche italiane si definiscono ortodosse sulla base dei parametri fissati dall’ebraismo americano, dove le comunità si dividono in ortodosse, conservatrici e riformate. I rapporti con lo Stato italiano sono disciplinati dall’intesa stipulata con l’Unione delle Comunità Ebraiche in Italia (UCEI) il 27 febbraio 1987.

Tabella 5

Comunità ebraiche in Italia (dati approssimativi in base agli iscritti)

Roma
15.000
Milano
6.400
Torino
1.100
Firenze
1.000
Livorno
1.000
Trieste
600
Venezia
450
Genova
400
Napoli
400
Ancona
200
Bologna
200
Mantova
130
Modena
120
Padova
100
Ferrara
100
Verona
90
Merano
40
Pisa
30
Casale Monferrato
25
Parma
25
Vercelli
20
Totale
28.450

 

Un volume pubblicato quest’anno dalle Edizioni Dehoniane di Bologna, Un Dio al plurale. Presenze religiose in Italia, scritto da Stefano Allievi, Gustavo Guizzardi e Carlo Prandi (pp. 108), oltre a offrire un documentato colpo d’occhio sul mosaico multireligioso del Paese, nel capitolo dedicato all’ebraismo (di cui è autore il prof. Prandi) fornisce un elenco aggiornato della presenza ebraica nelle comunità israelitiche della penisola, sulla base dell’iscrizione facoltativa all’anagrafe delle singole comunità.

copertina - cover
Enciclopedia delle Religioni in Italia: ora pubblicata!

You can now order your copy of CESNUR’s Enciclopedia delle religioni in Italia

ordina questo libro

[Home Page] [Cos'è il CESNUR] [Biblioteca del CESNUR] [Testi e documenti] [Libri] [Convegni]

cesnur e-mail

[Home Page] [About CESNUR] [CESNUR Library] [Texts & Documents] [Book Reviews] [Conferences]